Quanto è colpevole l’Italia nell’arresto del fondatore di Telegram?

L’arresto del fondatore di Telegram rappresenta l’ultimo evento che si pone in antitesi allo spirito fondatore della rete e che, in parte, è stato il fattore attrattivo, motivante e ispiratore del suo utilizzo per molti di noi.
Oggi delusi da come la rete si sia evoluta e da come si intenda gestirla.

Se ti può essere utile, guarda l’intervista per conoscerlo meglio e comprenderne lo spirito, e riflettere anche su quanto l’Italia, con il suo spirito e la sua cultura nel suo periodo formativo adolescenziale, sia stata fautrice in positivo della crescita e della visione di Durov.

Nel video, il creatore di Telegram, Pavel Durov, discute vari argomenti, tra cui la sua opinione su Elon Musk, le sfide affrontate nel resistere agli attacchi dell’FBI e un episodio in cui è stato aggredito in California. Durov parla della sua visione sulla privacy, la libertà di espressione e l’importanza di resistere alle pressioni governative. Inoltre, condivide le difficoltà personali e professionali incontrate nella sua carriera, sottolineando la sua determinazione a mantenere Telegram indipendente e sicuro per gli utenti.

Se l’inglese non è la tua lingua preferita:
usa la funzione di traduzione automatica in Italiano (o la tua ligua madre) modificabile in basso a destra in youtube.

Internet Festival Pisa per Adotta una Start Up #IF2012

Il contributo inviato alla task del Ministro Passera (già post di questo blog ) raccolto come valido contributo per la stesura del rapporto “Restart Italia” delle misure del Decreto Sviluppo

Il ringraziamento al contributo di adottaunastartup.com
Nel rapporto Restart Svilluppo i ringraziamenti ai contributori

 

ha dato spunto ad una prima pubblicazione di un libro aperto a  successive modifiche, scaricabile gratuitamente all’indirizzo http://adottaunastartup.com

prosegue sul territorio con incontri pubblici inziando da Pisa nella sessione del gruppo Indigeni Digitali di Fabio Lalli, dove si presenta insieme ad altri interventi

il Venerdì 5 Ottobre 2012 Ora: 10:00 – 13:00 presso Palazzo Reale – Lungarno Pacinotti 46, 56126 Pisa

Facebook durante il lavoro

Bresciaoggi.it lunedì 30 Luglio 2012
INTERNET Pagina 6

Facebook durante il lavoro Esperienza da incoraggiare

Raimondo Bruschi
servizi-internet.eu

Facebook durante il lavoro Esperienza da incoraggiare
Trasformare l´uso dei social network da parte dei propri dipendenti in un´occasione di promozione

Quando Internet è entrata nei nostri uffici, noi amministratori fin da subito ci siamo posti il problema di capire come usare questo strumento per la produttività senza offrire ai nostri dipendenti ottime scuse per perdere tempo.
La navigazione, è ovvio, può portare a enormi distrazioni. Oggi in un ufficio è molto difficile però stare senza la possibilità di navigare.

C´è chi ha deciso di chiudere del tutto l´accesso a determinati siti. Altri invece hanno trasformato l´uso dei social network da parte dei propri dipendenti in un´occasione di promozione aziendale.
In Servizi Internet abbiamo molti brand e servizi, quasi tutti molto noti nel panorama nazionale. Usiamo Facebook, Twitter, Youtube e altri canali come Google plus per raccontare la nostra vita quotidiana, cosa fanno i dipendenti, ci fotografiamo e mostriamo come le persone (Linkedin) siano il vero valore aggiunto in un´azienda come la nostra

Fin dall´inizio ci siamo posti un problema etico non da poco. Un conto è creare una pagina ufficiale di un´azienda e decidere chi la aggiorna. Ma come porsi nei confronti dei dipendenti che possiedono un loro profilo sui social network e di cui vorremmo avere i commenti, che diffondessero le notizie e le foto aziendali e che promuovessero le iniziative?

Abbiamo chiesto ai dipendenti di crearsi, oltre al profilo personale sui social network, uno aziendale. Chi non ha voluto, ha continuato a usare i social network con l´accortezza di essere politically correct nei confronti dell´azienda: gli chiediamo di fare “mi piace”, di commentare in senso positivo le nostre iniziative e caso mai non le condividesse di non dire nulla.
In questo modo sempre più persone , simili a noi, ci trovano sui social network e sanno che in azienda ci sono persone che ogni giorno lavorano, per gestire e mantenere i servizi.