Sparirà il ruolo delle badanti!

Il Futuro del Lavoro: Un Mondo in Trasformazione.

Le previsioni sui lavori del futuro stanno delineando uno scenario inquietante: molte professioni concettuali e di processo diventeranno obsolete, lasciando spazio solo ai lavori manuali come elettricisti, idraulici e operai stradali.

Tuttavia, anche questi lavori potrebbero essere offerti a un prezzo sempre più basso, rendendo tutti i lavoratori sostituibili e, di conseguenza, potenzialmente disoccupati.

Persino coloro che progettano e costruiscono questi sistemi rischiano di essere sostituiti dalle stesse tecnologie che hanno creato.

È incredibile ciò che stiamo vedendo.

Prendiamo, ad esempio, il G1 di Unitree Robotics, un robot dal costo di 16.000 dollari.

  • Altezza: 1,32 m (piegato 69 cm)
  • Peso: 35 Kg
  • Movimenti: Simili a quelli umani
  • Velocità di camminata: 2 m/s
  • Tecnologie: LiDAR 3D e telecamera di profondità
  • Comandi: Capacità di comando vocale
  • Durata della batteria: 2 ore
  • Capacità di sollevamento: 2 Kg per braccio
 

Attualmente, con le caratteristiche fisiche e il prezzo del G1, ci sono già delle applicazioni pratiche che potrebbero portare a un successo di mercato senza precedenti.

  • Agricoltura: Potrebbe essere utilizzato come forza lavoro per raccogliere frutta e ortaggi nei campi.
  • Processi produttivi o lavori a rischio e ripetitivi.
  • Pulizia urbana: Potrebbe essere impiegato per la pulizia puntuale delle strade.
  • Turismo: Potrebbe fornire indicazioni ai turisti.
  • Assistenza alle persone disabili o anziane.
  • Il tuo lavoro, mansione e compito!

La capacità di trasporto limitata, solo 2 kg per braccio, lo rende al momento inadatto per lavori pesanti, ma la prossima versione sicuramente supererà questa limitazione e sicuramente. Ma saranno in grado di coordinarsi con tutti gli altri strumenti elettronici, elettromeccanici e digitali, che normalmente usiamo o li sostituiranno inglobando nelle loro prestazioni e funzionalità, mettendo in crisi indirettamente altri mercati produttivi.

Stiamo assistendo alla lotta per il dominio di una ennesima rivoluzione industriale, dopo quella digitale per altro non ancora ben diffusa e apprezzata generazionalmente.

  1. Il primo browser: 1994
  2. Lo smartphone: 2007
  3. L’IA generativa: 2023
  4. Primo robot umanoide che sostituisce il lavoratore 20XX

C’è il rischio che in ogni questo settore l’uomo possa essere sostituito, anche le badanti.

Speranze e Preoccupazioni

L’auspicio è che queste tecnologie non sostituiscano l’essere umano, ma lo affianchino e lo supportino. La speranza è che l’uso dell’IA per possa avere un impatto positivo nel lavoro quotidiano, come lo è già per la medicina diagnostica o a supporto di molte professioni. Ne che trovino terreno fertile prima nelle applicazioni belliche.

 


Non mi sorprenderei se in futuro vedessimo Amazon utilizzarli per la consegna a domicilio con mezzi a guida autonoma per autoconsegne 

se li trovassimo nelle offerte scontate dei supermercati ed online

Un Alleato per le Professioni Tradizionali 

Affascinanti video presi come esempio e spunto per capire come l’Intelligenza Artificiale (AI) coinvolgerà anche le Professioni Tradizionali

In un mondo dove l’innovazione tecnologica sembra correre a ritmi vertiginosi, è facile pensare che certi cambiamenti riguardino solo settori all’avanguardia o nicchie particolarmente tecnologiche.

Tuttavia, l’arrivo di strumenti basati sull’Intelligenza Artificiale sta dimostrando il contrario, offrendo opportunità inaspettate anche nelle attività più tradizionali.

Recentemente, la discussione sull’IA ha toccato molte professioni e professionalità, dove per esempio la precisione e la complessità nella gestione di documenti e contratti sembrano terreni poco propizi o ancora impervi per essere soddisfatti con l’AI. Eppure, la realtà sta cambiando.

Visitando https://openai.com/sora avrai modo di scoprire e comprendere come l’intelligenza artificiale non sia solo una questione di creare video spettacolari o contenuti digitali avveniristici, deducendo come potrà più facilmente ed effettivamente supportare la stesura di testi, l’analisi di dati e la creazione di collegamenti logici, in settori dove la precisione è d’obbligo e la complessità un fattore discriminante. Al di la di quanto sia alla portata e utilizzo dell’AI per te con le soluzioni accessibili a chiunque oggi.

L’IA sta diventando inevitabilmente un supporto prezioso per semplificare processi complessi, ridurre il carico di lavoro e migliorare l’efficienza, permettendo ai professionisti di concentrarsi sugli aspetti più strategici e meno ripetitivi del loro lavoro.

Perché È Importante? In un contesto dove ogni attività tradizionale si trova a navigare le sfide della digitalizzazione, l’Intelligenza Artificiale si propone come un ponte verso il futuro, rendendo più accessibili innovazione e competitività.

Non si tratta di sostituire l’umanità del nostro lavoro, ma di arricchirla, di liberare potenziale creativo e di ottimizzare il tempo.

Un Invito alla Riflessione: Che tu sia un professionista, un imprenditore o semplicemente curioso di capire come l’IA possa influenzare il tuo campo, l’invito è a compararsi per esplorare le possibilità offerte da strumenti come questi, il cui uso è riservato a pochi eletti per ora.

Potrai cosi comprendere ed intravedere come l’innovazione tecnologica nell’uso della Intelligenza Artificiale non è un orizzonte lontano, ma una realtà tangibile che può arricchire anche le professioni più tradizionali.

L’IA non è solo per chi lavora nel digitale; è un’opportunità per tutti, un modo per portare ogni attività nel futuro, con rispetto per le radici e apertura verso nuove possibilità.

#IntelligenzaArtificiale #ProfessioniTradizionali #Innovazione #FuturoDelLavoro

Che c’entra la privacy con l’inquisizione?

La privacy tra vantaggi e abusi in casi come quello di ChatGPT

La caccia alle streghe della privacy

Stefano Rodotà “il primo Garante della Privacy” (con cui ho avuto il piacere di collaborare alla stesura dei codici deontologi della 196) mi ed ha insegnato che la privacy è lo strumento più importante per tutelare la libertà dell’individuo nel suo agire ed esprimersi, senza essere sottoposto a preclusioni o preconcetti che limitino il giudizio altrui.

Nel diritto all’anonimato, Rodotà portava ad esempio la possibilità che una giovane ragazza di colore non sarebbe mai stata accettata nel proporre un nuovo concetto o approccio finanziario se lo avesse fatto in un contesto composto da signori di una certa età, all’interno di una cerchia ristretta dell’ambito finanziario.

E’ scontato inoltre fosse più importante ascoltarla come portatrice di un nuovo contributo di valore, non influenzata dalle scelte e dal pensiero degli esperti operanti in quel campo, i quali valutavano l’impatto di ciò che veniva espresso sulla base della loro esperienza storica. Infatti, ogni apporto proveniente da un contesto diverso o nuovo, probabilmente ha un maggior valore in termini di visione e vantaggio o valore aggiunto, rispetto a quelli espressi da coloro che vivono o sono stati preposti a farlo per un maggior tempo.

Di conseguenza, sarebbe stato più importante garantire l’anonimato alla giovane ragazza di colore, in modo che potesse presentare la sua tesi come un distinto uomo di mezza età di Wall Street con una storia di successo nell’ambito finanziario, indipendentemente dai problemi che ciò avrebbe potuto generare. In questo ultimo senso è risaputo che l’anonimato online può incoraggiare l’abuso delle risorse di rete.

In passato, alcuni politici hanno proposto l’idea di autenticare la presenza sui social network con documenti per evitare la possibilità di pubblicare contenuti senza poter essere riconosciuti, ma ciò avrebbe limitato la libertà di espressione. Allo stesso modo, alcune aziende hanno introdotto obblighi di pagamento per limitare l’abuso delle loro piattaforme online.

Un esempio recente è l’inibizione dell’utilizzo del QR code della vaccinazione COVID da parte del garante della privacy italiano, per evitare la tracciabilità delle informazioni personali. Tuttavia, questo ha creato una situazione di svantaggio per coloro che non erano vaccinati, che potevano essere esclusi da locali o dal posto di lavoro, nonostante la loro libertà individuale.

In questi giorni è stato deciso di limitare l’uso dell’intelligenza artificiale in Italia a causa delle preoccupazioni riguardo alla raccolta di dati personali, ma ogni volta che navighiamo in rete o utilizziamo un motore di ricerca, lasciamo tracce di informazioni che possono essere utilizzate per profilare i nostri interessi.

È giusto chiedersi se sia necessario limitare l’uso della rete o imporre vincoli normativi costosi per proteggere contro presunti abusi o se sia meglio promuovere la libertà di utilizzo degli strumenti tecnologici, con la consapevolezza dei rischi connessi?

Pertanto la domanda che sembra lecita porsi è: vale la pena di perseguire atteggiamenti inibitori dell’uso della rete o l’imporre vincoli normativi da rispettare spesso onerosi, come la lotta alle streghe a tutela e difesa di presunti abusi o del fatto di poter essere turlupinati nella nostro ingenuo utilizzo della tecnologia? Oggi, come ieri facevano nella santa inquisizione i religiosi asserviti ai forti dei poteri conservatori a cui dovevano dar ragione di vita e di nomina, o è il caso di pensare ad una libertà di culto e pertanto di utilizzo degli strumenti tecnologici per tutti i vantaggi che questi possono portare alla collettività consci di tutti i possibili abusi che se ne possono fare e pericoli correre?

E’ preferibile tenere il figlio o te stesso al sicuro sotto una campana di vetro, invece di mandarlo al parco o usare la tecnologia e internet, per paura di infezioni o potenziali malintenzionati? Oppure, preferire insegnare al figlio come evitare i pericoli, sia al parco che online, dopo aver compreso il problema e i rischi associati ad ogni situazione e luogo che affrontiamo quotidianamente?

Ovvio il comprendere che il tutto passa prima dal dover conoscere noi stessi, il problema e i pericoli, presenti in ogni cosa, luogo, momento del nostro vivere di ogni giorno. Questo fa la differenza ed è il significato interpretativo di ciò che accade o subiamo per il volere di altri.

Versione su canali PODCAST, SOCIAL NETWORK, SISTEMI DI MESSAGGISTICA, IN WEB e ripubblicazioni:

L’opinione di Raimondo BRUSCHIInnovation Manager & Digital Entrepreneur – per Opinions.B-Farm.it in Podcast ascoltabile in web  https://opinions.b-farm.it/pl/RwL1f8qX

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Basta APP, uso i BOT di Telegram

Ognuno in possesso di un cellulare installa applicazioni per ogni cosa, ma il 75 % non vengono utilizzate. Arrivano i BOT di Telegram e qualcuno ha urlato e scritto che “le APP sono finite”.

Un titolo strillato per richiamare l’attenzione su un nuovo elemento, che tutti gli operatori di messaggistica cellulare stanno implementando. Potrebbe essere la nuova rivoluzione nei cellulari, come sistema di alert o di fornitore di infomazioni e funzionalità : i BOT

Non basta più la sola messaggistica tra utenti,
che hanno fatto la fortuna di WhatsApp o Messanger di Facebook.

Non bastava Snap Chat a rubare utenti (che negli Stati Uniti tra i teenager ha più utenti di Facebook). La cui caratteristica è quella di perdere memoria di quanto spedito e consente di mandare messaggi e fotografie senza lasciarne traccia sul nostro cellulare. (manco alla mamma o al compagno/a quando te lo controllasse)

Per arginare il problema, ai programmi di messaggistica per cellulari, non basta più rilasciare versioni d’utilizzo sui computer.  Ha ceduto anche il più noto e diffuso WhatsApp, che resisteva ad essere utilizzabile solo per dispositivi mobili. Ma anche questo non basta.

Un altro programma di messaggistica insidia tutti Telegram 

La prerogativa di quest’ultimo d’essere considerato sicuro, ne aveva fatto nel periodo “fermo” di WhatsApp (avvenuto a pochi giorni di distanza della acquisizione da parte di Facebook) un successo di download ! Qualcuno ha pure provato la sua “non assoluta sicurezza crittografica” nei messaggi. Ma ne è bastata le presunzione, quale fattore di successo, per diventare una funzione implementata anche da WhatsApp

Cosa fa allora di Telegram la grande rivoluzione ?
I BOT, cosa sono e come funzionano ?

A parte messaggiare in modo sicuro, seguire gruppi e quanto altro fanno gli altri programmi di messaggistica, basta cercare le nuove funzionalità dei BOT utilizzando la barra dei contatti (ponendo la @ davanti al nome del BOT) per accedere ad un nuovo mondo di molteplici applicazioni.

@chiamato – consente di ricevere la segnalazione sul proprio cellulare, ove si sia stati chiamati mentre si era in zona non coperta o occupati in altra telefonata. la funzione d’avviso è recentemente divenuta onerosa da parte da parte dei gestori di telefonia mobile ed ora torna così torna ad essere gratuita.

@vkmusic – consente di cercare e scaricare musica per autore, album , titolo

Ci sono tanti “store” o “directory in italiano ” , spunti con l’elenco dei migliori, che ogni giorno propongono nuovi BOT e molti ne seguiranno essendo di facile sviluppo.

Esistono BOT di Telegram, che permettono di cercare nella “Divina Commedia” (vedi https://telegram.me/divinacommediabot di Francesco Paolicelli ), che possono avvertire quando un prezzo su di un sito varia e arriva al costo desiderato per un acquisto, che interagiscono e informano ! Nel mondo reale, vedi interessanti spunti nell’e-commerce, di  o il BOT del CentroMeteoLombardo  http://cml.to/robot/  utilissimo per agricoltori.

Non occorre farsi prendere la mano, è necessario controllate sempre prima cosa facciano (es: http://www.telegramitalia.it/naturismo/ )  per non trovarsi il cellulare pieno di avvisi e iscrizioni a gruppi, magari che appaiono come messaggi ricevuti sul cellulare nel momento meno opportuno.

Forse vedremo i BOT essere la risposta operativa di “avviso” per i dispositivi ed i sensori “IOT”, quando a casa nostra o nei dintorni succede che… o consentano velocemente e nel modo migliore di …

Non sostituiranno le APP, ma sono un valido supporto per il nostro cellulare nell’iterazione con il mondo digitale e non. A tal punto che tutti i sistemi di messaggistica sono corsi ai ripari annunciando il loro prossimo supporto ai BOT.

Una finestra aperta ad avere in tasca un “maggiordomo” che avvisa di ogni cosa che accade. Forse il terminale di tanti dispositivi IoT (Internet of Thing.. delle Cose) che caratterizzeranno il nostro futuro, monitorato, controllabile e programmabile, in ogni cosa e fatto che accada vicino, intorno a noi, in rete …

Un nuova rivoluzione, che vale la pena di seguire sul nascere, per capire e interpretare, senza farci trovare analfabeti e superare l’ignoranza digitale ?

copia pubblicata su Linkedin Pulse https://www.linkedin.com/pulse/basta-app-uso-i-bot-raimondo-bruschi e su Medium https://medium.com/@raimondobruschi/basta-app-uso-i-bot-di-telegram-5329fe1b5e7e