Il contributo inviato alla task del Ministro Passera (già post di questo blog ) raccolto come valido contributo per la stesura del rapporto “Restart Italia” delle misure del Decreto Sviluppo
ha dato spunto ad una prima pubblicazione di un libro aperto a successive modifiche, scaricabile gratuitamente all’indirizzo http://adottaunastartup.com
Un gruppo di esperti è stato incaricato dal Governo di formare una Task force e ha lavorato tra la primavera e l´estate scorsa per cercare di capire come agevolare in Italia lo sviluppo e l´occupazione con nuove strade.
Una buona parte del lavoro, prezioso considerando che un anno fa il termine «StartUp» non era probabilmente mai stato pronunciato in Parlamento, è stato proprio definirle come: aziende detenute almeno al 51% da persone fisiche, con meno di 4 anni di vita, fatturato sotto ai 5 milioni di euro, non distribuiscono utili, si occupano dello sviluppo di prodotti o servizi innovativi, e si avvalgono di una contabilità trasparente.
Arriveranno anche innovazioni legislative che servono a far partire queste nuove aziende. In primis, una sburocratizzazione che permetterà la nascita di iSrl, ovvero società a responsabilità limitata innovative, che non avranno oneri per essere avvitate e gestite, nemmeno per essere iscritte al registro delle imprese.
Al di là dell´entusiasmo iniziale dovuto all´indubbio interesse mostrato attorno al tema da parte del Governo, anche se trascurato da buona parte della grande stampa nazionale, restano comunque un po´ di dubbi su come queste innovazioni verranno accolte nel mercato reale e concreto italiano. In primis, con che facilità avranno accesso al credito le Startup? Se il capitale sociale minimo sarà basso, come potranno il giorno due pagare commercialisti e affitto dei locali?
Sulle pagine di BresciaOggi si era già parlato di un´altra idea, un altro modello per lo sviluppo delle startup. Una soluzione poco costosa, descritta in un libro, breve e veloce, che si rivolge a imprenditori di generazioni differenti.