Quanto è colpevole l’Italia nell’arresto del fondatore di Telegram?

L’arresto del fondatore di Telegram rappresenta l’ultimo evento che si pone in antitesi allo spirito fondatore della rete e che, in parte, è stato il fattore attrattivo, motivante e ispiratore del suo utilizzo per molti di noi.
Oggi delusi da come la rete si sia evoluta e da come si intenda gestirla.

Se ti può essere utile, guarda l’intervista per conoscerlo meglio e comprenderne lo spirito, e riflettere anche su quanto l’Italia, con il suo spirito e la sua cultura nel suo periodo formativo adolescenziale, sia stata fautrice in positivo della crescita e della visione di Durov.

Nel video, il creatore di Telegram, Pavel Durov, discute vari argomenti, tra cui la sua opinione su Elon Musk, le sfide affrontate nel resistere agli attacchi dell’FBI e un episodio in cui è stato aggredito in California. Durov parla della sua visione sulla privacy, la libertà di espressione e l’importanza di resistere alle pressioni governative. Inoltre, condivide le difficoltà personali e professionali incontrate nella sua carriera, sottolineando la sua determinazione a mantenere Telegram indipendente e sicuro per gli utenti.

Se l’inglese non è la tua lingua preferita:
usa la funzione di traduzione automatica in Italiano (o la tua ligua madre) modificabile in basso a destra in youtube.

Versatilità professionale: limite o opportunità?

Nel mondo del lavoro in rapida evoluzione, molti si trovano con un CV che racconta una storia non lineare. Esperienze diverse, ruoli variegati, competenze che spaziano in più settori.

Come viene percepita questa versatilità?

🔄 Il mio linkedin.bruschi.com è certamente variegato di successi e ruoli, di certo non lineari. Segue comunque un filo logico nel mondo del digitale, sviluppando competenze in vari contesti grazie a diverse esperienze professionali.

🤔 Quali percezioni genera la consultazione di un curriculum del genere?

“Sa e ha fatto un po’ di tutto”! Da leggere come complimento o una critica velata? E di conseguenza, come reagire e considerare qualcuno che sminuisce un’esperienza variegata?

💪 Certo, potrei anche sturare un lavandino (lo so fare, anche se non è un’attività digitale) o coltivare meglio un giardino (visto che ho fatto studi superiori in agraria) con lo stesso impegno con cui terrei la contabilità, farei fundraising di capitali, stenderei una ricerca di mercato o curerei gli aspetti normativi di un settore o tematica.

🔍 Chi ne faccia un critica, mi fa capire più cose: non potremmo mai lavorare insieme e non comprende come la versatilità sia un pregio, frutto di una curiosità attrattiva. Inoltre chi non lo capisca è vittima o soffrirà la possibilità di perdersi un oceano di opportunità di apprendere sempre da ogni momento e nuova attività da svolgere.

✨ Amo la versatilità e la capacità di adattarmi a contesti diversi, ma c’è una cosa che ho imparato: è importante scegliere con chi condividere le proprie capacità. E io scelgo di investire il mio tempo e le mie energie con chi davvero apprezza il valore della mia esperienza, non solo per fare due risate o altro più vile fine!

💡 E mi domando:

  • 🌐 In un’epoca di rapidi cambiamenti tecnologici, essere adattabili è cruciale o rischioso?
  • 🏢 Le aziende cercano davvero “specialisti” o hanno bisogno di professionisti flessibili?
  • 📚 Come bilanciate l’ampliamento delle competenze con l’approfondimento in aree specifiche? Quali sfide affrontate per mantenersi aggiornati in più campi?
  • 💼 L’esperienza multidisciplinare ha sempre portato a soluzioni innovative inaspettate. Come sfruttate le connessioni tra diverse aree di competenza in azienda?
  • 🔮 La versatilità sarà più apprezzata in futuro? Come prepararsi per un mercato del lavoro in continua evoluzione?

Se la multipotenzialità o versatilità, frutto dei soft skill, è il futuro, come vedi le esperienze diverse?

Pensi ancora a “cosa farai da grande” e a “come migliorare la tua posizione in azienda”?

Startup o Impresa

Sfida all’ultima innovazione

Immaginate due mondi: da un lato, il regno delle startup, pioniere coraggiose che esplorano territori inesplorati con idee rivoluzionarie. Dall’altro, l’impero delle imprese, fortezze consolidate che dominano il panorama con la loro esperienza e solidità.

Qual è la differenza fondamentale?

Le startup combattono per sovvertire l’ordine stabilito, con modelli di business innovativi e scalabili che promettono di cambiare le regole del gioco. Le imprese, invece, difendono il loro territorio, ottimizzando le loro attività e consolidando la loro posizione nel mercato.

Le startup sono come draghi sputafuoco: agili, veloci e pronte a incendiare il mercato con la loro irruenza. Le loro idee possono essere folli, rischiose, ma il loro potenziale è inestimabile. Se sopravvivono alle prime sfide, possono crescere a dismisura, diventando colossi in grado di dominare il loro settore.

Le imprese sono come leoni maestosi: regnano incontrastate nella loro savana, forti della loro esperienza e del loro potere. Conoscono il loro territorio come le loro tasche e sanno come sfruttarlo al meglio. Non sono avventurose come le startup, ma la loro saggezza e tenacia le rendono avversarie formidabili.
 
Venture Capital vs. Private Equity: chi finanzia chi?

Le startup, nella loro lotta per l’innovazione, necessitano di alleati: i Venture Capitalist (VC). Questi temerari investitori scommettono su idee coraggiose, fornendo il capitale necessario per farle decollare. In cambio, aspirano a una parte del tesoro che la startup potrebbe conquistare in futuro.

Le imprese, invece, si rivolgono ai Private Equity (PE), saggi consiglieri che le aiutano a crescere e ad acquisire nuove terre. I PE non sono interessati a rivoluzioni, ma a rafforzare il dominio delle imprese già esistenti.

Quale futuro ci aspetta?

La sfida tra startup e imprese è incessante, un duello all’ultima innovazione che alimenta il progresso e la crescita del nostro ecosistema economico. Le startup, con la loro tenacia e il loro ardore, possono cambiare il mondo. Le imprese, con la loro esperienza e solidità, garantiscono stabilità e continuità.
 
 

In questo scontro epico, non esiste un vincitore assoluto.

Il futuro appartiene a chi saprà adattarsi meglio alle nuove sfide, cavalcando l’onda del cambiamento e sfruttando le opportunità offerte dalla tecnologia e rivolgendosi, senza essere vittima fagocitato, alle adeguate fonti finanziarie.
 
E tu, da che parte vuoi stare: Temerario pioniere o saggio imprenditore?

Un Alleato per le Professioni Tradizionali 

Affascinanti video presi come esempio e spunto per capire come l’Intelligenza Artificiale (AI) coinvolgerà anche le Professioni Tradizionali

In un mondo dove l’innovazione tecnologica sembra correre a ritmi vertiginosi, è facile pensare che certi cambiamenti riguardino solo settori all’avanguardia o nicchie particolarmente tecnologiche.

Tuttavia, l’arrivo di strumenti basati sull’Intelligenza Artificiale sta dimostrando il contrario, offrendo opportunità inaspettate anche nelle attività più tradizionali.

Recentemente, la discussione sull’IA ha toccato molte professioni e professionalità, dove per esempio la precisione e la complessità nella gestione di documenti e contratti sembrano terreni poco propizi o ancora impervi per essere soddisfatti con l’AI. Eppure, la realtà sta cambiando.

Visitando https://openai.com/sora avrai modo di scoprire e comprendere come l’intelligenza artificiale non sia solo una questione di creare video spettacolari o contenuti digitali avveniristici, deducendo come potrà più facilmente ed effettivamente supportare la stesura di testi, l’analisi di dati e la creazione di collegamenti logici, in settori dove la precisione è d’obbligo e la complessità un fattore discriminante. Al di la di quanto sia alla portata e utilizzo dell’AI per te con le soluzioni accessibili a chiunque oggi.

L’IA sta diventando inevitabilmente un supporto prezioso per semplificare processi complessi, ridurre il carico di lavoro e migliorare l’efficienza, permettendo ai professionisti di concentrarsi sugli aspetti più strategici e meno ripetitivi del loro lavoro.

Perché È Importante? In un contesto dove ogni attività tradizionale si trova a navigare le sfide della digitalizzazione, l’Intelligenza Artificiale si propone come un ponte verso il futuro, rendendo più accessibili innovazione e competitività.

Non si tratta di sostituire l’umanità del nostro lavoro, ma di arricchirla, di liberare potenziale creativo e di ottimizzare il tempo.

Un Invito alla Riflessione: Che tu sia un professionista, un imprenditore o semplicemente curioso di capire come l’IA possa influenzare il tuo campo, l’invito è a compararsi per esplorare le possibilità offerte da strumenti come questi, il cui uso è riservato a pochi eletti per ora.

Potrai cosi comprendere ed intravedere come l’innovazione tecnologica nell’uso della Intelligenza Artificiale non è un orizzonte lontano, ma una realtà tangibile che può arricchire anche le professioni più tradizionali.

L’IA non è solo per chi lavora nel digitale; è un’opportunità per tutti, un modo per portare ogni attività nel futuro, con rispetto per le radici e apertura verso nuove possibilità.

#IntelligenzaArtificiale #ProfessioniTradizionali #Innovazione #FuturoDelLavoro

Illuminiamo il Futuro degli Anziani

L’invecchiamento della popolazione è una delle sfide più significative che il mondo affronta nel XXI secolo. In Italia, la quota di cittadini di età superiore ai 65 anni è in costante crescita, prevedendo di raggiungere il 35% entro il 2050. Questo profondo cambiamento demografico presenta nuove sfide che coinvolgono anziani, famiglie e l’intera società.

Eppure, in questo scenario in continua evoluzione, c’è una luce brillante che promette di migliorare la vita degli anziani in modo straordinario: la tecnologia digitale. I dispositivi e i servizi digitali stanno aprendo nuovi orizzonti, permettendo agli anziani di:

Mantenere Indipendenza e Autonomia: La tecnologia assistiva offre un sostegno prezioso per compiti quotidiani come cucinare, fare la spesa, lavarsi e vestirsi. Inoltre, attraverso dispositivi digitali, gli anziani possono rimanere informati, partecipare ad attività sociali e rimanere in stretto contatto con amici e familiari.

Ridurre i Costi Sanitari: L’utilizzo di dispositivi digitali consente il monitoraggio continuo della salute, il rilevamento tempestivo di problemi e la fornitura di assistenza a distanza. Questo non solo migliora la qualità della vita, ma contribuisce anche a ridurre la necessità di costose cure mediche tradizionali.

Migliorare la Qualità della Vita: La tecnologia stimola l’attività mentale e offre nuove opportunità per il coinvolgimento in attività significative. Inoltre, crea connessioni sociali e un senso di appartenenza, abbattendo il muro dell’isolamento e della solitudine.

immagine di un gruppo di anziani che utilizzano dispositivi digitali, come smartphone, tablet e computer

Ecco alcuni esempi concreti di come la tecnologia digitale può rendere concreto il miglioramento della vita degli anziani:

Assistenza Personale Avanzata: Robot e dispositivi specializzati possono assistere gli anziani con disabilità nelle attività quotidiane, come vestirsi, mangiare o fare la doccia.

Monitoraggio della Salute: Braccialetti e dispositivi indossabili misurano parametri vitali come la pressione sanguigna, il battito cardiaco e l’attività fisica, garantendo un monitoraggio costante della salute.

Accesso alla Cultura e alla Formazione: Le piattaforme online consentono agli anziani di partecipare a corsi, gruppi di supporto e eventi culturali, espandendo le loro prospettive e interessi.

Naturalmente, affrontare queste opportunità richiede attenzione e considerazione. È fondamentale:

  • Garantire l’accessibilità e l’usabilità, in modo che tutti possano beneficiare delle soluzioni digitali, indipendentemente dalle loro capacità o abilità motorie.

  • Combattere l’esclusione digitale, garantendo che tutti gli anziani abbiano accesso alla tecnologia e le competenze necessarie per utilizzarla in modo efficace.

  • Proteggere la privacy e la sicurezza, poiché gli anziani possono essere più vulnerabili agli attacchi informatici e alle violazioni della privacy

immagine di un gruppo di anziani che utilizzano dispositivi digitali, come smartphone, tablet e computer

In conclusione, la rivoluzione digitale offre un’incredibile opportunità per migliorare la vita degli anziani, ma va affrontata con responsabilità e lungimiranza. Il dialogo aperto tra esperti, decision maker e la società civile è cruciale per garantire che la tecnologia digitale sia utilizzata in modo efficace e sicuro, permettendo agli anziani di diventare protagonisti attivi nella società moderna. Sfruttando appieno questa straordinaria potenzialità, possiamo illuminare il futuro degli anziani e rendere la loro esperienza di invecchiamento un’opportunità di crescita e realizzazione.

Che c’entra la privacy con l’inquisizione?

La privacy tra vantaggi e abusi in casi come quello di ChatGPT

La caccia alle streghe della privacy

Stefano Rodotà “il primo Garante della Privacy” (con cui ho avuto il piacere di collaborare alla stesura dei codici deontologi della 196) mi ed ha insegnato che la privacy è lo strumento più importante per tutelare la libertà dell’individuo nel suo agire ed esprimersi, senza essere sottoposto a preclusioni o preconcetti che limitino il giudizio altrui.

Nel diritto all’anonimato, Rodotà portava ad esempio la possibilità che una giovane ragazza di colore non sarebbe mai stata accettata nel proporre un nuovo concetto o approccio finanziario se lo avesse fatto in un contesto composto da signori di una certa età, all’interno di una cerchia ristretta dell’ambito finanziario.

E’ scontato inoltre fosse più importante ascoltarla come portatrice di un nuovo contributo di valore, non influenzata dalle scelte e dal pensiero degli esperti operanti in quel campo, i quali valutavano l’impatto di ciò che veniva espresso sulla base della loro esperienza storica. Infatti, ogni apporto proveniente da un contesto diverso o nuovo, probabilmente ha un maggior valore in termini di visione e vantaggio o valore aggiunto, rispetto a quelli espressi da coloro che vivono o sono stati preposti a farlo per un maggior tempo.

Di conseguenza, sarebbe stato più importante garantire l’anonimato alla giovane ragazza di colore, in modo che potesse presentare la sua tesi come un distinto uomo di mezza età di Wall Street con una storia di successo nell’ambito finanziario, indipendentemente dai problemi che ciò avrebbe potuto generare. In questo ultimo senso è risaputo che l’anonimato online può incoraggiare l’abuso delle risorse di rete.

In passato, alcuni politici hanno proposto l’idea di autenticare la presenza sui social network con documenti per evitare la possibilità di pubblicare contenuti senza poter essere riconosciuti, ma ciò avrebbe limitato la libertà di espressione. Allo stesso modo, alcune aziende hanno introdotto obblighi di pagamento per limitare l’abuso delle loro piattaforme online.

Un esempio recente è l’inibizione dell’utilizzo del QR code della vaccinazione COVID da parte del garante della privacy italiano, per evitare la tracciabilità delle informazioni personali. Tuttavia, questo ha creato una situazione di svantaggio per coloro che non erano vaccinati, che potevano essere esclusi da locali o dal posto di lavoro, nonostante la loro libertà individuale.

In questi giorni è stato deciso di limitare l’uso dell’intelligenza artificiale in Italia a causa delle preoccupazioni riguardo alla raccolta di dati personali, ma ogni volta che navighiamo in rete o utilizziamo un motore di ricerca, lasciamo tracce di informazioni che possono essere utilizzate per profilare i nostri interessi.

È giusto chiedersi se sia necessario limitare l’uso della rete o imporre vincoli normativi costosi per proteggere contro presunti abusi o se sia meglio promuovere la libertà di utilizzo degli strumenti tecnologici, con la consapevolezza dei rischi connessi?

Pertanto la domanda che sembra lecita porsi è: vale la pena di perseguire atteggiamenti inibitori dell’uso della rete o l’imporre vincoli normativi da rispettare spesso onerosi, come la lotta alle streghe a tutela e difesa di presunti abusi o del fatto di poter essere turlupinati nella nostro ingenuo utilizzo della tecnologia? Oggi, come ieri facevano nella santa inquisizione i religiosi asserviti ai forti dei poteri conservatori a cui dovevano dar ragione di vita e di nomina, o è il caso di pensare ad una libertà di culto e pertanto di utilizzo degli strumenti tecnologici per tutti i vantaggi che questi possono portare alla collettività consci di tutti i possibili abusi che se ne possono fare e pericoli correre?

E’ preferibile tenere il figlio o te stesso al sicuro sotto una campana di vetro, invece di mandarlo al parco o usare la tecnologia e internet, per paura di infezioni o potenziali malintenzionati? Oppure, preferire insegnare al figlio come evitare i pericoli, sia al parco che online, dopo aver compreso il problema e i rischi associati ad ogni situazione e luogo che affrontiamo quotidianamente?

Ovvio il comprendere che il tutto passa prima dal dover conoscere noi stessi, il problema e i pericoli, presenti in ogni cosa, luogo, momento del nostro vivere di ogni giorno. Questo fa la differenza ed è il significato interpretativo di ciò che accade o subiamo per il volere di altri.

Versione su canali PODCAST, SOCIAL NETWORK, SISTEMI DI MESSAGGISTICA, IN WEB e ripubblicazioni:

L’opinione di Raimondo BRUSCHIInnovation Manager & Digital Entrepreneur – per Opinions.B-Farm.it in Podcast ascoltabile in web  https://opinions.b-farm.it/pl/RwL1f8qX

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