Basta APP, uso i BOT di Telegram

Ognuno in possesso di un cellulare installa applicazioni per ogni cosa, ma il 75 % non vengono utilizzate. Arrivano i BOT di Telegram e qualcuno ha urlato e scritto che “le APP sono finite”.

Un titolo strillato per richiamare l’attenzione su un nuovo elemento, che tutti gli operatori di messaggistica cellulare stanno implementando. Potrebbe essere la nuova rivoluzione nei cellulari, come sistema di alert o di fornitore di infomazioni e funzionalità : i BOT

Non basta più la sola messaggistica tra utenti,
che hanno fatto la fortuna di WhatsApp o Messanger di Facebook.

Non bastava Snap Chat a rubare utenti (che negli Stati Uniti tra i teenager ha più utenti di Facebook). La cui caratteristica è quella di perdere memoria di quanto spedito e consente di mandare messaggi e fotografie senza lasciarne traccia sul nostro cellulare. (manco alla mamma o al compagno/a quando te lo controllasse)

Per arginare il problema, ai programmi di messaggistica per cellulari, non basta più rilasciare versioni d’utilizzo sui computer.  Ha ceduto anche il più noto e diffuso WhatsApp, che resisteva ad essere utilizzabile solo per dispositivi mobili. Ma anche questo non basta.

Un altro programma di messaggistica insidia tutti Telegram 

La prerogativa di quest’ultimo d’essere considerato sicuro, ne aveva fatto nel periodo “fermo” di WhatsApp (avvenuto a pochi giorni di distanza della acquisizione da parte di Facebook) un successo di download ! Qualcuno ha pure provato la sua “non assoluta sicurezza crittografica” nei messaggi. Ma ne è bastata le presunzione, quale fattore di successo, per diventare una funzione implementata anche da WhatsApp

Cosa fa allora di Telegram la grande rivoluzione ?
I BOT, cosa sono e come funzionano ?

A parte messaggiare in modo sicuro, seguire gruppi e quanto altro fanno gli altri programmi di messaggistica, basta cercare le nuove funzionalità dei BOT utilizzando la barra dei contatti (ponendo la @ davanti al nome del BOT) per accedere ad un nuovo mondo di molteplici applicazioni.

@chiamato – consente di ricevere la segnalazione sul proprio cellulare, ove si sia stati chiamati mentre si era in zona non coperta o occupati in altra telefonata. la funzione d’avviso è recentemente divenuta onerosa da parte da parte dei gestori di telefonia mobile ed ora torna così torna ad essere gratuita.

@vkmusic – consente di cercare e scaricare musica per autore, album , titolo

Ci sono tanti “store” o “directory in italiano ” , spunti con l’elenco dei migliori, che ogni giorno propongono nuovi BOT e molti ne seguiranno essendo di facile sviluppo.

Esistono BOT di Telegram, che permettono di cercare nella “Divina Commedia” (vedi https://telegram.me/divinacommediabot di Francesco Paolicelli ), che possono avvertire quando un prezzo su di un sito varia e arriva al costo desiderato per un acquisto, che interagiscono e informano ! Nel mondo reale, vedi interessanti spunti nell’e-commerce, di  o il BOT del CentroMeteoLombardo  http://cml.to/robot/  utilissimo per agricoltori.

Non occorre farsi prendere la mano, è necessario controllate sempre prima cosa facciano (es: http://www.telegramitalia.it/naturismo/ )  per non trovarsi il cellulare pieno di avvisi e iscrizioni a gruppi, magari che appaiono come messaggi ricevuti sul cellulare nel momento meno opportuno.

Forse vedremo i BOT essere la risposta operativa di “avviso” per i dispositivi ed i sensori “IOT”, quando a casa nostra o nei dintorni succede che… o consentano velocemente e nel modo migliore di …

Non sostituiranno le APP, ma sono un valido supporto per il nostro cellulare nell’iterazione con il mondo digitale e non. A tal punto che tutti i sistemi di messaggistica sono corsi ai ripari annunciando il loro prossimo supporto ai BOT.

Una finestra aperta ad avere in tasca un “maggiordomo” che avvisa di ogni cosa che accade. Forse il terminale di tanti dispositivi IoT (Internet of Thing.. delle Cose) che caratterizzeranno il nostro futuro, monitorato, controllabile e programmabile, in ogni cosa e fatto che accada vicino, intorno a noi, in rete …

Un nuova rivoluzione, che vale la pena di seguire sul nascere, per capire e interpretare, senza farci trovare analfabeti e superare l’ignoranza digitale ?

copia pubblicata su Linkedin Pulse https://www.linkedin.com/pulse/basta-app-uso-i-bot-raimondo-bruschi e su Medium https://medium.com/@raimondobruschi/basta-app-uso-i-bot-di-telegram-5329fe1b5e7e

Facebook durante il lavoro

Bresciaoggi.it lunedì 30 Luglio 2012
INTERNET Pagina 6

Facebook durante il lavoro Esperienza da incoraggiare

Raimondo Bruschi
servizi-internet.eu

Facebook durante il lavoro Esperienza da incoraggiare
Trasformare l´uso dei social network da parte dei propri dipendenti in un´occasione di promozione

Quando Internet è entrata nei nostri uffici, noi amministratori fin da subito ci siamo posti il problema di capire come usare questo strumento per la produttività senza offrire ai nostri dipendenti ottime scuse per perdere tempo.
La navigazione, è ovvio, può portare a enormi distrazioni. Oggi in un ufficio è molto difficile però stare senza la possibilità di navigare.

C´è chi ha deciso di chiudere del tutto l´accesso a determinati siti. Altri invece hanno trasformato l´uso dei social network da parte dei propri dipendenti in un´occasione di promozione aziendale.
In Servizi Internet abbiamo molti brand e servizi, quasi tutti molto noti nel panorama nazionale. Usiamo Facebook, Twitter, Youtube e altri canali come Google plus per raccontare la nostra vita quotidiana, cosa fanno i dipendenti, ci fotografiamo e mostriamo come le persone (Linkedin) siano il vero valore aggiunto in un´azienda come la nostra

Fin dall´inizio ci siamo posti un problema etico non da poco. Un conto è creare una pagina ufficiale di un´azienda e decidere chi la aggiorna. Ma come porsi nei confronti dei dipendenti che possiedono un loro profilo sui social network e di cui vorremmo avere i commenti, che diffondessero le notizie e le foto aziendali e che promuovessero le iniziative?

Abbiamo chiesto ai dipendenti di crearsi, oltre al profilo personale sui social network, uno aziendale. Chi non ha voluto, ha continuato a usare i social network con l´accortezza di essere politically correct nei confronti dell´azienda: gli chiediamo di fare “mi piace”, di commentare in senso positivo le nostre iniziative e caso mai non le condividesse di non dire nulla.
In questo modo sempre più persone , simili a noi, ci trovano sui social network e sanno che in azienda ci sono persone che ogni giorno lavorano, per gestire e mantenere i servizi.

 

Facebook: entra in Borsa una nazione popolatissima

Bresciaoggi.it – Lunedì 07 maggio 2012
INTERNET, pagina 8

articolo su bresciaoggi.it del lunedì 07 maggio 2012 sezione INTERNET, pagina 8
Facebook: entra in Borsa una nazione popolatissima

Facebook: entra in Borsa una nazione popolatissima

Raimondo Bruschi
www.servizi-internet.eu

Una delle nazioni più popolose del mondo, seppur virtuale, sta per arrivare in borsa e lo fa con cifre da capogiro.
Attorno alla metà di maggio, probabilmente il 18, il social network Facebook forte di 850 milioni di utenti (dichiarati) dovrebbe mettere all´asta 337,4 milioni di titoli, con un prezzo d´azione attorno ai 30 dollari (c´è chi si spinge a dire 35).
Un valore potenziale di 96 miliardi.

CHI VUOLE investire in borsa, dovrebbe oggi comprare un´azione di Facebook?

Si possono citare numerosi casi di investimenti nelle società tecnologiche che hanno portato rendimenti grandiosi.

Il Financial times lo scorso marzo ricordava che un lettore di musica digitale Ipod dell´azienda Apple costava 399 dollari. Gli stessi soldi, investiti in azioni della Apple, oggi sarebbero diventati 26mila. Ovviamente un investitore che sceglie il cavallo giusto, a posteriori ha sempre ragione.

Oggi la crisi economica è sotto gli occhi di tutti, il rischio di una nuova bolla speculativa sulle cosiddette Startup (nuove aziende, di solito nel settore tecnologico) è reale. In questo contesto sentire parlare della quotazione di Facebook, un´azienda che esiste “già” da otto anni, sembra quasi di sentire parlare di qualcosa di vecchio.

Le ere digitali sono momenti che fotografati nell´istante sbagliato offrono panorami completamente diversi. Gli anni ottanta sono stati dominati da Ibm, i novanta da Microsoft, l´inizio del millennio da Apple e Google per poi vedere queste due aziende competere nel fiorente mercato dei sistemi operativi mobili. MySpace ha inventato i social network, arrivando a essere comprato per 580 milioni nel 2005 e svenduto per 30 milioni pochi mesi fa.

Anche i dinosauri si sono estinti, e probabilmente nessuno l´avrebbe previsto.

 

Come si crea l´applicazione da un miliardo di dollari ?

Bresciaoggi.it lunedì 23 aprile 2012 INTERNET, pagina 60
Come si crea l´applicazione da un miliardo di dollari

Bresciaoggi.it lunedì 23 aprile 2012 INTERNET, pagina 60

Come si crea l´applicazione da un miliardo di dollari ?

Raimondo Bruschi
www.servizi-internet.eu

In un periodo di crisi realizzare e uscire dalla bufera è il sogno di molti. Non tutti però hanno fatturati stratosferici, un forte brand consolidato, competenze introvabili, presenza in un mercato di nicchia e per un prodotto unico!

Eppure le buone idee possono funzionare anche in settori, come la fotografia, dove falliscono i leader storici (Kodak) e il fotografo sotto casa piange i dolori delle macchine digitali che non fanno più vendere pellicole e stampe.

È SUCCESSO a una azienda con 12 dipendenti, 20 mesi sul mercato, 0 dollari di fatturato.
Accade quando l´idea alla base dell´azienda è sufficientemente buona da far innamorare una manciata d´investitori e, poco dopo, 30 milioni di utenti che vogliono fotografare ogni cosa.

Può essere questo tipo di innovazione la via d´uscita dalla crisi, prendere un prodotto vecchio come le fotografie per declinarlo in chiave sociale e digitale?

Instagram, il nome dell´azienda acquisita dal social network Facebook, è una semplice applicazione per cellulari. Creata in otto settimane, meno di un anno dopo era già utilizzata per condividere 150 milioni di fotografie, trasformate in opere d´arte con l´utilizzo di filtri grafici digitali semplici da usare. Il suo prezzo d´acquisto è un miliardo di dollari.

Una piccolissima applicazione come quella prodotta da Instagram ha generato decine di applicazioni (potenzialmente per altre decine di piccole aziende e esponenziali nuovi posti lavoro) che sfruttano le sue peculiarità, come l´italiana Followgram.
Proprio come l´indotto delle aziende dell´economia «reale», queste acquisizioni fanno sperare in fortune ai suoi ideatori e il miracolo di crescità e occupazione, a tutte queste piccole aziende o lavoratori, in cui possiamo riconoscere anche molti di noi.

 

Friend Feed social network degli opinionisti ? Ma tu di che social sei ?

Stavo valutando vari social network.
Pensando di censirli, come avevo contribuito in una tesi di cui ero relatore. Ma nel durante ….

Il proliferare di nuovi e l’inflazione di troll su alcuni di essi come Facebook o il parlare di tutto pari al cinguettare inutilmente di twitter, suggerirebbe di valutare ognuno di essi per l’utilita’ ed il fine di ogni mia presenza in essi.

Nel farlo mi sono accorto che i piu’ interessanti o a me piu’ utili, che contribuiscono a farmi crescere o a confrontarmi, siano i meno popolari.

Friend Feed per esempio, pur essendo molto elitario e poco incline ad accettare i nuovi partecipanti, e’ tra quelli dove trovo maggiori opinioni espresse a commento di un posting, riflessioni, note o evidenze di un fatto o qualsiasi altra cosa.

Qual’e la tua opinione in merito ?

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Zuckerberg con Facebook cambia tendenze scolastiche e ambizioni

Dalla lettura di un articolo


in rete nella versione in lingua originale o tradotta malamente da google in Italiano emerge la possibile tendenza della disillusione di perseguire un titolo di Laurea o il valore di alcuni istituti, per precludere un certo futuro verso alcune mete che sono state l’obbiettivo di molta cultura che conosciamo.

– Posted using BlogPress from my iPad

I numeri della rete a Settembre 2011

dati Audiweb: 27 milioni di utenti in Italia che hanno navigato almeno una volta da PC nello scorso mese di settembre (+12% sull’anno precedente)e 35,4 milioni di italiani che beneficiano di un collegamento internet, ovvero il 74% della popolazione tra 11 e 74 anni (+7,3% sul 2010), mentre sono 9,3 milioni i nostri connazionali che dichiarano di avere un cellulare con connessione internet (+74% in un anno). E nel mondo sono 800 milioni gli iscritti a Facebook (18 milioni in Italia, di cui 274 mila in Emilia Romagna), 200 milioni (1,5 milioni in Italia) su Twitter e 100 milioni su LinkedIn (1,7 milioni gli italiani)

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