I Social Network non servono a nulla

Bresciaoggi.it, lunedì 25 Febbraio 2013
INTERNET, pagina 7

Tom Tom sfidato da Waze a lezione dai competitor

I social non servono a nulla !

Raimondo Bruschi
servizi-internet.eu

Nell´era dei social network anche le quote di mercato apparentemente più sicure possono essere scardinate in poco tempo. Tutti conosciamo Tom Tom, il navigatore Gps per eccellenza che nelle automobili moderne per poche centinaia di euro garantisce di non perdersi nelle città e nelle strade sconosciute. Anche grazie al successo e predominio di mercato, tutti chiamiamo TomTom un qualsiasi navigatore per auto.

i social non servono a nulla
i social non servono a nulla

WAZE è un´applicazione per smartphone, gratuita, che oltre a offrire delle mappe precise delle località ha aggiunto il controllo della velocità di chi sta navigando per offrire informazioni sul traffico. Atteggiamento del tutto diverso da Tom Tom che raccoglie i dati dalle fonti ufficiali per sapere quando in una strada sono previsti disagi: Waze si accorge che gli automobilisti che precedono hanno rallentato e avvisa. Per capire se il rallentamento è dovuto al traffico chiede agli automobilisti come mai hanno rallentato, e regala punti a chi risponde. Immediatamente, poi, propone all´automobilista un percorso alternativo. La gratuità del software ha permesso di raggiungere un numero consistente di utenti (30 milioni lo scorso novembre) secondo un modello ormai abbastanza diffuso, crescere enormemente nei numeri per poter poi lanciare attività a pagamento.

IL SEGRETO del successo di Waze è l´interazione creata con i singoli automobilisti, trasformandoli da consumatori a produttori di informazioni, creando nuovi spazi collaborativi. Non sarebbe la prima volta che un colosso non riconosce un´evoluzione del mercato in atto e decide di trascurare la novità, come Nokia leader di mercato nei telefoni cellulari nell´era pre smartphone o della Kodak che continuava a stampare rullini nell´era del digitale.

Considerare i social network come un aspetto ludico e non nell’accezzione del web 2.0 capace di creare valore aggiunto è un errore che nessuna impresa può permettersi 

Facebook: entra in Borsa una nazione popolatissima

Bresciaoggi.it – Lunedì 07 maggio 2012
INTERNET, pagina 8

articolo su bresciaoggi.it del lunedì 07 maggio 2012 sezione INTERNET, pagina 8
Facebook: entra in Borsa una nazione popolatissima

Facebook: entra in Borsa una nazione popolatissima

Raimondo Bruschi
www.servizi-internet.eu

Una delle nazioni più popolose del mondo, seppur virtuale, sta per arrivare in borsa e lo fa con cifre da capogiro.
Attorno alla metà di maggio, probabilmente il 18, il social network Facebook forte di 850 milioni di utenti (dichiarati) dovrebbe mettere all´asta 337,4 milioni di titoli, con un prezzo d´azione attorno ai 30 dollari (c´è chi si spinge a dire 35).
Un valore potenziale di 96 miliardi.

CHI VUOLE investire in borsa, dovrebbe oggi comprare un´azione di Facebook?

Si possono citare numerosi casi di investimenti nelle società tecnologiche che hanno portato rendimenti grandiosi.

Il Financial times lo scorso marzo ricordava che un lettore di musica digitale Ipod dell´azienda Apple costava 399 dollari. Gli stessi soldi, investiti in azioni della Apple, oggi sarebbero diventati 26mila. Ovviamente un investitore che sceglie il cavallo giusto, a posteriori ha sempre ragione.

Oggi la crisi economica è sotto gli occhi di tutti, il rischio di una nuova bolla speculativa sulle cosiddette Startup (nuove aziende, di solito nel settore tecnologico) è reale. In questo contesto sentire parlare della quotazione di Facebook, un´azienda che esiste “già” da otto anni, sembra quasi di sentire parlare di qualcosa di vecchio.

Le ere digitali sono momenti che fotografati nell´istante sbagliato offrono panorami completamente diversi. Gli anni ottanta sono stati dominati da Ibm, i novanta da Microsoft, l´inizio del millennio da Apple e Google per poi vedere queste due aziende competere nel fiorente mercato dei sistemi operativi mobili. MySpace ha inventato i social network, arrivando a essere comprato per 580 milioni nel 2005 e svenduto per 30 milioni pochi mesi fa.

Anche i dinosauri si sono estinti, e probabilmente nessuno l´avrebbe previsto.