Tutto inzia con Maydan

Maydan (Майдан) è un termine di origine ucraina che significa “piazza” o “spazio aperto”. È noto soprattutto per il suo uso in riferimento a eventi politici e movimenti di protesta in Ucraina, in particolare:

  1. Maidan Nezalezhnosti (Piazza dell’Indipendenza) – La piazza principale di Kiev, centro di molti eventi storici e proteste.
  2. Rivoluzione Arancione (2004-2005) – Un movimento di protesta contro presunte frodi elettorali nelle elezioni presidenziali ucraine.
  3. Euromaidan (2013-2014) – Un’ondata di proteste contro la decisione del governo ucraino di sospendere la firma di un accordo di associazione con l’Unione Europea, culminata nella rivoluzione ucraina del 2014.

Il termine “Maidan” è diventato simbolo di resistenza civile e cambiamento politico in Ucraina e oltre.

Approfondendo i punti 2 e 3

2. Rivoluzione Arancione (2004-2005)

La Rivoluzione Arancione è stata una serie di proteste pacifiche e manifestazioni avvenute in Ucraina tra il novembre 2004 e il gennaio 2005, in risposta a brogli elettorali nelle elezioni presidenziali.

Contesto:

  • Nel 2004, le elezioni presidenziali si tennero tra Viktor Yushchenko (candidato filo-occidentale) e Viktor Yanukovych (sostenuto dalla Russia e dall’allora presidente in carica Leonid Kuchma).
  • Il secondo turno delle elezioni del 21 novembre 2004 fu segnato da frodi elettorali massicce, con intimidazioni agli elettori, manipolazioni nei seggi e brogli documentati.
  • La Commissione Elettorale dichiarò Yanukovych vincitore, scatenando l’indignazione popolare.

Le Proteste:

  • Milioni di persone scesero in piazza, soprattutto a Kiev, per contestare i risultati.
  • Il movimento prese il nome di “Rivoluzione Arancione” dal colore simbolo della campagna elettorale di Yushchenko.
  • Le manifestazioni durarono circa due mesi, con occupazioni pacifiche di piazze e istituzioni governative.

Esito:

  • La Corte Suprema Ucraina annullò i risultati delle elezioni e ordinò un nuovo ballottaggio il 26 dicembre 2004.
  • Viktor Yushchenko vinse con il 52% dei voti, battendo Yanukovych.
  • Questo segnò una svolta filo-occidentale per l’Ucraina, ma il paese rimase profondamente diviso tra le regioni occidentali (pro-UE) e orientali (filo-russe).
  • Tuttavia, le promesse di riforme non furono mantenute e nel 2010 Yanukovych tornò al potere, preparando il terreno per gli eventi successivi.

3. Euromaidan e Rivoluzione del 2014

L’Euromaidan è stata una serie di proteste e manifestazioni pro-europee avvenute in Ucraina tra il 21 novembre 2013 e il febbraio 2014, culminate nella rivoluzione del 2014 e nella fuga del presidente Yanukovych.

Contesto:

  • L’Ucraina era in trattative per un accordo di associazione con l’Unione Europea, che avrebbe avvicinato il paese all’Occidente.
  • Il presidente Viktor Yanukovych, però, all’ultimo minuto rifiutò di firmare l’accordo con l’UE, preferendo un’intesa economica con la Russia.
  • Questo provocò un’ondata di proteste guidate da studenti e attivisti, che si radunarono in Piazza dell’Indipendenza (Maidan Nezalezhnosti) a Kiev.

Evoluzione delle Proteste:

  • Le manifestazioni iniziarono pacificamente, ma la repressione violenta della polizia (Berkut) il 30 novembre 2013 causò un’escalation.
  • A gennaio 2014, il governo emanò leggi anti-protesta, aggravando la crisi.
  • Il movimento prese una piega più radicale e violenta, con scontri tra manifestanti e forze di sicurezza.
  • Tra il 18 e il 20 febbraio 2014, la polizia aprì il fuoco sulla folla: oltre 100 manifestanti vennero uccisi (i cosiddetti “Eroi della Centuria Celeste”).

Crollo del Governo e Fuga di Yanukovych:

  • Il 22 febbraio 2014, Yanukovych fuggì in Russia e il Parlamento ucraino votò per la sua rimozione.
  • Si formò un nuovo governo provvisorio, guidato da Oleksandr Turčynov, mentre l’oligarca Petro Poroshenko divenne presidente dopo le elezioni di maggio 2014.

Conseguenze:

  • La Russia non riconobbe il nuovo governo e, nel marzo 2014, annesse la Crimea con un controverso referendum.
  • In aprile, gruppi separatisti filorussi supportati dalla Russia dichiararono l’indipendenza in alcune aree del Donbass, dando inizio alla guerra in Ucraina (2014-presente).
  • L’Ucraina accelerò il suo percorso verso l’Unione Europea e la NATO, ma la crisi con la Russia si intensificò, culminando nell’invasione su larga scala del 2022.

Come si arriva a Zelensky

Dall’Euromaidan a Zelensky: il percorso politico dell’Ucraina

Dopo la Rivoluzione del 2014, l’Ucraina ha attraversato una fase di profonde trasformazioni politiche, culminate nell’elezione di Volodymyr Zelensky come presidente nel 2019. Vediamo passo dopo passo come si è arrivati a questo punto.


1. Governo provvisorio e Presidenza di Petro Poroshenko (2014-2019)

Dopo la fuga di Viktor Yanukovych in Russia nel febbraio 2014, il Parlamento ucraino nominò Oleksandr Turčynov presidente ad interim.
Poco dopo, nel maggio 2014, si tennero nuove elezioni presidenziali, vinte con il 54,7% dei voti da Petro Poroshenko, un oligarca filo-occidentale noto come il “re del cioccolato” per il suo impero nel settore dolciario.

Sfide principali del governo Poroshenko:

  • Annessione della Crimea (marzo 2014): la Russia organizzò un referendum controverso con cui si annesse la penisola.
  • Guerra nel Donbass (da aprile 2014): gruppi separatisti filorussi, sostenuti dalla Russia, proclamarono l’indipendenza delle repubbliche di Donetsk e Lugansk.
  • Accordi di Minsk (2015): furono siglati accordi con la Russia per un cessate il fuoco nel Donbass, che però non furono mai pienamente rispettati.
  • Riforme economiche e avvicinamento all’UE: venne firmato l’Accordo di associazione con l’Unione Europea, che favorì le relazioni economiche con l’Occidente.
  • Problemi interni: il governo di Poroshenko fu accusato di corruzione e scarsa efficacia nel combattere l’oligarchia.

A causa del malcontento popolare e della crescente sfiducia, la sua popolarità calò rapidamente, aprendo la strada a un outsider della politica: Volodymyr Zelensky.


2. Elezione di Volodymyr Zelensky (2019)

Nel 2019, alle elezioni presidenziali, Volodymyr Zelensky si candidò con il partito “Servitore del Popolo”, lo stesso nome della serie TV satirica in cui lui stesso interpretava un professore diventato presidente per caso.

Fattori chiave della vittoria di Zelensky:

  • Anticorruzione: si presentò come un politico anti-establishment, promettendo di combattere la corruzione e gli oligarchi.
  • Rinnovamento della politica: rappresentava un’alternativa giovane e fresca rispetto ai vecchi leader politici.
  • Campagna sui social media: puntò su un linguaggio semplice, dirette Facebook e TikTok, attirando i giovani elettori.
  • Malcontento verso Poroshenko: molti lo videro come il “meno peggio” rispetto al presidente in carica.

Risultati delle elezioni (21 aprile 2019):

  • Zelensky vinse con il 73,2% dei voti, mentre Poroshenko ottenne solo il 24,5%.
  • La vittoria fu schiacciante e segnò l’inizio di una nuova era politica in Ucraina.

3. La presidenza di Zelensky (2019-oggi)

Dopo l’elezione, Zelensky si trovò ad affrontare enormi sfide, tra cui la guerra con la Russia, le difficoltà economiche e il rapporto con l’Occidente.

Principali eventi della presidenza Zelensky:

  • Riforme anti-corruzione: ha cercato di ridurre l’influenza degli oligarchi, ma con risultati limitati.
  • Rafforzamento dei legami con l’Occidente: ha promosso l’ingresso dell’Ucraina nella NATO e nell’Unione Europea.
  • Tensioni con la Russia: già nel 2021 la Russia iniziò a concentrare truppe al confine ucraino, aumentando la minaccia di un’invasione.

4. Invasione russa dell’Ucraina (2022)

Il 24 febbraio 2022, la Russia lanciò un’invasione su larga scala dell’Ucraina, con l’obiettivo di rovesciare Zelensky e insediare un governo filorusso.

Zelensky, invece di fuggire come Yanukovych nel 2014, rimase a Kiev, diventando un simbolo di resistenza con frasi come:

“Ho bisogno di munizioni, non di un passaggio.”

L’invasione russa ha trasformato Zelensky in un leader di guerra, rafforzando la sua immagine a livello internazionale e garantendogli forte sostegno occidentale.


Conclusione

Oggi Zelensky è ancora il presidente e continua a guidare l’Ucraina durante la guerra. Nonostante le difficoltà, ha ottenuto:

  • Forte supporto militare ed economico da USA e UE.
  • Un percorso accelerato verso l’adesione all’Unione Europea.
  • Un ruolo chiave nella geopolitica globale.

Tuttavia, il paese rimane in bilico tra la ricostruzione e il rischio di una guerra prolungata con la Russia.

Quale potrebbe essere il seguito ?

Scenari futuri per l’Ucraina e Zelensky

Il futuro dell’Ucraina e della presidenza di Zelensky dipenderà principalmente da tre fattori: l’esito della guerra con la Russia, il sostegno occidentale e la situazione politica interna. Ecco alcuni possibili sviluppi.


1. Scenario ottimistico: vittoria ucraina e ingresso in UE/NATO

In questo scenario, l’Ucraina riesce a respingere l’invasione russa, riconquistando la maggior parte dei territori occupati, inclusi Donbass e Crimea.
💡 Condizioni necessarie:

  • Maggiore supporto militare occidentale (armi avanzate, difesa aerea, intelligence).
  • Collasso economico/politico della Russia (cambio di regime a Mosca, crollo della produzione bellica).
  • Consolidamento politico interno (Zelensky mantiene il consenso e guida la ricostruzione).

🎯 Risultati:

  • L’Ucraina entra nell’UE (entro il 2030) con un piano di ricostruzione finanziato dall’Occidente.
  • Adesione alla NATO per garantire sicurezza a lungo termine.
  • Zelensky si consolida come eroe nazionale, ma potrebbe lasciare il potere dopo un secondo mandato.

🔴 Rischi:

  • La Russia potrebbe rispondere con attacchi nucleari tattici.
  • La guerra potrebbe protrarsi, con un altissimo costo umano e economico.

2. Scenario realistico: conflitto prolungato e Ucraina divisa

In questo scenario, la guerra continua con una situazione di stallo, simile a quella della Corea dopo il 1953.
💡 Fattori chiave:

  • L’Occidente diminuisce il supporto a causa di crisi interne (USA più concentrati su Cina/elezioni presidenziali, UE divisa).
  • La Russia mantiene il controllo di alcune aree del Donbass e della Crimea.
  • Zelensky affronta problemi interni come corruzione e crisi economica.

🎯 Risultati:

  • L’Ucraina diventa un paese fortemente militarizzato, con aiuti occidentali limitati.
  • La guerra si trasforma in un conflitto a bassa intensità, con continue schermaglie nel Donbass.
  • Zelensky potrebbe perdere consensi e non essere rieletto nel 2029.

🔴 Rischi:

  • Il malcontento interno potrebbe portare a proteste o un cambio di leadership.
  • Il nazionalismo radicale potrebbe emergere, con tensioni interne tra moderati e falchi della guerra.

3. Scenario pessimistico: crollo ucraino e vittoria russa

In questo scenario, la Russia riesce a ottenere una vittoria strategica, imponendo un cessate il fuoco alle sue condizioni o rovesciando il governo di Zelensky.
💡 Fattori chiave:

  • L’Occidente riduce gli aiuti (USA con un presidente meno favorevole, crisi economica in Europa).
  • La Russia avanza militarmente, conquistando ulteriori città come Kharkiv o Odessa.
  • Internamente, l’Ucraina affronta crisi economica, corruzione e divisioni politiche.

🎯 Risultati:

  • L’Ucraina viene smembrata, con un governo filorusso nelle zone occupate.
  • Zelensky potrebbe fuggire in esilio o perdere il potere con nuove elezioni.
  • La NATO perde credibilità, aprendo la strada a nuove aggressioni russe in altri paesi ex-sovietici.

🔴 Rischi:

  • Ribellione interna contro un governo filo-russo, con possibile guerra civile.
  • Esodo di milioni di ucraini, rendendo il paese economicamente insostenibile.

4. Variabile chiave: cosa farà la Russia?

Il futuro dell’Ucraina dipende anche dal destino della Russia.
Possibili sviluppi:

  • Crollo di Putin e cambio di leadership: la Russia potrebbe negoziare la pace e ritirarsi, anche se difficilmente restituirebbe la Crimea.
  • Escalation nucleare: se Putin vede la sconfitta come inevitabile, potrebbe usare armi nucleari tattiche, costringendo l’Occidente a rispondere.
  • Guerra congelata: la Russia potrebbe mantenere il controllo del Donbass e della Crimea, ma senza ulteriori avanzamenti.

Conclusione

📌 L’ipotesi più probabile è un conflitto prolungato, con l’Ucraina che sopravvive grazie al supporto occidentale, ma senza una vittoria chiara.
📌 Zelensky potrebbe restare presidente almeno fino al 2029, a meno di gravi crisi interne o di un negoziato di pace sfavorevole.
📌 L’adesione all’UE/NATO è possibile, ma solo dopo la fine della guerra.

Come potrebbe cambiare gli scenari l’avvento di Trump come presidente USA

Con l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti nel gennaio 2025, l’Europa si trova ad affrontare una serie di sfide geopolitiche e strategiche significative.

1. Relazioni USA-Russia e Implicazioni per l’Europa

La nuova amministrazione Trump ha mostrato un’inclinazione verso un riavvicinamento con la Russia, cercando di stabilire un nuovo ordine mondiale basato su aree di influenza condivise tra le due potenze. Questo approccio ricorda gli accordi di Yalta del 1945 e potrebbe portare a una ridefinizione delle alleanze e delle strategie di sicurezza in Europa.

 
USA-Russia rapprochement

2. Supporto all’Ucraina e Ruolo dell’Unione Europea

Trump ha dichiarato che l’Ucraina può “dimenticarsi della NATO” e ha suggerito che l’Unione Europea dovrebbe assumersi la responsabilità principale per la sicurezza ucraina. Questa posizione implica una diminuzione del coinvolgimento diretto degli Stati Uniti nel conflitto ucraino, lasciando l’Europa a gestire le conseguenze della guerra e a fornire supporto a Kiev.

 
Supporto allUcraina e Ruolo dellUnione Europea

3. Tensioni Commerciali tra USA e UE

L’amministrazione Trump ha annunciato l’introduzione di dazi del 25% sulle importazioni dall’Unione Europea a partire da aprile 2025, giustificando la misura con l’impatto negativo delle tariffe europee sull’occupazione e sulle imprese statunitensi. Questa decisione potrebbe innescare una guerra commerciale transatlantica, con ripercussioni significative sulle economie di entrambe le parti.

 
Tensioni Commerciali tra USA e UE

4. Divisioni Interna all’Europa

Le politiche dell’amministrazione Trump hanno esacerbato le divisioni all’interno dell’Unione Europea. Alcuni Stati membri sono favorevoli a un riavvicinamento con la Russia, mentre altri sostengono una linea più dura. Queste divergenze rendono difficile per l’UE presentare una posizione unitaria nelle relazioni internazionali e nella gestione delle crisi.

 
Divisioni Interna allEuropa

5. Strategie per l’Europa

Di fronte a queste sfide, l’Europa potrebbe considerare le seguenti azioni:

  • Rafforzamento della Difesa Comune: Incrementare la cooperazione militare tra gli Stati membri e potenziare le capacità di difesa autonome dell’UE per ridurre la dipendenza dalla protezione statunitense.

  • Diversificazione delle Relazioni Internazionali: Espandere e approfondire le relazioni diplomatiche ed economiche con altre potenze globali e regionali, come la Cina, l’India e i paesi dell’America Latina, per bilanciare l’influenza statunitense e russa.

  • Coesione Interna: Lavorare per superare le divisioni interne, promuovendo una maggiore solidarietà e coordinamento nelle politiche estere e di sicurezza tra gli Stati membri.

  • Resilienza Economica: Prepararsi a possibili tensioni commerciali con gli Stati Uniti attraverso politiche economiche che rafforzino il mercato interno e riducano la vulnerabilità a sanzioni o dazi esterni.

In sintesi, l’elezione di Donald Trump ha introdotto nuove dinamiche nelle relazioni transatlantiche, richiedendo all’Europa di adattarsi rapidamente e di assumere un ruolo più proattivo nella propria sicurezza e nelle relazioni internazionali.

Strategie per lEuropa

Facciamo un salto indietro: se Trump diventasse presidente che scenari si potrebbero prevedere:

Se Donald Trump vincesse le elezioni USA nel novembre 2024 e diventasse presidente nel gennaio 2025, gli scenari per l’Ucraina potrebbero cambiare drasticamente, poiché Trump ha espresso posizioni molto diverse rispetto all’attuale amministrazione Biden. Vediamo gli impatti principali e i possibili scenari futuri.


1. Impatti principali della presidenza Trump

Se Trump tornasse alla Casa Bianca, probabilmente adotterebbe una politica più isolazionista e meno favorevole all’Ucraina, con effetti su vari fronti:

🔹 Riduzione o fine degli aiuti militari ed economici all’Ucraina

  • Trump ha più volte criticato l’enorme quantità di fondi e armi inviati all’Ucraina, sostenendo che l’America non dovrebbe farsi carico della guerra di altri.
  • Potrebbe ridurre o bloccare gli aiuti a Kiev, rendendo l’Ucraina più vulnerabile e costringendola a negoziare con la Russia.

🔹 Pressione per un accordo di pace veloce, a vantaggio della Russia

  • Trump ha dichiarato di poter “risolvere la guerra in 24 ore“, il che potrebbe significare forzare l’Ucraina a fare concessioni (ad esempio, riconoscere il controllo russo su Donbass e Crimea).
  • Questo rafforzerebbe Putin e sarebbe visto come una vittoria strategica della Russia.

🔹 Indebolimento della NATO e dell’unità occidentale

  • Trump ha spesso minacciato di ridurre il sostegno alla NATO, rendendo più difficile per l’Europa gestire la guerra senza il supporto americano.
  • Alcuni paesi europei potrebbero seguire l’esempio USA e diminuire gli aiuti a Kiev, lasciando l’Ucraina ancora più isolata.

🔹 Miglioramento delle relazioni USA-Russia

  • Trump ha storicamente avuto buoni rapporti con Putin, quindi potrebbe cercare una distensione con la Russia invece di aumentare le pressioni su Mosca.
  • Questo potrebbe ridurre le sanzioni e permettere alla Russia di rafforzare il suo esercito con nuove risorse.

unimmagine basata su unidea generale


2. Nuovi scenari futuri con Trump presidente

Scenario 1: Fine della guerra con un accordo sfavorevole per l’Ucraina (Molto probabile)

🔹 Cosa succede?

  • Trump taglia gli aiuti militari all’Ucraina e la costringe a negoziare con la Russia.
  • Kiev è troppo debole per continuare a combattere e accetta di cedere ufficialmente Crimea e Donbass per ottenere la pace.
  • La Russia ottiene un’importante vittoria strategica, consolidando il controllo sulle regioni occupate.

🔹 Conseguenze:

  • Zelensky perde popolarità e potrebbe dimettersi o non ricandidarsi nel 2029.
  • L’Europa deve gestire la ricostruzione dell’Ucraina da sola, con costi altissimi.
  • La Russia esce rafforzata, e Putin potrebbe provare a destabilizzare altri paesi ex-sovietici (Moldavia, Georgia, Paesi Baltici).

Scenario 2: Prolungamento del conflitto con un’Ucraina indebolita (Possibile)

🔹 Cosa succede?

  • Trump riduce gli aiuti, ma non li elimina completamente.
  • L’Ucraina continua a combattere, ma con meno risorse, mentre la Russia guadagna terreno lentamente.
  • L’Europa cerca di sostituire gli aiuti americani, ma senza successo.

🔹 Conseguenze:

  • L’Ucraina potrebbe perdere altre città strategiche (Kharkiv, Odessa) nel lungo periodo.
  • La guerra diventa una lunga guerriglia con l’Ucraina sempre più indebolita.
  • Zelensky potrebbe essere sostituito da un leader più incline a negoziare con la Russia.

Scenario 3: Aumento della pressione su Europa e NATO (Molto probabile)

🔹 Cosa succede?

  • Trump spinge i paesi europei a pagare di più per la difesa, minacciando di ridurre l’impegno americano nella NATO.
  • Alcuni paesi (Francia, Germania) aumentano il supporto all’Ucraina, mentre altri (Ungheria, Slovacchia) si avvicinano alla Russia.
  • L’UE prova a sostituire gli USA negli aiuti, ma con meno efficacia.

🔹 Conseguenze:

  • La NATO potrebbe diventare più debole e divisa.
  • La Russia potrebbe approfittarne per aumentare la sua influenza in Europa.
  • L’Ucraina rischia di essere lasciata sola e di dover accettare un compromesso con Mosca.

unimmagine basata su unidea generale


3. Possibili reazioni dell’Ucraina e dell’Europa

Se Trump riducesse il sostegno a Kiev, l’Ucraina e l’Europa potrebbero cercare strategie alternative:

🔹 Maggiore coinvolgimento dell’Unione Europea

  • L’UE potrebbe aumentare gli aiuti economici e militari per compensare il ritiro degli USA.
  • La Germania e la Francia potrebbero rafforzare le proprie industrie belliche per fornire armi all’Ucraina.

🔹 Avvicinamento a nuovi alleati (Cina, Turchia, Paesi arabi)

  • L’Ucraina potrebbe chiedere supporto a paesi emergenti, come la Cina o la Turchia, per ottenere aiuti militari e finanziari.
  • Ma questo potrebbe creare problemi geopolitici con gli USA e dividere l’Occidente.

🔹 Cambio politico in Ucraina

  • Se Trump lasciasse Zelensky senza supporto, la politica interna ucraina potrebbe cambiare.
  • Potrebbe emergere un nuovo leader più favorevole a negoziati con la Russia, o Zelensky potrebbe essere costretto a modificare la sua strategia.

Possibili reazioni dell’Ucraina e dell’Europa


4. Conclusione: Trump favorisce la Russia, ma non è detto che sia una vittoria totale

📌 Se Trump vince le elezioni, Putin sarà il principale beneficiario.
📌 L’Ucraina potrebbe perdere il supporto USA e finire costretta a negoziare con la Russia.
📌 L’Europa dovrà assumersi più responsabilità per la sicurezza ucraina.

⚠️ Rischio maggiore: un’Ucraina indebolita potrebbe portare a un rafforzamento della Russia e a una nuova minaccia per l’Europa intera.

una immagine basata sullidea generale del testo

o meglio:

Trump presidente USA: quale destino per l’Europa e cosa dovrebbe fare l’UE?

Se Donald Trump vincesse le elezioni USA del 2024 e assumesse la presidenza nel gennaio 2025, l’Europa si troverebbe in una situazione geopolitica delicata, con possibili conseguenze economiche, militari e politiche. Vediamo i possibili scenari e le strategie che l’Unione Europea dovrebbe adottare.


1. Impatti principali sull’Europa

Con Trump alla Casa Bianca, l’Europa potrebbe affrontare tre grandi problemi:
🔹 Riduzione del supporto USA alla NATO
🔹 Minore sostegno all’Ucraina
🔹 Guerra commerciale tra USA ed Europa

🔹 1. NATO più debole e minacce dalla Russia

  • Trump ha spesso criticato la NATO, definendola “obsoleta” e accusando gli alleati europei di non contribuire abbastanza.
  • Se Trump riducesse il supporto militare USA, l’Europa dovrebbe difendersi da sola, aumentando i budget per la difesa.
  • La Russia di Putin potrebbe approfittarne per destabilizzare paesi europei, in particolare quelli più vicini al confine russo (Paesi Baltici, Polonia, Romania).

👉 Possibile conseguenza: Putin potrebbe intensificare la sua strategia di pressione militare, provocazioni ai confini e guerre ibride (cyber attacchi, disinformazione).


🔹 2. Fine o riduzione degli aiuti USA all’Ucraina

  • Se Trump bloccasse o riducesse gli aiuti a Kiev, l’Ucraina potrebbe perdere la guerra con la Russia o essere costretta a un accordo sfavorevole.
  • L’UE dovrebbe compensare il vuoto lasciato dagli USA, aumentando il proprio supporto militare e finanziario.

👉 Possibile conseguenza: L’Europa potrebbe dividersi tra paesi che vogliono continuare a sostenere l’Ucraina (Francia, Germania, Polonia) e quelli più filo-russi (Ungheria, Slovacchia).


🔹 3. Guerra commerciale USA-UE

  • Trump ha più volte minacciato dazi sulle esportazioni europee, soprattutto su auto tedesche e prodotti agricoli francesi.
  • Gli USA potrebbero imporre restrizioni commerciali sull’industria europea, colpendo settori chiave come l’automotive e l’alta tecnologia.
  • L’UE potrebbe rispondere con contro-dazi, portando a una guerra commerciale dannosa per entrambe le economie.

👉 Possibile conseguenza: Le relazioni economiche transatlantiche peggiorano e l’Europa cerca nuovi partner commerciali (Cina, America Latina).


2. Cosa dovrebbe fare l’Europa per reagire?

🔹 1. Creare una difesa europea autonoma

Se gli USA riducono il loro impegno nella NATO, l’Europa deve costruire una propria difesa comune.
Aumentare il budget della difesa (portarlo almeno al 3% del PIL nei principali paesi).
Creare un esercito europeo con forze congiunte sotto un comando unificato.
Sviluppare una propria industria bellica, riducendo la dipendenza dagli USA.

📌 Difficoltà: Alcuni paesi (come Polonia e Paesi Baltici) vogliono restare sotto l’ombrello della NATO, mentre altri (come Francia e Germania) spingono per una difesa europea indipendente.


🔹 2. Diventare il principale finanziatore dell’Ucraina

Con un Trump isolazionista, l’Europa dovrà prendere il controllo del sostegno a Kiev.
Creare un fondo permanente per l’Ucraina (almeno 100 miliardi di euro all’anno).
Accelerare la produzione di armi per Kiev.
Integrare l’Ucraina nell’UE rapidamente, garantendo assistenza economica.

📌 Difficoltà: Alcuni paesi UE (come Ungheria) potrebbero opporsi a un forte impegno per l’Ucraina.


🔹 3. Rafforzare i rapporti con nuovi alleati (Cina, India, America Latina)

Se gli USA diventano meno affidabili, l’UE deve cercare nuovi partner economici e strategici.
Migliorare le relazioni con l’India, un alleato sempre più importante.
Espandere il commercio con la Cina, pur mantenendo un equilibrio geopolitico.
Investire in America Latina e Africa per diversificare i mercati.

📌 Difficoltà: L’UE rischia di diventare troppo dipendente dalla Cina, che potrebbe usarlo come strumento di pressione politica.


🔹 4. Evitare una guerra commerciale con gli USA

Se Trump imporrà dazi all’Europa, l’UE deve reagire con diplomazia, non con ritorsioni.
Proporre nuovi accordi commerciali bilaterali con gli USA.
Convincere le aziende americane che un’economia UE forte è nell’interesse degli USA.
Evitare una guerra commerciale, che danneggerebbe entrambi.

📌 Difficoltà: Trump potrebbe ignorare l’Europa e concentrarsi solo su accordi bilaterali con singoli stati.


3. Conclusione: un’Europa più indipendente o più vulnerabile?

📌 Se Trump vincesse le elezioni, l’Europa dovrà smettere di dipendere dagli USA e rafforzarsi autonomamente.
📌 La NATO potrebbe indebolirsi, quindi l’UE deve costruire una difesa comune.
📌 L’Ucraina avrà bisogno di un sostegno maggiore da parte dell’Europa.
📌 L’UE dovrà evitare una guerra commerciale con gli USA e trovare nuovi partner economici.

⚠️ Rischio principale: se l’Europa non reagisce in tempo, potrebbe diventare più vulnerabile alla Russia e perdere peso geopolitico.

A symbolic digital painting of Europe at a crossroads. A massive road splits into two directions: one leading to a bright, well-lit bridge symbolizing a strong and autonomous Europe, and the other crumbling into darkness, representing division and instability. European leaders stand in the middle, debating which path to take. The background showcases a world map with looming global tensions.


Le tue conclusioni o opinioni ?

Sparirà il ruolo delle badanti!

Il Futuro del Lavoro: Un Mondo in Trasformazione.

Le previsioni sui lavori del futuro stanno delineando uno scenario inquietante: molte professioni concettuali e di processo diventeranno obsolete, lasciando spazio solo ai lavori manuali come elettricisti, idraulici e operai stradali.

Tuttavia, anche questi lavori potrebbero essere offerti a un prezzo sempre più basso, rendendo tutti i lavoratori sostituibili e, di conseguenza, potenzialmente disoccupati.

Persino coloro che progettano e costruiscono questi sistemi rischiano di essere sostituiti dalle stesse tecnologie che hanno creato.

È incredibile ciò che stiamo vedendo.

Prendiamo, ad esempio, il G1 di Unitree Robotics, un robot dal costo di 16.000 dollari.

  • Altezza: 1,32 m (piegato 69 cm)
  • Peso: 35 Kg
  • Movimenti: Simili a quelli umani
  • Velocità di camminata: 2 m/s
  • Tecnologie: LiDAR 3D e telecamera di profondità
  • Comandi: Capacità di comando vocale
  • Durata della batteria: 2 ore
  • Capacità di sollevamento: 2 Kg per braccio
 

Attualmente, con le caratteristiche fisiche e il prezzo del G1, ci sono già delle applicazioni pratiche che potrebbero portare a un successo di mercato senza precedenti.

  • Agricoltura: Potrebbe essere utilizzato come forza lavoro per raccogliere frutta e ortaggi nei campi.
  • Processi produttivi o lavori a rischio e ripetitivi.
  • Pulizia urbana: Potrebbe essere impiegato per la pulizia puntuale delle strade.
  • Turismo: Potrebbe fornire indicazioni ai turisti.
  • Assistenza alle persone disabili o anziane.
  • Il tuo lavoro, mansione e compito!

La capacità di trasporto limitata, solo 2 kg per braccio, lo rende al momento inadatto per lavori pesanti, ma la prossima versione sicuramente supererà questa limitazione e sicuramente. Ma saranno in grado di coordinarsi con tutti gli altri strumenti elettronici, elettromeccanici e digitali, che normalmente usiamo o li sostituiranno inglobando nelle loro prestazioni e funzionalità, mettendo in crisi indirettamente altri mercati produttivi.

Stiamo assistendo alla lotta per il dominio di una ennesima rivoluzione industriale, dopo quella digitale per altro non ancora ben diffusa e apprezzata generazionalmente.

  1. Il primo browser: 1994
  2. Lo smartphone: 2007
  3. L’IA generativa: 2023
  4. Primo robot umanoide che sostituisce il lavoratore 20XX

C’è il rischio che in ogni questo settore l’uomo possa essere sostituito, anche le badanti.

Speranze e Preoccupazioni

L’auspicio è che queste tecnologie non sostituiscano l’essere umano, ma lo affianchino e lo supportino. La speranza è che l’uso dell’IA per possa avere un impatto positivo nel lavoro quotidiano, come lo è già per la medicina diagnostica o a supporto di molte professioni. Ne che trovino terreno fertile prima nelle applicazioni belliche.

 


Non mi sorprenderei se in futuro vedessimo Amazon utilizzarli per la consegna a domicilio con mezzi a guida autonoma per autoconsegne 

se li trovassimo nelle offerte scontate dei supermercati ed online

Versatilità professionale: limite o opportunità?

Nel mondo del lavoro in rapida evoluzione, molti si trovano con un CV che racconta una storia non lineare. Esperienze diverse, ruoli variegati, competenze che spaziano in più settori.

Come viene percepita questa versatilità?

🔄 Il mio linkedin.bruschi.com è certamente variegato di successi e ruoli, di certo non lineari. Segue comunque un filo logico nel mondo del digitale, sviluppando competenze in vari contesti grazie a diverse esperienze professionali.

🤔 Quali percezioni genera la consultazione di un curriculum del genere?

“Sa e ha fatto un po’ di tutto”! Da leggere come complimento o una critica velata? E di conseguenza, come reagire e considerare qualcuno che sminuisce un’esperienza variegata?

💪 Certo, potrei anche sturare un lavandino (lo so fare, anche se non è un’attività digitale) o coltivare meglio un giardino (visto che ho fatto studi superiori in agraria) con lo stesso impegno con cui terrei la contabilità, farei fundraising di capitali, stenderei una ricerca di mercato o curerei gli aspetti normativi di un settore o tematica.

🔍 Chi ne faccia un critica, mi fa capire più cose: non potremmo mai lavorare insieme e non comprende come la versatilità sia un pregio, frutto di una curiosità attrattiva. Inoltre chi non lo capisca è vittima o soffrirà la possibilità di perdersi un oceano di opportunità di apprendere sempre da ogni momento e nuova attività da svolgere.

✨ Amo la versatilità e la capacità di adattarmi a contesti diversi, ma c’è una cosa che ho imparato: è importante scegliere con chi condividere le proprie capacità. E io scelgo di investire il mio tempo e le mie energie con chi davvero apprezza il valore della mia esperienza, non solo per fare due risate o altro più vile fine!

💡 E mi domando:

  • 🌐 In un’epoca di rapidi cambiamenti tecnologici, essere adattabili è cruciale o rischioso?
  • 🏢 Le aziende cercano davvero “specialisti” o hanno bisogno di professionisti flessibili?
  • 📚 Come bilanciate l’ampliamento delle competenze con l’approfondimento in aree specifiche? Quali sfide affrontate per mantenersi aggiornati in più campi?
  • 💼 L’esperienza multidisciplinare ha sempre portato a soluzioni innovative inaspettate. Come sfruttate le connessioni tra diverse aree di competenza in azienda?
  • 🔮 La versatilità sarà più apprezzata in futuro? Come prepararsi per un mercato del lavoro in continua evoluzione?

Se la multipotenzialità o versatilità, frutto dei soft skill, è il futuro, come vedi le esperienze diverse?

Pensi ancora a “cosa farai da grande” e a “come migliorare la tua posizione in azienda”?

Ma è un bando il MicroCredito della Regione Lombardia attivo dal 15 Gennaio 2014?

Cos’è il Microcredito?

Per chi non lo conoscesse, il MicroCredito, con le modifiche apportate dalla recente legge di bilancio 2024, si appresta ad essere il “supporto regina” per ottenere finanziamenti sia dal sistema bancario che da altri canali, dedicati agli investimenti.

Consente a tutte le microimprese, nuove o esistenti (senza i limiti dei 5 anni di costituzione massima), che rientrano nei limiti della definizione europea (per cui con meno di 2 milioni di fatturato e meno di 50 dipendenti) estendendosi a tutte le forme giuridiche (imprese individuali, società di persone, SRLS e SRL), di ottenere il denaro che precedentemente era limitato solo al “tirar su la serranda”, ma che oggi diventa lo strumento per “crescere per sempre” investendo in azienda.

A chi interessa principalmente?

nuove imprese o microimprese avviate da tempo , il 90% delle realtà Italiane


Il microcredito diventa “de facto” il socio auspicato da molte microimprese, che costituiscono il 90% del tessuto imprenditoriale italiano, per rilanciarle da una situazione stagnante.
Fornisce un supporto senza l’onere di una governance imposta o la richiesta di dividendi, ma con l’impegno di rendere fruttuoso l’investimento ottenuto tramite il microcredito.
Le garanzie richieste non comportano l’ipoteca della casa o vincoli di altri beni reali, sollevando ulteriori considerazioni tecniche e giuridiche non oggetto del presente.

Cosa può offrire a tutti?

il denaro che serve come prodotto per alimentare ogni aspirazione di lavoro


E’ applicabile anche per le imprese non ancora costituite o costituite, trovando spazio anche nell’interesse delle amministrazioni locali, che mirano a radicare nel territorio provinciale le nuove imprese e/o interventi di carattere sociale, come il microcredito per donne che hanno subito violenza o che desiderano reinserirsi nel mondo del lavoro, senza discriminazione di genere.

Ma in pratica, cos’è?

lo stato ci mette le garanzie che non possiedi


Il microcredito si configura come la richiesta di un mutuo per importi massimi di 75 mila euro (aumetati di 25 mila per le sole SRL), con lo stato che garantisce l’80% dell’importo richiesto (riducendosi al 60% per importi superiori a 50 mila euro) e facoltativa richiesta da parte dell’istituto erogante di un garante (esclusivamente parente o soci), solo ed esclusivamente per il residuo importo. L’emissione della garanzia non richiedere analisi di merito e per cui viene emessa in pochi giorni.

Come si può beneficiare?

professionisti qualificati al tuo fianco


Si accede al microcredito con il supporto di una rete di Tutor, certificati da un ente di stato (https://microcredito.gov.it), sotto la vigilanza della Banca d’Italia e secondo norme precise. Questi tutor supportano la richiesta e monitorano l’intero percorso (come descritto in https://bruschi.com/il-ruolo-cruciale-del-tutor-di-microcredito/).

Qual è il costo?

intervento del tutor gratuito


L’accesso al microcredito bancario non comporta costi aggiuntivi, poiché al tutor viene riconosciuto l’1% dell’importo solo se questo viene erogato, e la banca trattiene una somma (200/300 euro) per il rimborso delle pratiche di richiesta della garanzia e per il loro processamento.

A quali scopi serve?

quanto ci devo mettere


Fondamentalmente, si tratta di ottenere un finanziamento, per un importo comprensivo di IVA, adeguato a coprire tutte le spese prospettate. È preferibile che il futuro imprenditore o l’impresa già avviata, partecipi con un contributo del 20% degli investimenti necessari per crescere, riposizionarsi, rinnovare o semplicemente avviare l’attività.

Chi lo eroga?

soggetti privati e banche


Oltre al sistema bancario, anche un’impresa privata può erogare il microcredito, rispettando le garanzie statali e le normative dettate per il microcredito (microcredito privato). Questa assume la responsabilità di erogare la somma richiesta, conformandosi alle norme attribuibili all’art 111 del TUB.

Questo spesso comporta un costo pratica maggiore, che può essere significativo, ed è supportato da una rete di operatori, che agiscono spesso come semplici segnalatori o coadiutori d’opportunità, in una zona grigia rispetto all’attività di mediazione creditizia riservata a operatori specifici e registrati.

Qual è il ruolo della Regione Lombardia?

sostenere le imprese esistenti e future con denaro disponibile


In questo contesto, la Regione Lombardia ha stanziato 24 milioni di euro per sostenere l’iniziativa, aggiungendo ulteriori benefici quali: l’eliminazione totale degli interessi sul 40% della somma ottenuta, rimborsabile a partire dal secondo anno in rate trimestrali, mentre il restante 60% è erogato alle condizioni del microcredito privato accreditato (attualmente al 9% di interesse annuo) per un massimo di 60 rate mensili o equivalenti in 5 anni. Si trattiene un costo pratica del 12% e una premialità riconosciuta da FinLombarda del 20% a fondo perduto per regolarità contributiva e operativa.

Quali sono le limitazioni?

un pò di burocrazia è dovuta


L’intervento della Regione Lombardia limita l’erogazione al 70% immediato della somma richiesta, affidando la corretta rendicontazione delle spese sostenute per ottenere il saldo del 30% restante.

Sorgono perplessità?

prendiamo le misure al bando


Si potrebbero sollevare dubbi sulla natura effettiva del bando e sulla sua trasparenza nell’esecuzione. Considerando che il fondo disponibile è di 24 milioni di euro, con un minimo di 10.000 euro e un massimo di 100.000 euro richiedibili, il numero di imprese beneficiarie può variare tra 2400 e 24000. Sono state introdotte altre condizioni in corso d’opera.

Ci sono insidie e fattori critici?

valuta il potenziale progettuale


La valutazione delle richieste avviene attraverso un sistema a punti, con un massimo di 100 punti e un minimo di 60 punti necessari per l’ammissione, ponendo enfasi sui 40 punti relativi al carattere innovativo dell’impresa e dell’investimento proposto. Le richieste sono valutate in ordine di presentazione e affidate a soli tre erogatori accreditati come microcrediti privati. Le pratiche sono proposte da tutor e analisti interni non soggetti a esame o titoli che li qualifichino all’elenco obbligatorio presso la Banca d’Italia come tutor e senza l’assicurazione prevista per legge.

Chi conferma queste informazioni?

la disponibilità di chi vuole essere al tuo fianco con professionalità ed esperienza


Lo scrivente, in qualità di Tutor di un Microcredito Accreditato al bando del 15 Gennaio 2014, è in grado di adempiere al processo di adesione al bando della Regione Lombardia.

Opera in modalità analoga e senza vincoli di sorta o di tempo, come Tutor del Microcredito.gov.it, iscritto alla posizione 754 dell’elenco obbligatorio.

Il mio operare favorisce l’utilizzo e la richiesta di microcredito come strumento per finanziare sia nuove imprese che microimprese già avviate, anche al di fuori del periodo del bando, offrendo una scelta alternativa al sistema bancario o al microcredito privato.

Per maggiori informazioni o approfondimenti, si rimanda al link https://raimondo.bruschi.com

SPERO DI ESSERVI STATO UTILE

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Il Ruolo Cruciale del Tutor di MicroCredito

La legge di bilancio 2024 ha introdotto importanti novità in materia di microcredito, ampliando la platea dei beneficiari e le tipologie di finanziamenti.

Le Novità

Nello specifico, le nuove regole includono:

  • L’estensione del microcredito alle società a responsabilità limitata, con un limite massimo di 100.000 euro.
  • L’aumento dell’importo massimo finanziabile per persone fisiche e società di persone, da 40.000 a 75.000 euro.
  • L’allungamento della durata massima del finanziamento, da 7 a 10 anni.

Il Vantaggio della Garanzia del Fondo di Garanzia

Un vantaggio notevole è la conferma della garanzia dell’80% sull’importo finanziato(*) da parte del Fondo di Garanzia del Mediocredito Centrale della Cassa Depositi e Prestiti. Tale garanzia, offerta gratuitamente, non richiede garanzie reali (pegno in denaro o beni, o altre garanzie) anche per il restante 20% o 40% (**).

(*) fino a 50.000 euro, scendendo al 60 % per importi superiori

(**) ad esclusione per le SRL che può essere richiesto anche con reali, ma sempre e solo per il residuo 20% o 40 %

Le norme del microcredito richiedono che chi desidera accedere a questo tipo di finanziamento si rivolga a un tutor di microcredito!

Il tutor accreditato con un esame ed iscritto in un albo è un professionista qualificato svolge un ruolo chiave nell’assistere i beneficiari dalla richiesta del finanziamento fino al suo rimborso.

Che ruolo ha:

  • Valuta la sostenibilità del progetto imprenditoriale, analizzando le caratteristiche del beneficiario, il mercato di riferimento e la fattibilità economica del progetto.
  • Assistenza nella predisposizione del business plan, un documento cruciale per la valutazione del finanziamento.
  • Fornisce supporto e consulenza durante il percorso imprenditoriale, offrendo indicazioni e strumenti per la gestione dell’attività e del finanziamento.


Importanza del Tutoraggio

Il tutoraggio, un’attività di monitoraggio obbligatoria svolta dal tutor per tutta la durata del prestito, è essenziale nel microcredito, poiché riduce il rischio di insolvenza e favorisce il successo del progetto imprenditoriale. Migliora la valutazione del finanziamento e aumenta le probabilità di successo del progetto imprenditoriale, grazie al supporto e alla consulenza forniti da un professionista qualificato.

Il ruolo esclusivo del tutor di microcredito è, dunque, fondamentale per garantire l’efficacia del microcredito sia dal punto di vista economico che sociale. Il tutor ha il compito di valutare la sostenibilità del progetto imprenditoriale e di fornire al beneficiario le competenze e gli strumenti necessari per avviare e sviluppare la propria attività.

Tuttavia, è cruciale sottolineare che per fruire di tutti questi benefici è essenziale rivolgersi a un tutor di microcredito accreditato. Questi professionisti, iscritti in un albo, svolgono un ruolo fondamentale nell’assistenza ai beneficiari, dalla richiesta del finanziamento fino al suo rimborso.


Senza il Tutor il Microcredito non è Fruibile

Il tutor diventa, quindi, il punto di riferimento per persone fisiche e imprese interessate al microcredito. Il suo supporto è vitale sia per valutare l’opportunità del finanziamento sia per incrementare le probabilità di successo del progetto imprenditoriale.

Rimango a disposizione come Tutor n. 754 del Microcredito.gov.it per ogni approfondimento, alle mie coordinate disponibili sul sito raimondo.bruschi.com.

La legge di Bilancio 2024 ha introdotto importanti novità in materia di #microcredito, #ampliando la platea dei #beneficiari e le #tipologie di finanziamenti.

Queste modifiche #influiscono notevolmente sul panorama dei finanziamenti a #persone e #imprese.

Le nuove regole del microcredito rappresentano un passo importante per promuovere l’inclusione finanziaria e sostenere la crescita economica del Paese.

Queste modifiche influiscono notevolmente sul panorama dei finanziamenti a persone e imprese. Vale pena di soffermarsi sulle nuove regole per ottenere un prestito personale e dell’impresa grazie alla formula del microcredito, supportato dalle banche convezionate con l’ente https://microcredito.gov.it

Benefici per Persone Fisiche e Imprese

L’estensione del microcredito anche alle società a responsabilità limitata e l’aumento degli importi massimi finanziabili allargano le possibilità di accesso al credito per categorie precedentemente escluse o con condizioni meno vantaggiose.

Le Novità

Nello specifico, le nuove regole includono:

  • L’estensione del microcredito alle società a responsabilità limitata, con un limite massimo di 100.000 euro.
  • L’aumento dell’importo massimo finanziabile per persone fisiche e società di persone, da 40.000 a 75.000 euro.
  • L’allungamento della durata massima del finanziamento, da 7 a 10 anni.

Benefici per le Persone Fisiche

Le nuove norme rappresentano un’opportunità significativa per individui intenzionati a iniziare o espandere un’attività imprenditoriale. In particolare, l’aumento dell’importo massimo finanziabile e l’estensione della durata del finanziamento permettono di sostenere investimenti più ampi e di gestire meglio le difficoltà iniziali.

Benefici per le Imprese

Anche per le imprese, specialmente per le microimprese che faticano ad accedere al credito bancario tradizionale, le nuove regole rappresentano un’opportunità. L’incremento dell’importo finanziabile e l’allungamento della durata del prestito favoriscono investimenti necessari alla crescita e allo sviluppo dell’attività.

Il Vantaggio della Garanzia del Fondo di Garanzia

Un vantaggio notevole è la conferma della garanzia dell’80% sull’importo finanziato(*) da parte del Fondo di Garanzia del Mediocredito Centrale della Cassa Depositi e Prestiti. Tale garanzia, offerta gratuitamente, non richiede garanzie reali (pegno in denaro o beni, o altre garanzie) anche per il restante 20% o 40% (**).

(*) fino a 50.000 euro, scendendo al 60 % per importi superiori

(**) ad esclusione per le SRL che può essere richiesto anche con reali, ma sempre e solo per il residuo 20% o 40 %

Importanza della Garanzia

La garanzia del Fondo di Garanzia rappresenta un vantaggio unico del microcredito, rendendolo uno strumento particolarmente accessibile per individui e imprese senza sufficienti garanzie per accedere al credito bancario tradizionale.

Il Ruolo Cruciale del Tutor di Microcredito

Le norme del microcredito richiedono che chi desidera accedere a questo tipo di finanziamento si rivolga a un tutor di microcredito. Questo professionista qualificato svolge un ruolo chiave nell’assistere i beneficiari dalla richiesta del finanziamento fino al suo rimborso.

Senza il Tutor il Microcredito non è Fruibile

Rimango a disposizione come Tutor n. 754 del Microcredito.gov.it per ogni approfondimento, alle mie coordinate disponibili sul sito raimondo.bruschi.com.

Tutto cambia e si trasforma, nulla si distrugge!

Preso a prestito un noto aforisma
per un periodo che focalizzo in due foto rappresentative

Iniziato 10 anni fa con Davide Dattoli all’apertura della prima sede di Talent Garden Brescia.

insieme a divulgare la cultura dell’innovazione e l’ecosistema delle startup

oggi ultimo al mio desk a Brescia
in ristrutturazione locali per la nuova gestione

Con il termine del 2022 cessa l’attivita locale di Talent garden in #brescia (le altre 18 sedi, di cui 8 all’estero, rimarranno attive)

Lasciando
il proseguo di presidio a Smart Future Academy smartfutureacademy.it
Un’associazione no profit che si occupa in modalità più focalizzata di orientamento dei giovani nel mondo del lavoro.
Scenario ed attenzione che anche Talent Garden ha fortemente sostenuto in questi anni e proseguirà a svolgere sempre con una maggior attenzione agli aspetti formativi e alla valorizzazione delle risorse umane.
Entrambi mantenendo anche in tutte le sedi, Bresciana ed ovunque nel mondo per Talent Garden, l’ospitalità in coworking di professionisti del mondo della comunicazione, del digitale e innovazione.
In quei locali e in altre sedi di Talent Garden sono nate e proseguiranno le mie attività come b-farm.it le due startup sgush.com e taskupper.com con le iniziative editoriali di opinions.b-farm.it e incontra.sgush.com
 

Un arrivederci al prossimo anno
che dovrebbe vedere nuovi traguardi
nel crescere di quelle esistenti
ed il nascere di altre nuove iniziative!

Chi ha in mano i soldi vince, sempre!

L’Articolo Quinto non perdona, mai!

Avete venduto o svolto un servizio, ed emessa la fattura pensate di poter essere pagati per il buon lavoro svolto? Avete fatto il bonifico per quella cosa ben descritta e presentata, ma forse restà un sogno?
Chi ha i vostri soldi o la vostra merce, due volte su tre o non pagherà proprio o consegnerà qualcosa che ne è lontamente un idea. Forse salderà con un ritardo che i vostri debitori dovranno subire. “Rimettete i debiti ai vosti creditori” è una preghiera in disuso!
Cosa si può fare per evitare fastidi ed a volte grossi problemi, per gli acquisti e le vendite importanti effettuati a livello personale o aziendale ?

Il controllo della moneta

E' una questione antica quanto il denaro stesso e la situazione non è cambiata molto nel corso dei tempi, sebbene a livello globale gli strumenti finanziari siano evoluti, la sostanza non cambia.E’ una questione antica quanto il denaro stesso e la situazione non è cambiata molto nel corso dei tempi, sebbene a livello globale gli strumenti finanziari siano evoluti, la sostanza non cambia.

Ciò che è cambiato è la gestione del rapporto tra le parti nello scambio di merce e denaro, tra chi vende e compra. Nel contesto sociale emergono ed incidino il forzare condizioni contrattuali, quando non siano eque e garanti in ogni lato della contrattazione economica. Nel suo impatto sulle persone e sulla società, nella loro onestà e serietà di pagare i fornitori o rispettare sempre il cliente, ogni acquisto e vendita può rivelarsi un danno irreparabile al nostro futuro di persone ed aziende. 

Non è sempre cosi

In un ristorante, o nel comprare un bene in un negozio, si ha modo di verificare preventivamente se quanto si stia pagando sia coerente nel prezzo praticato. Ma anche in questi casi non sempre a posteriori tutto si rivela vero per come presentato o esposto. Il cibo non è all’altezza del prezzo, il maglione al primo lavaggio diventa importabile. Ma attenzione a nuovi attori, come gli strumenti dei social network e la reputazione, giocano la loro parte. Elemento da non sottovalure anche in tutti gli altri casi di compra vendita!

Poter saldare dopo averne valutato il prodotto renderebbe maggiore controllo e sicurezza oltre maggior guadagno a tutti. Poter offrire di pagare dopo aver provato il prodotto per garantire una maggiore tutela, significa il provare la serietà di ciò che si offre nell’esserne fautore d’acquisto, per chi si proponga come venditore in rete e nel rapporto diretto agli aquirenti, sempre più attenti al confronto con altre proposte.

Compro in rete o da fornitori affidabili

Sempre più persone preferiscono acquistare prodotti e servizi online, anche perché questa modalità risulta essere spesso conveniente. Tuttavia, bisogna prestare molta attenzione ai venditori che si scelgono, in modo da non incappare in truffe o in prodotti non conformi alle proprie aspettative.

Nel confrontarsi con altri spesso si ottengono falsi riscontri: A me non è mai capitato! Vedo, cerco e guardo, mi informo prima quando compro in rete! Pondero rapporti nel tempo ed esperienze fatte! Leggo le recensioni prima di comprare. “Non ho mai avuto o subito grossi problemi”.

Cosa si nasconde con questa ultima frase?

Per certo nessuno pubblica nei social network o ne se fa vanto dell’essere “stato fregato”. Sia che il “bidone” sia stato subito dall’aquirente o dal veditore. Al massimo sui giornali spicca la notizia generalista dell’ennesima truffa, ma solo quando sia a danno di molti.

Se ne ritrova una folta casistica di truffe censite che consentono di misurare quanto questo fenomeno sia diffuso e sia capitato a tanti, compratori (buyer) o bidonati venditori (seller), tutti “silenti” danneggiati che vivono alla porta accanto.

 

Ogni giorno ci sono persone che comprano da fornitori inesistenti e venditori che vengono truffati da acquirenti presentatisi con i migliori auspici in rete o nel rapproto diretto. Nessuno ne è esente: anche l'abituale fornitore, al  pari di ogni miglior cliente di sempre, può essere vittima di ogni possibile evento e ritrovarsi a doverti rispondere "mi spiace"

Ogni giorno ci sono molte persone che hanno comprato da fornitori inesistenti e venditori che vengono truffati da acquirenti presentatisi con i migliori auspici. Accade in rete o nel rapporto diretto. Nessuno ne è esente: anche l’abituale fornitore, al  pari di ogni miglior cliente di sempre, può essere vittima di ogni possibile evento, ritrovarsi a doverti rispondere “mi spiace”.
Volendo aggiugere, e dispiacendosene, che spesso sia vano ed assente il poter averne ragione nei processi legali e giudiziari.

La guerra

A peggior ragione, quando questo sia parte di un lavoro, o debba e possa essere contestatabile in una fornitura importante o strategica. Come si fa a essere sempre sicuri di un pagamento coretto di un prodotto consegnato nei tempi previsti e che risponda a quanto ordinato? E’ impossibile potersi permettere di ricorrere a tutte le forme legali, spesso procedure lunghe e farraginose, che diventano questioni di principio e non risolvono il danno non ripagando del dovuto o non risolvendo le conseguenze!

Lasciando a parte ogni considerazione di dettaglio, che sia il conseguo degli imprevisti che possono capitare a chiuque, vista la variabilità di certezza che pervade ogni nostro intorno nel mondo. Aspetti che possono toccare pesamente ed improvvisamente ognuno di noi (#pandemia, #guerra, #carestia sono eventi imprevedibili) in un cosi fragile e precario equilibrio che abbiamo vissuto e in cui continuiamo ad essere tutti noi.

Benché ci siano norme a tutela del consumatore e considerato il valore della transazione o del danno: non è sempre consentito e conveniente ricorrere a vie legali.
In sostanza e per ribadirlo: chi ha in mano i soldi vince, sempre! L’art. Quinto sta nascosto in ogni accordo.
Soprattutto quando non si ha nulla da perdere o si subisca una situazione di forza maggiore, come nel caso di aziende o multinazionali.

Posso farla pagare dopo.

La chiave di successo sarebbe il poter pagare “dopo aver consumato e usufruito”, tutelandosi con tutte le garanzie del caso. Pagando dopo, come si fa spesso nelle forniture aziendali, ma forzando il fornitore a rischiare per poter vendere.
Ma anche in questo caso, come spesso accade, il cliente può diventare colui che crea il danno: non pagando per ciò che ha ottenuto e usato. O peggio insoddisfatto del servizio o del prodotto ottenuto, anche senza ragion veduta, decida di minare la reputazione, usando ciò che la rete impunemente spesso consente in frasi e post diffamatori, anche ove siano solo pretestuosi o prevenuti.   

Non c’è peggior beffa che lavorare per non essere saldati del giusto compenso di prezzo praticato, tanto più se il servizio o prodotto sia veramente valido ed alla altezza delle migliori aspettative vantate. Vedere anche solo sporcata la propria reputazione costruita in anni di onesto impengo forse crea maggior danno e frustrazione.

Vendere e comprare senza essere bidonati o beffeggiati.

Sono state create semplici soluzioni in cui è possibile facilmente ricorre all’utilizzo di forme lecite e garanti degli interessi reciproci: nell’acquisto o vendita di beni dove sia contrattualizzato l’oggetto o il servizio venduto o comprato, coesistendo processi di tutela che risolvano ogni contezioso tra le parti. Evitando a tutti annose insidie ed il correre inquietanti rischi negli acquisti e vendite.

Fortunatamente oggi sono state create soluzioni in cui è possibile facilmente ricorre all'utilizzo di forme lecite e garanti degli interessi reciproci: nell'acquisto di beni dove l'oggetto o il servizio sia contrattualizzato, coesistendo forme di garanzia che risolvano ogni contezioso tra le parti. Evitando tutti queste annose insidie ed il correre inquietanti rischi negli acquisti e vendite.

Oggi esiste una soluzione strutturata di taskupper per l’ Escrow e la Dispute Resolution facilmente attivabile.  Termini complessi, a cui è necessario dare miglior e semplice spiegazione del come funzionano e cosa siano. 

Come funziona

Il compratore (buyer) paga anticipatamente (o destina il finanziato diversamente a rate) ad un conto corrente (garantito da una struttura a controllo notarile). Garanzia reciproca per chi compra e vende. Il venditore (seller) ottiene cosi la certezza di essere pagato per il valore e la serietà che offre. Per chi compra (buyer) di pagare valutato il prodotto ricevuto o servizio erogato. 
 
Il compratore (buyer) riceve la merce (un auto, un orologio, un mobile o oggetto tecnologico) che sia un bene o un servizio (studio e analisi o elaborazione e realizzazione di un lavoro, anche immateriale come un file). Per poi, solo poi, poter confermare di procedere al:

  1. pagamento al venditore (seller)
  2. aprire una contestazione

Senza entrare nel legalese vediamo cosa prevedere l’uso di queste soluzioni in questo secondo caso. 

La piattaforma con tre fasi definite e valore legale, derime con certezza di soddisfazione reciproca ogni aspetto entro 45 giorni, con l’assistenza o meno di figure professionali adeguate. Trattando elettronicamente e digitalmente i sigoli casi, in modo e sviluppo specifico. A partire dal “vale meno o non è cio che si prometteva”, per passare al “mi manca e non è come o non capisco come si faccia” o si arrivi al “rendo la merce e i soldi anticipati mi vengano riaccreditati”.

Nulla di nuovo

Spesso la verità viene sempre a galla per ogni facile proposta solo con una attenta analisi di ogni altro strumento analogo già offerto: Piattaforme di pagamento (sistemi elettronici e digitali) o d’offerta prodotti (portali e sito d’acquisto), dove la tutela avviene, più o meno palese nel rispetto di cavilli o di prassi delle norme legali, a favore del venditore (seller) o solo ottenibile in modo molto oneroso per l’acquirente (buyer).

La soluzione offerta da taskupper è l'unica che tutela pariteticamente e senza interesse di parte, oltre il compratore (buyer) pure il venditore (seller), ove anche le ragioni della contestazione siano fonte di dissapori e incomprensioni da chiarire, perchè la soddisfazione reciproca è il vero fine e guadagno del diffondersi d'uso di taskupper

Oppure dove la condizione tutelante viene vantata come argomentazione di vendita e rispettata per l’acquirente con la facoltativa disponibilità al solo reso gratuito. Pratica effettuata da molti siti di ecommerce (amazon ne è forse il maggior fautore) e  da altri note iniziative, che usano il reso gratuito come sistema di tentata vendita.
Tutto questo avviene in danno del venditore o di costi indiretti affogati e subiti dall’acquirente nei prossimi acquisti, ed in subordine d’abuso del costo sociale che ne consegue. Tema che, con l’attenzione crescente all’emergenza della sostenibilità ambientale ed economica, dovrebbe trovar trovare e aver ragione di altre evidenze  che avvengono e sono sostenute a danno di tutti. 

Ma sopratutto tutte queste altre soluzioni non presentano alcun processo di risoluzione della disputa, tesa a farne ragione anche di piccole e marginali interpretazioni, per farne il successo di soddifazione del cliente e minor numero di resi al fornitore. Contenendo il rischio di commenti reputazionali negativi, favorendo viceversa i chiarimenti o le soluzioni, divesamente ottenute nella soluzione delle controversie, spesso involontariamente nate.

Ritroviamo dal nostro passato, conosciute e storiche forme di pegno e cauzione di origine bancaria (fideussione e lettere di credito) o il semplice contrassegno, che però si limitano al garantire la somma dovuta e pagata, non le condizioni non previste o soddisfatte. Nessuna trattazione o vincolo per eventi che possano insorgere ed essere oggetto di contestazione e contenzioso da ambo le parti. Conseganto e pagato, cosi come è.
 
La soluzione offerta da taskupper è l’unica che tutela pariteticamente e senza interesse di parte, oltre il compratore (buyer) pure il venditore (seller), ove anche le ragioni della contestazione siano fonte di dissapori e incomprensioni da chiarire, perchè la soddisfazione reciproca è il vero fine e guadagno del diffondersi d’uso di taskupper

Chissa quanto costa

I soli costi da sostenere saranno solo applicati in caso di utilizzo. Ripartiti equamente trattenuti nell'importo pattuito di compra vendita, in percentuale al decrescere proporzionale del valore trattatoCodificarsi costa nulla, per non restare “pollo e preda” o “mercè di commenti delatori”. Scelta valida nel poter anche solo utilizzare taskupper per verificare il valore e serieta dell’offerta del venditore o della solvibilità dell’acquirente. In antitesi del dar valore alla serietà e garanzia del proprio prodotto o servizio o della capacità di pagare.

I soli costi da sostenere saranno solo applicati in caso di utilizzo. Ripartiti equamente trattenuti nell’importo pattuito di compra vendita, in percentuale al decrescere proporzionale del valore trattato. Già comprensivi di ogni operazione bancaria (bonifici) e professionale nella trattazione (tenuta e garanzia notarile delle somme versate) di cui null’altro è dovuto e trattenuto.

L’uso di professionisti per attività legali di mediazione e arbitrato sono codificati ed a carico del richiedente nella ragione e facoltà del diritto di attivarli e utilizzarli.

Finanziabilità reciproca

Tutto sembrerebbe funzionare, ma solo se si hanno i soldi da dare in anticipo da parte dell’aquirente (buyer) o la capacità di finanziare le vendite (in attesa di ricevere il pagamento e superare i 45 giorni del maturare la possibile ragione della contestazione) per il venditore (seller).

Anche in questi casi taskupper affianca gli utenti del proprio servizio, per rispondere alle esigenze di poter:

  • pagare a rate dell’acquirente (buyer) o di finanziare le vendita in attesa di ricevere le somme del veditore (seller)
  • formule vantaggiose d’anticipazione creando alternative linee di credito, per le aziende o una pronta disponibilità per i propri acquisti e forniture del seller 

Lo utilizzerò quando mi serve

Questo è quello che accade quando si scopre di non avere il backup del telefonino o del computer, rottosi o perso. Quanto mai non ci si sia adoperati per tempo ad attivarlo!

Alcuni detti e modi di dire lo raccontano meglio:

  • E’ inutile piangere sul latte versato
  • Quando il dentifricio è uscito dal tubetto non si può rimettere dentro.

Ora per allora

Una facile procedura gratuita on web consente di codificarsi e predisporne l’utilizzo senza onere. Superando e certificando la bontà dei propri e reciproci mezzi e fini.

Questi ultimi non sono aspetti da poco, quale strumento adatto ad essere deterrente per evitare il dispiacersi di truffe ben articolate, sia che si venda o acquisti, nei confronti di altri problemi legali (incauto acquisto e verifiche antiriciclaggio o antimafia). Senza nulla togliere al vantaggio del presentarsi con soluzioni come questa che significa essere un buon compratore o venditore, sempre e per chiuque!

Una facile procedura gratuita on web consente di codificarsi e predisporne l'utilizzo senza onere. Superando e certificando la bontà dei propri e reciproci mezzi e fini.

Registrarsi ora , tanto più che farlo è gratuito oggi, significa essere pronti a cogliere tutti i vantaggi offerti da soluzioni come questa. Invitando all’occasione il buyer (compratore) o seller (venditore) con cui si sta contrattando un acquisto o vendita ad utilizzare questa soluzione, per tutelarsi e trarne una tranquillità reciproca, anche solo preventiva ed impagabile nel tempo, nel vero senso della parola!

Quali altri vantaggi

Senza considerare che ogni giorno, e maggiormente in futuro, i modelli di commercio e digitali disintermediano il rapporto diretto, favorendo chi possa o si ritrovi a farne uso, nel vendere, pagare, acquistare in maggiore tranquillità e tutela reciproca.

Taskupper è lo strumento adatto ad un maggior controllo e sicurezza dei processi d’acquisto e di finanziabilità dell’impresa di oggi, che ne faccia uso e guardi avanti.
Tutela vari aspetti: vendite a nuovi clienti e consolidati clienti, acquisti più convenienti da interlocutori verificabili solo a posteriori, gestione con oculatezza e strumenti attenti agli aspetti economici e finanziari propri e quelli dei clienti, evitare subire verifiche e adeguamenti legali e normativi.

Una proposta unica, alla ricerca di poter finalmente valorizzare la propria serietà e valore professionale, per marginare e non scendere a patti, anche con chi solo voglia sfruttare l’ottenere prezzi migliori o farne danno.

Taskupper concede di concenarsi su quello che si fa, senza subire maggiori costi aggiuntivi indiretti o imprevisti, che possano compromettere e prevenire la crisi d'impresa.Taskupper concede di concenarsi su quello che si fa o desidera, senza subire maggiori costi aggiuntivi indiretti o imprevisti, che possano compromettere e prevenire la crisi d’impresa.

Nelle pieghe dell’Articolo Quinto trova ragione chi ha in mano i soldi e vince.

Il vantaggio per poter usare questa opportunità, o nel porla come condizione di vendita o acquisto, è il solo costo del tempo di codificarsi. Al di ogni beneficio ulteriore d’uso, anche solo in fase interlocutoria per prevenire o quanto serva per trarne tutti i vantaggi impliciti nel suo utilizzo. Effettuabile gratuitamente in https://signup.taskupper.com/

premio #NOBEL a #PUTIN

della #MEDICINA e #COMUNICAZIONE 😉

Ha debellato l’ossessiva presenza solo di #INFOCOVID nei #media. Non si fa che parlare di lui. Sostituendosi de fatto ovunque 24/7.

Aspetto preoccupante di cosa siano i media oggi, al di la di quale sia stata la cura: la sua guerra all’ucraina. nessuna trattazione delle tante altre ovunque, di cui non si parla o di ogni altro tema.

Sarebbe il caso di pensare a dei media che informino e divulgano la cultura dei valori, per creare prospettive migliori a cui ambire, ispirarsi e formare.

Non propinare una scuola di disgrazie a ciclo continuo, a cui ognuno si dovrebbe adattare nel perseguire la peggiore per poter essere visibile o si consoli a subirne personalmente di minori.

leggi
l’articolo anche in:

Competenze frutto di esperienze in https://whois.bruschi.com




Lettera a Draghi da un giovane startupparo di 59 anni

Sostieni e promuovi tanti Alessio e meno Unicorni per fare l’innovazione Italiana!

Caro Draghi, mi rivolgo a te con questa mia lettera, ispirato dalla lettura di un articolo scritto da un narratore dell’ecosistema Italiano delle startup: Riccardo Luna.

E’ recente il secondo unicorno Italiano (DePop) che si presenta con un exit d’importi impensabili, per stimare una piccola media azienda (1.650 miliardi).

Un “cifrone impronunciabile” per le tasche personali di chiunque di noi. Pari a quando ci costano tante “cattedrali” che appesantisco il bilancio Italiano, sostenuto da ogni piccola tasca in tasse pagate dai pochi Italiani che restano onesti.

Poi salta fuori questo Alessio (magari ne esistono tanti altri), di cui leggo in un articolo La favolosa ascesa di Alessio Lorusso – la Repubblica . Imprende partendo dall’ Italia, andando a vendere i suoi servizi all’estero. Nasce in bottega di famiglia viaggiando digitalmente sui cavi oggi posti nei mari, come facevano i nostri nonni, per approdare ovunque e costruire un futuro migliore.

Rappresenta l’artigianato e la capacità di fare valore aggiunto tipico della genialità Italiaca di sempre, dando lavoro al suo paese.

Sarà che forse sia più figo, per il nostro narratore delle tecnologia innovativa Italiana portare sempre sui palchi i volti noti, ma questa volta finalmente intervista, scrive e parla, di qualcuno che potrebbe essere nostro figlio o il vicino di casa. Dove forse conoscenti e parenti, pure l’immigrato e la mamma partime, possono trovare un posto di lavoro. Quello di cui tutti abbiamo bisogno e di cui c’illudiamo tu ti curerai.

Gente , questi anonimi Alessio, di cui essere orgogliosi del dargli una mano. Pure di potergli dare tanti contribuiti o del varare misure in favore della loro crescita. Ovunque siano, nei più sperduti luoghi Italiani dove una linea Internet arriva, non solo in fibra, che basti per mandare e ricevere email, tanto tutto il resto sta in cloud.

Non abbiamo bisogno di eroi e unicorni, ne di supportare chi già sostiene l’ecosistema per guadagnarci N volte l’investito, in soldi o contributi e misure che paghiamo tutti, per soldi e lavoro che fuggono o beneficino all’estero.

Per cui ti prego sotto l’albero della cuccagna del Next Generation (o Recovery Fund) fai avere dei “regali”​ per gli Italiani e non per i soliti colossi e noti. Cosi che i giornali e giornalisti possano parlare più spesso di questi esempi ai nostri figli e imprenditori non più giovani sperando ancora di poter costruire qualcosa, con il nostro aiuto e supporto, per pagare i debiti che stiamo creando e gli lasceremo.

Trova le differenze

Diversi sono gli approcci del fare impresa nell’ecosistema dell’innovazione.

Raimondo Bruschi scrive:

Ciao, volevo sapere come sta andando lo sviluppo della tua impresa, stiamo sviluppando un prodotto analogo da tempo e desideravo confrontrarmi tra colleghi. 

Se mi dai conferma di contatto e un messaggio linkedin ci fissiamo una call.

Risposta:

Volentieri, noi siamo pronti alla exit: SRL costituita, brand name e logo di proprietà, dominio acquisito, sito web realizzato e le 2 app depositate in SIAE …

Ho una offerta e 2 trattative in corso (un Fondo e 2 imprenditori molto noti), ma mai dire mai!

Raimondo Bruschi risponde:

Pardon, pur avendo fatto tutto quanto descrivi, non puntiamo a fare un exit, ma al creare un’impresa innovativa.

Mettendo in pratica un idea, con un reale MVP scaricabile pubblicamente, che continuiamo a far crescere (sviluppando funzioni e friubilità) ascoltando le segnalazioni della community di molteplici sottoscrittori ed Early Adopter con cui ci confrontiamo per soddisfarne le necessità.

Affrontiamo il mercato con le nostre forze, autofinanziandoci fino a che potremo trovare soci sottoscrittori e cedendo quote a puri finanziatori solo se ne avremo necessità inderogabile. Un exit, lo faremo se saremo costretti in favore d’aziende che possano continuare a far crescere meglio la nostra iniziativa. 

Crediamo possa essere estendibile l’erogazione in un mercato globale, anche per contribuire a far crescere il deserto che sta intorno a noi, per dimostrare che si può fare e possa avere ricadute occupazionali in questo contesto.

Speravo di potermi confrontare con un competitor locale, per impare dai successi e problemi comuni affrontati e risolti, per crescere insieme. 

Ma forse abbiamo obbiettivi diversi. Bye

Publicato come articolo in Pulse di Linkedin al link https://www.linkedin.com/pulse/trova-le-differenze-delle-startup-raimondo-bruschi/

Che cosa è la BlockChain

La BlockChain (catena di blocchi) è un registro informatico aperto.

Ogni utente che partecipa al registro è connesso con tutti gli altri e detiene una copia di una sorta di libro mastro, chiamato blockchain. Nella blockchain sono registrate tutte le transazioni di tutti gli utenti di sempre, da quando quella catena è stata usata per la prima volta. Per far ciò la blockchain è aperta e consultabile da chiunque la utilizzi.

È autosufficiente, decentralizzata, non richiede un’autorità che ne approvi le operazioni perché sono le sue stesse operazioni, per il modo in cui sono fatte, a essere autolegittimate.
Ciò è possibile perché ogni singola transazione risiede all’interno di una catena di blocchi che dall’ultima risale alla prima assoluta, e perché ogni utente della catena è sempre a conoscenza di tutte le altre operazioni che vengono fatte dagli altri utenti (con i Bitcoin, per esempio, questo serve a evitare che qualcuno usi lo stesso Bitcoin per pagare due cose diverse).
 

Ogni transazione sulla catena genera un blocco che a sua volta suggerisce un nodo a cui agganciare il prossimo blocco (la prossima transazione). Ogni modifica di un blocco, che non sia una transazione, ha ripercussioni su tutti i blocchi precedenti, distruggendo così la stessa catena. Non si può manomettere una cosa del genere.

 
Il primo sistema a “blocchi di hash” risale al 1991 ma il tipo più utilizzato oggi è quello descritto e realizzato da Satoshi Nakamoto, lo pseudonimo dietro l’inventore (o gli inventori) del Bitcoin, ideato nel 2008 in un libro bianco e implementato l’anno dopo.
vedi anche: Cosa sono i Bitcoin

Basta fare innovazione a colpi di twitter e slogan

L’innovazione non può essere un processo o un computer: è fatto di rischi e non solo di twitter e slogan

Di diritti da difendere e di azioni collettive, di processi distruttivi da gestire e di consenso da cercare. Di idee chiare e porte da sfondare. Di rischi per inseguire la sostanza in dispetto del rispetto delle regole (che innovazione sarebbe se fosse già scritta e stabilità per legge)

Con tanto sudore, pazienza e costanza, per ogni singola impressione che spesso passa inosservata ma fa la differenza  .

Bisognerà che gli innovatori diventino più politici, più rilevanti.

Non scendendo in piazza per manifestare, ma in strada per divulgare che il vivere di oggi è la premessa del domani.

Perché se innovare è frutto di cultura sono le scelte un nutrirla e farla crescere.

pubblicato in account personali di Medium, Linkedin, Facebook , Pulse , Google+

spero andremo oltre, ma dove ?

Ho letto un post di un amico Facebook che era questo:
https://www.facebook.com/claudio.erba/posts/10156412569645587


Questo l’articolo linkato http://www.corriere.it/esteri/16_gennaio_25/schengen-trattato-fatto-saltato-circolazione-non-sara-piu-libera-5808a65a-c394-11e5-b326-365a9a1e3b10.shtml

Spero andremo oltre. In genere accade così. Dove spingersi troppo, oltre certe barriere, vuol dire rischiare di farsi del male.

Forse con la fine dell’Europa e del capitalismo entreremo nella fase del post capitalismo. Forse lo siamo già, se ci soffermiamo ad alcune considerazioni sul futuro, con gli occhi di un giovane in età post scolastica.
Nessuna possibilità di emergere o posizionarsi con buona prospettive, quasi certa una vita alla giornata. Destinati a non poter costruire nulla, in quel sempre troppo precario.

Ad oggi 68 famiglie al mondo detengono quasi il 50 % dei patrimoni (l’anno scorso erano 130), forse le nazioni contano più nulla e nulla i soldi.
Visto i pochi che potranno avere disponibilità in enorme quantità, i soldi saranno sempre di più solo dei numeri rossi o neri da score personale. Lo è di fatto negli Stati Uniti (intesa come la disponibilità a sostenere spese, credit score, non tanto come si pensa ad un “gradiente di rischio” o vere somme liquide).

Per la moneta, che siano dollari, jen, stellette o bit-coin, resta valido quel “concetto del punteggio” (per determinare una misura, quale unico aspetto negativo a pesarci addosso o a premiarci a volte immotivatamente, visto che i soldi spesso non trattengono odore e colore del modo in cui li si possa fare) che di fatto si affermerà con una valuta, la misura con cui ci scambieremo i prodotti.
Un unità di misura unica, convenzionale tra le genti di ogni mondo (forse convertibile in moneta locale per sopperire ad alcuni delta), sempre frazionabile per comparare il valore di merci diverse (che è il motivo per cui esiste la moneta)

Oltre all’euro, altro elemento e tema trattato nel post, il ripristino delle frontiere intra europee per qualsiasi cittadino europeo (o dei paesi corrispondenti accettati) sarò solo una leggera incombenza nel passarle.

Ma è la strada intrapresa di chiudere le frontiere per i migranti a preoccupare

Il che potrebbe essere l’accettare un nuovo olocausto.

Il preludio o il destinare intere nuove popolazioni alla disperazione. All’essere erranti, per non perire nelle camere a GAS a casa propria, nel non accettare scelte di vita di una religione imposta. Ma che a differenza del popolo ebraico si candidano, motivati dall’argomento più vecchio del mondo (fame e condizioni di vita), all’attacco al castello, senza nulla da perdere.

In ultima analisi di vere guerre non se ne fanno più.

Lo ha fatto progressivamente la razza bipede, accorciando i tempi di propagazione, nel corso dei secoli. I conflitti, sono passati da guerreggiar tra tribù (a piedi), a paesi confinati, nazioni, continenti ecc… al pari dell’evolvere dei mezzi di trasporto: cavallo, carri, cannone, mezzi militari, aerei, missili.

Per cui le frontiere di fatto non esistono più, come stati o continenti uno contro l’altro anche economicamente.
Inutile retaggio. Grazie ad una rete telematica (internet) che sposta un libro con un click, dal magazzino a casa propria in poche ore, quanto meno di ieri si facesse per una nave di merce da saldare all’attracco con una specifica lettera creditizia.
Da domani, con le stampati 3d o la fabbrica 4.0, si potrà costruire, muovere, controllare, in pratica produrre e consegnare, da ogni posto per ogni dove, forse anche in assenza del dar lavoro agli indigeni del posto.
Le nazioni e gli stati, residuale divisioni storiche per l’applicazione di leggi, fiscalità e norme. A maggior uso e gradimento manco degli abitanti, che vivono in funzione dei difetti di un mondo globale. Nella sostanza d’applicazione, le nazioni sono le corporation, ma nessun sembra essersene accorto.

Ciò che non si può fare qui si fa di là, in quelle che chiamano nazioni,
ma solo per diverse regole che applicano. Pari allo sconcerto espresso è la proiezione del dove arriveremo, che non comprendiamo sia accettabile.

Solo le persone non cambiano. E’ qui dove verte il problema.
Genti contro genti, non con i mezzi o le armi,
ma con i corpi contro i corpi, con i valori contro i valori.

Questa la vera miseria d’affrontare, da subire o pensare di risolvere e non arginare, per evitare la tracimazione generale prossima domani !
Ma viviamo l’oggi, e lo stiamo insegnando ai nostri figli come modello imposto, chi si potrebbe preoccupare di un ipotetico domani ?

Uno scenario di Zombi che invadono spazi dove cibarsi e vivere ?

O forse come qualcuno alla fine sentenzierà: la natura farà il suo corso e migliorerà le razze e le genti di ogni paese nel mondo. Mischiandoci per una convenienza pacifica in una qualità della vita comune a tutti (tranne all’1 % che sarà giunto a detener il 99% del patrimonio mondiali, abitando in una città galleggiante che chiamerà stato, con le sue regole forse lecite e consone per se stesso). Ripartendo da un minimo comune denominatore, su cui atterremo, che potrà tornare a farci crescere su altri presupposti.

Parametri che oggi non conosciamo e di cui invochiamo la perdita, nell’averli raggiunti ma prossimi a vederli sgretolati, per iniziare ad unirci ed amalgamarci nella stessa povertà, con un processo duro ed epocale.

Lo spero !


Misuriamo il fermo di WIND LIBERO INFOSTRADA #WindDown

Quando gli assenti si possono misurare

Dall’analisi del traffico in rete si può dedurre il peso di WIND LIBERO e INFOSTRADA
in virtù del down di rete intervenuto nella tarda mattina del 13/Giugno/2014

Questa e’ l’analisi del traffico per 50.000 domini di http://we.are.ancara.net e http://unitedhost.eu con 1 Gb di utilizzo massimo di Hosting Puro. Praticamente nulla !

Taffico ancara.net + unitedhost.eu
Taffico ancara.net + unitedhost.eu -fonte interna

Tratta da Aruba.it a MIX spentasi al fermarsi di WIND – 5Gb al mix, traffico da utenti di Aruba.it che si è immediatamente instradato presso su altro operatore !

aruba.it - 5 Gb
aruba.it – 5 GbFonte: http://network.aruba.it/gwarubaGraph.htm

Questo e’ il grafico che può darci un idea della misura del traffico Italiano al MIX di WIND, LIBERO e INFOSTRADA (dove principalmente molto o quasi tutto il traffico Italiano afferisce per interconnettersi)

Traffico dati Internet al Mix

FONTE: Traffico dati Internet al Mix http://www.mix-it.net/statistics/cgi-bin/14all-Totale_globale.cgi?log=totaltraffic_global

Confrontando i grafici (le due montagne) la prima di ieri e la seconda di oggi , si nota l’erosione dovuta ad off line o down di un importante operatore come WIND – INFOSTRADA – LIBERO

Ogni tacchetta del grafico sono 5 Gb, per cui si può dedurre un erosione di 15 Gb su 150 Gb totali, che sono massimo il 10 % del totale di traffico italiano. Dove, se ho ben letto, i disservizi hanno toccato dal 24% al 40 % della rete dell’operatore coinvolto (ma non abbiamo dati certi) da cui se ne potrebbe dedurre la percentuale di mercato !