Chi ha in mano i soldi vince, sempre!

L’Articolo Quinto non perdona, mai!

Avete venduto o svolto un servizio, ed emessa la fattura pensate di poter essere pagati per il buon lavoro svolto? Avete fatto il bonifico per quella cosa ben descritta e presentata, ma forse restà un sogno?
Chi ha i vostri soldi o la vostra merce, due volte su tre o non pagherà proprio o consegnerà qualcosa che ne è lontamente un idea. Forse salderà con un ritardo che i vostri debitori dovranno subire. “Rimettete i debiti ai vosti creditori” è una preghiera in disuso!
Cosa si può fare per evitare fastidi ed a volte grossi problemi, per gli acquisti e le vendite importanti effettuati a livello personale o aziendale ?

Il controllo della moneta

E' una questione antica quanto il denaro stesso e la situazione non è cambiata molto nel corso dei tempi, sebbene a livello globale gli strumenti finanziari siano evoluti, la sostanza non cambia.E’ una questione antica quanto il denaro stesso e la situazione non è cambiata molto nel corso dei tempi, sebbene a livello globale gli strumenti finanziari siano evoluti, la sostanza non cambia.

Ciò che è cambiato è la gestione del rapporto tra le parti nello scambio di merce e denaro, tra chi vende e compra. Nel contesto sociale emergono ed incidino il forzare condizioni contrattuali, quando non siano eque e garanti in ogni lato della contrattazione economica. Nel suo impatto sulle persone e sulla società, nella loro onestà e serietà di pagare i fornitori o rispettare sempre il cliente, ogni acquisto e vendita può rivelarsi un danno irreparabile al nostro futuro di persone ed aziende. 

Non è sempre cosi

In un ristorante, o nel comprare un bene in un negozio, si ha modo di verificare preventivamente se quanto si stia pagando sia coerente nel prezzo praticato. Ma anche in questi casi non sempre a posteriori tutto si rivela vero per come presentato o esposto. Il cibo non è all’altezza del prezzo, il maglione al primo lavaggio diventa importabile. Ma attenzione a nuovi attori, come gli strumenti dei social network e la reputazione, giocano la loro parte. Elemento da non sottovalure anche in tutti gli altri casi di compra vendita!

Poter saldare dopo averne valutato il prodotto renderebbe maggiore controllo e sicurezza oltre maggior guadagno a tutti. Poter offrire di pagare dopo aver provato il prodotto per garantire una maggiore tutela, significa il provare la serietà di ciò che si offre nell’esserne fautore d’acquisto, per chi si proponga come venditore in rete e nel rapporto diretto agli aquirenti, sempre più attenti al confronto con altre proposte.

Compro in rete o da fornitori affidabili

Sempre più persone preferiscono acquistare prodotti e servizi online, anche perché questa modalità risulta essere spesso conveniente. Tuttavia, bisogna prestare molta attenzione ai venditori che si scelgono, in modo da non incappare in truffe o in prodotti non conformi alle proprie aspettative.

Nel confrontarsi con altri spesso si ottengono falsi riscontri: A me non è mai capitato! Vedo, cerco e guardo, mi informo prima quando compro in rete! Pondero rapporti nel tempo ed esperienze fatte! Leggo le recensioni prima di comprare. “Non ho mai avuto o subito grossi problemi”.

Cosa si nasconde con questa ultima frase?

Per certo nessuno pubblica nei social network o ne se fa vanto dell’essere “stato fregato”. Sia che il “bidone” sia stato subito dall’aquirente o dal veditore. Al massimo sui giornali spicca la notizia generalista dell’ennesima truffa, ma solo quando sia a danno di molti.

Se ne ritrova una folta casistica di truffe censite che consentono di misurare quanto questo fenomeno sia diffuso e sia capitato a tanti, compratori (buyer) o bidonati venditori (seller), tutti “silenti” danneggiati che vivono alla porta accanto.

 

Ogni giorno ci sono persone che comprano da fornitori inesistenti e venditori che vengono truffati da acquirenti presentatisi con i migliori auspici in rete o nel rapproto diretto. Nessuno ne è esente: anche l'abituale fornitore, al  pari di ogni miglior cliente di sempre, può essere vittima di ogni possibile evento e ritrovarsi a doverti rispondere "mi spiace"

Ogni giorno ci sono molte persone che hanno comprato da fornitori inesistenti e venditori che vengono truffati da acquirenti presentatisi con i migliori auspici. Accade in rete o nel rapporto diretto. Nessuno ne è esente: anche l’abituale fornitore, al  pari di ogni miglior cliente di sempre, può essere vittima di ogni possibile evento, ritrovarsi a doverti rispondere “mi spiace”.
Volendo aggiugere, e dispiacendosene, che spesso sia vano ed assente il poter averne ragione nei processi legali e giudiziari.

La guerra

A peggior ragione, quando questo sia parte di un lavoro, o debba e possa essere contestatabile in una fornitura importante o strategica. Come si fa a essere sempre sicuri di un pagamento coretto di un prodotto consegnato nei tempi previsti e che risponda a quanto ordinato? E’ impossibile potersi permettere di ricorrere a tutte le forme legali, spesso procedure lunghe e farraginose, che diventano questioni di principio e non risolvono il danno non ripagando del dovuto o non risolvendo le conseguenze!

Lasciando a parte ogni considerazione di dettaglio, che sia il conseguo degli imprevisti che possono capitare a chiuque, vista la variabilità di certezza che pervade ogni nostro intorno nel mondo. Aspetti che possono toccare pesamente ed improvvisamente ognuno di noi (#pandemia, #guerra, #carestia sono eventi imprevedibili) in un cosi fragile e precario equilibrio che abbiamo vissuto e in cui continuiamo ad essere tutti noi.

Benché ci siano norme a tutela del consumatore e considerato il valore della transazione o del danno: non è sempre consentito e conveniente ricorrere a vie legali.
In sostanza e per ribadirlo: chi ha in mano i soldi vince, sempre! L’art. Quinto sta nascosto in ogni accordo.
Soprattutto quando non si ha nulla da perdere o si subisca una situazione di forza maggiore, come nel caso di aziende o multinazionali.

Posso farla pagare dopo.

La chiave di successo sarebbe il poter pagare “dopo aver consumato e usufruito”, tutelandosi con tutte le garanzie del caso. Pagando dopo, come si fa spesso nelle forniture aziendali, ma forzando il fornitore a rischiare per poter vendere.
Ma anche in questo caso, come spesso accade, il cliente può diventare colui che crea il danno: non pagando per ciò che ha ottenuto e usato. O peggio insoddisfatto del servizio o del prodotto ottenuto, anche senza ragion veduta, decida di minare la reputazione, usando ciò che la rete impunemente spesso consente in frasi e post diffamatori, anche ove siano solo pretestuosi o prevenuti.   

Non c’è peggior beffa che lavorare per non essere saldati del giusto compenso di prezzo praticato, tanto più se il servizio o prodotto sia veramente valido ed alla altezza delle migliori aspettative vantate. Vedere anche solo sporcata la propria reputazione costruita in anni di onesto impengo forse crea maggior danno e frustrazione.

Vendere e comprare senza essere bidonati o beffeggiati.

Sono state create semplici soluzioni in cui è possibile facilmente ricorre all’utilizzo di forme lecite e garanti degli interessi reciproci: nell’acquisto o vendita di beni dove sia contrattualizzato l’oggetto o il servizio venduto o comprato, coesistendo processi di tutela che risolvano ogni contezioso tra le parti. Evitando a tutti annose insidie ed il correre inquietanti rischi negli acquisti e vendite.


Fortunatamente oggi sono state create soluzioni in cui è possibile facilmente ricorre all'utilizzo di forme lecite e garanti degli interessi reciproci: nell'acquisto di beni dove l'oggetto o il servizio sia contrattualizzato, coesistendo forme di garanzia che risolvano ogni contezioso tra le parti. Evitando tutti queste annose insidie ed il correre inquietanti rischi negli acquisti e vendite.

Oggi esiste una soluzione strutturata di taskupper per l’ Escrow e la Dispute Resolution facilmente attivabile.  Termini complessi, a cui è necessario dare miglior e semplice spiegazione del come funzionano e cosa siano. 

Come funziona

Il compratore (buyer) paga anticipatamente (o destina il finanziato diversamente a rate) ad un conto corrente (garantito da una struttura a controllo notarile). Garanzia reciproca per chi compra e vende. Il venditore (seller) ottiene cosi la certezza di essere pagato per il valore e la serietà che offre. Per chi compra (buyer) di pagare valutato il prodotto ricevuto o servizio erogato. 
 
Il compratore (buyer) riceve la merce (un auto, un orologio, un mobile o oggetto tecnologico) che sia un bene o un servizio (studio e analisi o elaborazione e realizzazione di un lavoro, anche immateriale come un file). Per poi, solo poi, poter confermare di procedere al:

  1. pagamento al venditore (seller)
  2. aprire una contestazione

Senza entrare nel legalese vediamo cosa prevedere l’uso di queste soluzioni in questo secondo caso. 

La piattaforma con tre fasi definite e valore legale, derime con certezza di soddisfazione reciproca ogni aspetto entro 45 giorni, con l’assistenza o meno di figure professionali adeguate. Trattando elettronicamente e digitalmente i sigoli casi, in modo e sviluppo specifico. A partire dal “vale meno o non è cio che si prometteva”, per passare al “mi manca e non è come o non capisco come si faccia” o si arrivi al “rendo la merce e i soldi anticipati mi vengano riaccreditati”.

Nulla di nuovo

Spesso la verità viene sempre a galla per ogni facile proposta solo con una attenta analisi di ogni altro strumento analogo già offerto: Piattaforme di pagamento (sistemi elettronici e digitali) o d’offerta prodotti (portali e sito d’acquisto), dove la tutela avviene, più o meno palese nel rispetto di cavilli o di prassi delle norme legali, a favore del venditore (seller) o solo ottenibile in modo molto oneroso per l’acquirente (buyer).

La soluzione offerta da taskupper è l'unica che tutela pariteticamente e senza interesse di parte, oltre il compratore (buyer) pure il venditore (seller), ove anche le ragioni della contestazione siano fonte di dissapori e incomprensioni da chiarire, perchè la soddisfazione reciproca è il vero fine e guadagno del diffondersi d'uso di taskupper

Oppure dove la condizione tutelante viene vantata come argomentazione di vendita e rispettata per l’acquirente con la facoltativa disponibilità al solo reso gratuito. Pratica effettuata da molti siti di ecommerce (amazon ne è forse il maggior fautore) e  da altri note iniziative, che usano il reso gratuito come sistema di tentata vendita.
Tutto questo avviene in danno del venditore o di costi indiretti affogati e subiti dall’acquirente nei prossimi acquisti, ed in subordine d’abuso del costo sociale che ne consegue. Tema che, con l’attenzione crescente all’emergenza della sostenibilità ambientale ed economica, dovrebbe trovar trovare e aver ragione di altre evidenze  che avvengono e sono sostenute a danno di tutti. 

Ma sopratutto tutte queste altre soluzioni non presentano alcun processo di risoluzione della disputa, tesa a farne ragione anche di piccole e marginali interpretazioni, per farne il successo di soddifazione del cliente e minor numero di resi al fornitore. Contenendo il rischio di commenti reputazionali negativi, favorendo viceversa i chiarimenti o le soluzioni, divesamente ottenute nella soluzione delle controversie, spesso involontariamente nate.

Ritroviamo dal nostro passato, conosciute e storiche forme di pegno e cauzione di origine bancaria (fideussione e lettere di credito) o il semplice contrassegno, che però si limitano al garantire la somma dovuta e pagata, non le condizioni non previste o soddisfatte. Nessuna trattazione o vincolo per eventi che possano insorgere ed essere oggetto di contestazione e contenzioso da ambo le parti. Conseganto e pagato, cosi come è.
 
La soluzione offerta da taskupper è l’unica che tutela pariteticamente e senza interesse di parte, oltre il compratore (buyer) pure il venditore (seller), ove anche le ragioni della contestazione siano fonte di dissapori e incomprensioni da chiarire, perchè la soddisfazione reciproca è il vero fine e guadagno del diffondersi d’uso di taskupper

Chissa quanto costa

I soli costi da sostenere saranno solo applicati in caso di utilizzo. Ripartiti equamente trattenuti nell'importo pattuito di compra vendita, in percentuale al decrescere proporzionale del valore trattatoCodificarsi costa nulla, per non restare “pollo e preda” o “mercè di commenti delatori”. Scelta valida nel poter anche solo utilizzare taskupper per verificare il valore e serieta dell’offerta del venditore o della solvibilità dell’acquirente. In antitesi del dar valore alla serietà e garanzia del proprio prodotto o servizio o della capacità di pagare.

I soli costi da sostenere saranno solo applicati in caso di utilizzo. Ripartiti equamente trattenuti nell’importo pattuito di compra vendita, in percentuale al decrescere proporzionale del valore trattato. Già comprensivi di ogni operazione bancaria (bonifici) e professionale nella trattazione (tenuta e garanzia notarile delle somme versate) di cui null’altro è dovuto e trattenuto.

L’uso di professionisti per attività legali di mediazione e arbitrato sono codificati ed a carico del richiedente nella ragione e facoltà del diritto di attivarli e utilizzarli.

Finanziabilità reciproca

Tutto sembrerebbe funzionare, ma solo se si hanno i soldi da dare in anticipo da parte dell’aquirente (buyer) o la capacità di finanziare le vendite (in attesa di ricevere il pagamento e superare i 45 giorni del maturare la possibile ragione della contestazione) per il venditore (seller).

Anche in questi casi taskupper affianca gli utenti del proprio servizio, per rispondere alle esigenze di poter:

  • pagare a rate dell’acquirente (buyer) o di finanziare le vendita in attesa di ricevere le somme del veditore (seller)
  • formule vantaggiose d’anticipazione creando alternative linee di credito, per le aziende o una pronta disponibilità per i propri acquisti e forniture del seller 

Lo utilizzerò quando mi serve

Questo è quello che accade quando si scopre di non avere il backup del telefonino o del computer, rottosi o perso. Quanto mai non ci si sia adoperati per tempo ad attivarlo!

Alcuni detti e modi di dire lo raccontano meglio:

  • E’ inutile piangere sul latte versato
  • Quando il dentifricio è uscito dal tubetto non si può rimettere dentro.

Ora per allora

Una facile procedura gratuita on web consente di codificarsi e predisporne l’utilizzo senza onere. Superando e certificando la bontà dei propri e reciproci mezzi e fini.

Questi ultimi non sono aspetti da poco, quale strumento adatto ad essere deterrente per evitare il dispiacersi di truffe ben articolate, sia che si venda o acquisti, nei confronti di altri problemi legali (incauto acquisto e verifiche antiriciclaggio o antimafia). Senza nulla togliere al vantaggio del presentarsi con soluzioni come questa che significa essere un buon compratore o venditore, sempre e per chiuque!

Una facile procedura gratuita on web consente di codificarsi e predisporne l'utilizzo senza onere. Superando e certificando la bontà dei propri e reciproci mezzi e fini.

Registrarsi ora , tanto più che farlo è gratuito oggi, significa essere pronti a cogliere tutti i vantaggi offerti da soluzioni come questa. Invitando all’occasione il buyer (compratore) o seller (venditore) con cui si sta contrattando un acquisto o vendita ad utilizzare questa soluzione, per tutelarsi e trarne una tranquillità reciproca, anche solo preventiva ed impagabile nel tempo, nel vero senso della parola!

Quali altri vantaggi

Senza considerare che ogni giorno, e maggiormente in futuro, i modelli di commercio e digitali disintermediano il rapporto diretto, favorendo chi possa o si ritrovi a farne uso, nel vendere, pagare, acquistare in maggiore tranquillità e tutela reciproca.

Taskupper è lo strumento adatto ad un maggior controllo e sicurezza dei processi d’acquisto e di finanziabilità dell’impresa di oggi, che ne faccia uso e guardi avanti.
Tutela vari aspetti: vendite a nuovi clienti e consolidati clienti, acquisti più convenienti da interlocutori verificabili solo a posteriori, gestione con oculatezza e strumenti attenti agli aspetti economici e finanziari propri e quelli dei clienti, evitare subire verifiche e adeguamenti legali e normativi.

Una proposta unica, alla ricerca di poter finalmente valorizzare la propria serietà e valore professionale, per marginare e non scendere a patti, anche con chi solo voglia sfruttare l’ottenere prezzi migliori o farne danno.

Taskupper concede di concenarsi su quello che si fa, senza subire maggiori costi aggiuntivi indiretti o imprevisti, che possano compromettere e prevenire la crisi d'impresa.Taskupper concede di concenarsi su quello che si fa o desidera, senza subire maggiori costi aggiuntivi indiretti o imprevisti, che possano compromettere e prevenire la crisi d’impresa.

Nelle pieghe dell’Articolo Quinto trova ragione chi ha in mano i soldi e vince.

Il vantaggio per poter usare questa opportunità, o nel porla come condizione di vendita o acquisto, è il solo costo del tempo di codificarsi. Al di ogni beneficio ulteriore d’uso, anche solo in fase interlocutoria per prevenire o quanto serva per trarne tutti i vantaggi impliciti nel suo utilizzo. Effettuabile gratuitamente in https://signup.taskupper.com/

Per colpa di un “mi piaci”

Reazioni e comportamenti anomali sui social network ed in rete internet?

Da se sempre, ogni giorno, accadono tanti fatti e cose. Ma nel nostro tempo sempre maggiormente ogni elemento appare singolarmente focalizzato. Specialmente nei social, dove la forma espressiva impone l’utilizzo di brevi testi o slogan.

Quali meccanismi sostengono ed alimentano una diffusa presenza di messaggi d’odio e posizioni estreme?

Tutto viene proposto e colto in piccole parti o dosi, che si prestano a singole sommarie e superficiali diverse interpretazioni. Complice anche il poco tempo, che spesso non favorisce un dovuto approfondimento.

Sicuramente questo da un punto di vista si semplifica la vita, senza doverla valutare e considerare nell’insieme della sua completa articolazione di stridenti contraddizioni o posizioni, digerita e valutata in un più ampio spettro di soppesate espresse opinioni. Favorita da un’ampia diffusione e veloce crescente partecipazione, con un semplice “mi piace” o “condivisione”, per un titolo spesso fuorviante nell’esprimere la propria opinione senza filtri e apparenti consegui.

Atteggiamenti e comportamenti vissuti in “botta e risposta” a suon di crescenti commenti, per dire l’ultima o dimostrare qualcosa a qualcuno, che non sta di fronte. L’avversario si cela distante nell’ampia platea che assiste, nell’insieme di tutti i profili anonimi di chiunque, pronto ad intervenire come “un esperto”, senza dover dimostrare titoli o competenza.

Diventa naturale esprimere marcate ed esasperate opinioni complessivamente giudicanti e giudici di ogni aspetto
spesso senza merito o esperienza

Ogni parere sostenuto singolarmente, contribuisce irrimediabilmente a ritrovarsi compromessi. Progressivamente è inibita la possibilità di valutare ed esprimersi correttamente su quanto complessivamente ed obbiettivamente è accaduto intorno a noi, involontari complici o vittime di quanto non potevamo immaginare, sostenere ed esprimere.

Questo è sempre accaduto. Si inizia da un piccolo screzio, si alza la voce ed a forza di spintoni diventa una rissa.

Ognuno deve “suonarle” al proprio vicino. In un ambiente come la rete o sui social, con il conforto del solo tono delle parole espresse, in stringate espressioni di parte, dove “darsele” sembra far meno male reciprocamente.

In assenza di dolore e rapporto fisico diretto (apparentemente non sono visibili ossa rotte e ferite sanguinanti, feriti e vittime che restano sul campo): i danni solo morali e psicologici, ma favoriscono e alimentano orgogliosi e anacronistici prosegui. Passando di rissa in rissa, di argomento in argomento, con impavida tenacia.

Benché con con le parole si possa maggiormente ferire, nessuno ne esce con la vittoria o con evidenti conseguenze nel breve tempo d’espressione. Ogni confronto alimenta e fa cresce la voglia di potersi riscattare, o galvanizzare nel dover picchiare più forte la prossima volta, nel successivo post contro un fronte avverso alle posizioni maturate, immersi nell’immunità della distanza fisica.

Il linguaggio è da slogan, più semplici da capire e facili a rappresentare chissà quale propria opinione.

Il linguaggio risulta comprensibile e schietto alla portata di chiunque, anche alle più basse culture popolari. Un facile invito al poter partecipare ed interagire con il chiasso di strada.

Contributi e contenuti o proposte trovano facile presa sulle masse, non troppo soppesati in deduzioni e soluzioni poco valutate, ma che contano maggiormente del numero di acculturati ed approfonditi consapevoli posizioni.

“Menare” non richiede forza o l’essere riconosciuti dal vicino.

Gli spalti sono immensi ed ovunque, immediati e perenni.  Lo strumento non è la strada, non è la via o il quartiere. Ognuno resta uno dei tanti, letto e spesso nascosto nel profilo di un “non amico”. Nella virtualità della rete, dove i contendenti si posso umiliare senza misurarne il male reso o ricevuto.

Le urla dagli spalti si sovrappongono a quelle dei gladiatori, intervengono a sproposito, calandosi inesorabili. Partecipando alla lotta attivamente, senza metterci la faccia o del dover dimostrare la propria fisicità predominante.

Il perché si sia iniziato si perde, in oggettivazioni di merito e particolari marginali, che tracciano solchi o facciano uso di nuovi trucchi e artifizi tecnologici.

Ogni antagonista si presenta al prossimo post per renderlo maggiormente ricco e fitto di nuove ragioni, dati o condivisioni, spuntate chissà da dove. Partecipi con interventi fuori tema o personali a suffragio, che intercalano disturbando, fuorviando il tema in corso.

Forti di un algoritmo tecnico che aggrega i simili nella convinzione di essere dalla parte della ragione e della massa, emulando stessi atteggiamenti ed argomenti. Logiche e modelli storici, che vivono dimenticati nei libri di scuole e studi sociali sulle curve di diffusione e imitazione, fanno il resto.

Astenersi è un gesto che penalizza, entrare nella rissa esalta, urlare commenti ad effetto costa nulla. Entrare a gamba tesa sembra non far male.

Crescono e si moltiplicano atteggiamenti da spettatori urlanti battute nello scuro antistante il palco tra il pubblico, con interventi pungenti e dissacratori, avvallati dal numero di pollici alzati ricevuti, lontano da essere valutati per chi li abbia posti.

In ogni intervento la massa di tante espressioni e opinioni singole pesa maggiormente nel complessivo, distraendo e dimenticando l’interesse comune, su cui maturano aspetti e comportamenti comuni o prese di posizione, che pesano nella vita di tutti i giorni da vivere nella realtà.

Uno vale uno, indipendentemente da quanto e come sia maturata l’espressione di voto. 

Mentre la realtà è sempre più complessa, si avanza annebbiati nel percorso intrapreso in animati confronti e duelli, persa la ragione di poter valutare nel suo insieme in modo oggettivo. Trascinati da altri a cui dare ragione in aspetti marginali. Associati agli appartenenti alla parte di cui si è catalogati partecipi, solo per aver fatto semplici “mi piaci e condivisioni” anche di altre piccole ragioni ed opinioni, chissà quando.

Essere parte di un gruppo è nella nostra natura del bisogno di aggregarci, di sentirci parte e forti  in un insieme di simili

Lo sono i vestiti dell’adolescenza, diventano i comportamenti nei social a scapito di ideologie e posizioni maturate.

Il mezzo facilita l’esserne parte, offusca la possibilità d’attendere ed ascoltare tutto il complesso delle cose e dei fatti. Valutati e misurati in piccoli singolari e marginali aspetti condivisi. Tradita la natura umana di esseri pensanti, divenuti analfabeti digitali o intelligenze disfunzionali, ridotti ad ignorare, appartenenti ad un gregge.

La mandria si sposta seguendolo un tortuoso percorso, suggerito e coretto a suon di piccoli espressioni dal mandriano, che conduce il popolo bue solo per proprio interesse. Abilmente propagata ed esaltata da sconosciuti contatti, che diffondono senza consentirne l’iterazione e gli interventi ad altri, vittime anch’essi della profilazione e aggregazione tra i simili che la piattaforma tecnologica favorisce, per vedere il mondo come suggeriscono le preferenze e conferme poste a suon di “mi piaci e condivisioni”.

Pensare ed esprimersi con la propria testa, con la forza delle proprie idee e opinioni, richiede uno sforzo che la facile reazione e ripetizione di brevi frasi o slogan non lo consente. Valutare il potenziale del mezzo e l’abuso della tecnologia è una lontana prerogativa dei soli addetti ai lavori. La menzogna, o la falsità meglio raccontata, si fa strada più velocemente di ogni verità o ragionamento logico, oggi chiamate fakenews.

Parlare ad un amico “vicino di tastiera”, significa pronunciarsi nel megafono della radio nelle piazze. Tutti occasionali oratori al balcone di Palazzo Venezia ai partecipanti al comizio, ad altri che mai s’incontreranno o che si possa conoscere in chi sia o stia ovunque, senza il tempo di valutarne il profilo o cosa rappresentino, convincendoci di essere parte e parere condiviso della folla.

Inconsapevoli Attori e Vittime di proprio destino e appartenenza non scelta e mediata.

Tutto accade per colpa di un click, un “mi piace” o “una condivisione”, per ritrovarsi nel girone dantesco di cui non si è mai voluto essere parte.


Come sempre anche nei social, chi sta alla finestra a guardare non ci rimette, chi scende in campo (anche solo con un click) rischia di entrare nella mischia ed essere parte delle risse che leggiamo nei social network ogni giorno.

Ma forse per crescere vale la pena farne parte.

pubblicato anche in: 
Medium – https://medium.com/@raimondobruschi/per-colpa-di-un-mi-piaci-1018083bdd1f 
Linkedin –  https://www.linkedin.com/feed/update/urn:li:activity:6454762061363707904/

Basta fare innovazione a colpi di twitter e slogan

L’innovazione non può essere un processo o un computer: è fatto di rischi e non solo di twitter e slogan

Di diritti da difendere e di azioni collettive, di processi distruttivi da gestire e di consenso da cercare. Di idee chiare e porte da sfondare. Di rischi per inseguire la sostanza in dispetto del rispetto delle regole (che innovazione sarebbe se fosse già scritta e stabilità per legge)

Con tanto sudore, pazienza e costanza, per ogni singola impressione che spesso passa inosservata ma fa la differenza  .

Bisognerà che gli innovatori diventino più politici, più rilevanti.

Non scendendo in piazza per manifestare, ma in strada per divulgare che il vivere di oggi è la premessa del domani.

Perché se innovare è frutto di cultura sono le scelte un nutrirla e farla crescere.

pubblicato in account personali di Medium, Linkedin, Facebook , Pulse , Google+

Basta APP, uso i BOT di Telegram

Ognuno in possesso di un cellulare installa applicazioni per ogni cosa, ma il 75 % non vengono utilizzate. Arrivano i BOT di Telegram e qualcuno ha urlato e scritto che “le APP sono finite”.

Un titolo strillato per richiamare l’attenzione su un nuovo elemento, che tutti gli operatori di messaggistica cellulare stanno implementando. Potrebbe essere la nuova rivoluzione nei cellulari, come sistema di alert o di fornitore di infomazioni e funzionalità : i BOT

Non basta più la sola messaggistica tra utenti,
che hanno fatto la fortuna di WhatsApp o Messanger di Facebook.

Non bastava Snap Chat a rubare utenti (che negli Stati Uniti tra i teenager ha più utenti di Facebook). La cui caratteristica è quella di perdere memoria di quanto spedito e consente di mandare messaggi e fotografie senza lasciarne traccia sul nostro cellulare. (manco alla mamma o al compagno/a quando te lo controllasse)

Per arginare il problema, ai programmi di messaggistica per cellulari, non basta più rilasciare versioni d’utilizzo sui computer.  Ha ceduto anche il più noto e diffuso WhatsApp, che resisteva ad essere utilizzabile solo per dispositivi mobili. Ma anche questo non basta.

Un altro programma di messaggistica insidia tutti Telegram 

La prerogativa di quest’ultimo d’essere considerato sicuro, ne aveva fatto nel periodo “fermo” di WhatsApp (avvenuto a pochi giorni di distanza della acquisizione da parte di Facebook) un successo di download ! Qualcuno ha pure provato la sua “non assoluta sicurezza crittografica” nei messaggi. Ma ne è bastata le presunzione, quale fattore di successo, per diventare una funzione implementata anche da WhatsApp

Cosa fa allora di Telegram la grande rivoluzione ?
I BOT, cosa sono e come funzionano ?

A parte messaggiare in modo sicuro, seguire gruppi e quanto altro fanno gli altri programmi di messaggistica, basta cercare le nuove funzionalità dei BOT utilizzando la barra dei contatti (ponendo la @ davanti al nome del BOT) per accedere ad un nuovo mondo di molteplici applicazioni.

@chiamato – consente di ricevere la segnalazione sul proprio cellulare, ove si sia stati chiamati mentre si era in zona non coperta o occupati in altra telefonata. la funzione d’avviso è recentemente divenuta onerosa da parte da parte dei gestori di telefonia mobile ed ora torna così torna ad essere gratuita.

@vkmusic – consente di cercare e scaricare musica per autore, album , titolo

Ci sono tanti “store” o “directory in italiano ” , spunti con l’elenco dei migliori, che ogni giorno propongono nuovi BOT e molti ne seguiranno essendo di facile sviluppo.

Esistono BOT di Telegram, che permettono di cercare nella “Divina Commedia” (vedi https://telegram.me/divinacommediabot di Francesco Paolicelli ), che possono avvertire quando un prezzo su di un sito varia e arriva al costo desiderato per un acquisto, che interagiscono e informano ! Nel mondo reale, vedi interessanti spunti nell’e-commerce, di  o il BOT del CentroMeteoLombardo  http://cml.to/robot/  utilissimo per agricoltori.

Non occorre farsi prendere la mano, è necessario controllate sempre prima cosa facciano (es: http://www.telegramitalia.it/naturismo/ )  per non trovarsi il cellulare pieno di avvisi e iscrizioni a gruppi, magari che appaiono come messaggi ricevuti sul cellulare nel momento meno opportuno.

Forse vedremo i BOT essere la risposta operativa di “avviso” per i dispositivi ed i sensori “IOT”, quando a casa nostra o nei dintorni succede che… o consentano velocemente e nel modo migliore di …

Non sostituiranno le APP, ma sono un valido supporto per il nostro cellulare nell’iterazione con il mondo digitale e non. A tal punto che tutti i sistemi di messaggistica sono corsi ai ripari annunciando il loro prossimo supporto ai BOT.

Una finestra aperta ad avere in tasca un “maggiordomo” che avvisa di ogni cosa che accade. Forse il terminale di tanti dispositivi IoT (Internet of Thing.. delle Cose) che caratterizzeranno il nostro futuro, monitorato, controllabile e programmabile, in ogni cosa e fatto che accada vicino, intorno a noi, in rete …

Un nuova rivoluzione, che vale la pena di seguire sul nascere, per capire e interpretare, senza farci trovare analfabeti e superare l’ignoranza digitale ?

copia pubblicata su Linkedin Pulse https://www.linkedin.com/pulse/basta-app-uso-i-bot-raimondo-bruschi e su Medium https://medium.com/@raimondobruschi/basta-app-uso-i-bot-di-telegram-5329fe1b5e7e

Alle prese con l’innovazione

Non ci sono più ostacoli tecnologici per migliorare la vita, ma bisogna risolvere una forte rivoluzione sociale per applicarli

L’innovazione per definizione è il “nuovo”, o “futuro”. È una costante di tutti i tempi.  Ha spinto all’evoluzione gli uomini e il mondo delle imprese dalla notte dei tempi. Ha creato opportunità o vantaggi competitivi nelle soluzioni di prodotto o servizio, ma con quali impatti crescenti ?

Molte professionalità, specialmente artigianali italiane, sono state il frutto dell’intento di migliorare lavorazioni o servizi, di prodotto o  erogazione. Hanno determinato un bagaglio d’esperienze e costituito il “valore” dell’azienda o del professionista, titolandone il successo.

Alla base di questi successi c’è sempre stata l’applicazione tecnologica. Nell’uso di materiali, nel trattarli ed elaborarli, per ottenere nuove soluzioni o utilizzi che evolvevano gli esistenti in nuova forma. Fin dalla conoscenza e padronanza del fuoco, il rapporto con l’innovazione è stata una prerogativa dell’uomo.

Con l’evolvere e sovrapporsi delle conoscenze e competenze, il complesso d’attrezzi e tecniche tramandati e coinvolti si è allontanato dall’individualità, diventando un bagaglio di cambiamenti radicali, tesi a produrre meglio, maggiori quantità, a costi inferiori, con accessibilità di mercato, con una velocità che ne faceva crescere il benessere diffuso.

L’aumento dell’occupazione con il coinvolgimento di spettri più ampi di popolazione, durante la rivoluzione industriale, faceva pensare a una illimitata corsa verso nuovi risultati di prodotto, servizi e benefici, di cui tutti avrebbero goduto per ottenere una migliore qualità di vita.

Escludendo le lotte di classe o le guerre di religione, che tendevano a far superare barriere sociali e diffusione della partecipazione, sia che fossero di materiali o meno, per un certo periodo il mondo si è sostenuto sulla disponibilità illimitata ed incontrollata di risorse naturali e tecnologiche, che l’uomo grazie all’innovazione ha trattato, per generare (in fattore di maggiore moltiplicazione) procedendo parallelamente in favore di una diffusione del benessere e della crescita sociale.

Recentemente la tecnologia ha introdotto alcuni processi di lavorazione e produzione/ erogazione, che seguendo regole finanziarie sempre più elaborate e proprie arrivano a creare ricchezze e patrimoni distanti dal mondo reale. Di certo la componente dell’automazione prima meccanica e poi elettronica nei processi produttivi, ha incrementato la velocità del procedere dell’innovazione. I limiti raggiunti traguardano e prospettano un panorama depauperato di sostenibilità ambientale ed economica, quasi ad aver superato i benefici collettivi e sociali che ispirano l’innovazione e accettano il soccombere di alcuni profili professionali o successi aziendali a perdere.

I valori sociali condivisi, che vanno tutelati per l’interesse generale nel modo del lavoro e professioni, con la globalizzazione e la caduta delle barriere del trasporto di cose, persone e informazioni, si pongono a stridere e a elevarsi per essere le nuove barriere da superare per l’innovazione, dove fortemente la tecnologia ha superato lo spazio di tempo necessario per essere accettata e assorbita dal sistema nei processi di disintermediazione e ricollocazione occupazionale che crea.

Se maggiore è il numero di anni trascorsi tra l’avvento del treno e degli automezzi del mondo dei trasporti, sono bastati una manciata di anni in accelerazione progressiva per la trasformazione del supporto di riproduzione e diffusione dell’immagine e del suono, dal disco e pellicola ed i sistemi di distribuzione, passando per cassette e cd alla fruizione telematica televisiva o informatica in tempo reale. Dove anche l’intero mondo della comunicazione vive una disponibilità informativa che pone nuovi paradigmi e modelli sociali bruciati in un messaggio di twitter.

Su questi nuovi canali si formano e  diffondono idee e proposte, spesso affascinanti in termini delle prospettive e ricadute, ma che celano forse maggiori disagi sociali dei benefici che generano.

I livelli raggiunti di tecnologia e diffusione implementano soluzioni e aspettative a un livello di contaminazione d’applicazione che non lascia spazio a dubbi e riflessioni fagocitando insuccessi di scelte (compresa la scelta dell’immobilismo), pena il far scendere la serranda.

Abbiamo vissuto con freddezza personale ed entusiasmo tecnico, l’avvento del CD sulla cassetta audio e video per arrivare a ristretto spazio all’ on demand per il video casalingo.

La digitalizzazione della musica, che ha trasformato il vinile in file, ha costituito anche una presa di posizione vendicativa nei confronti dei costi imposti nel supporto di trasmissione fisico, a favore del download abusivo e selvaggio, quasi a  sfida dei regni dei produttori e diritti d’autore: lo è sentiment di molte delle scelte recenti, che sembrano essere beneficio collettivo, nascondendo nell’uso di tecnologia posti di lavoro persi che stentano a lasciare il tempo di crearne di nuovi.

E’ il caso recente di applicazioni per taxi con autista (come UBER) in mercati protetti e contingentati, o degli odontotecnici e dentisti collegati nel destino del procedere dell’innovazione nei processi di due mercati che sembravano senza possibilità di essere toccati, nella professionalità svolta da categorie predefinite e chiuse per titoli e licenze da maturare o d’investimento.

Innovazione Scanner Impronta Dentale (fonte http://www.lob.it )
Scanner Impronta Dentale – fonte http://www.lob.it 

Innovazione Stampa 3d impianto dentale (fonte http://www.lob.it )
Stampa 3d Impianto Dentale – fonte http://www.lob.it
La foto di destra è uno scanner, che letta l’impronta tradizionale la digitalizza. Potrebbe già esserlo se il dentista usasse una soluzione di rilevazione della dentatura esistente elettronica, ampiamente disponibile. L’odontotecnico elettronicamente disegna i nuovi denti, la cui base viene stampata in 3D al di fuori del laboratorio e potrebbero essere posta e adeguatamente colorata in bocca al paziente con un’esperienza da dècoupage hobbistico

L’odontotecnico potrebbe lavorare dal pc della cameretta di suo figlio, riuscendo a sostenere il minor margine e chiudendo il laboratorio. Eliminando i costi sostenuti per dipendenti e gli investimenti in attrezzature, le norme a cui attenersi in materia di salute e sicurezza, ecc…
Lo studio dentistico diventerà un semplice studio per la cura e preparazione, a meno che non venga inventata anche la pastiglia anticarie. Norme a parte, che consentano o contengano, la de.professionalizzazione odontotecnica è segnata. Ma:

Da questi professionisti si alimentavano lauti guadagni di fornitori, i quali pagavano il conto per le lavorazioni dentali loro e dei propri figli. In pratica se gli odontotecnici e i dentisti mangiavano con la bocca dei pazienti, ora si può temere che pazienti non avranno modo di riempire la propria bocca.

Un analogo caso potrebbe essere di impatto significativo nella gestione dei servizi pubblici, nella volontà di ricercare sostenibilità ambientale e sociale.

Avvicinandosi con il proprio cellulare ad un fermata del bus è facile ottenere l’orario di arrivo del mezzo. Ma simil dato è ottenibile senza dover essere così prossimi alla fermata cittadina, consentendo anche di richiedere il fermarsi del mezzo lungo il percorso (a favore di una maggiore fruibilità). Possibilità (tecnologia abilitante) utilizzabile anche da casa, identificando il solo punto di destinazione.
Si potrebbe così ottenere un’innovazione epocale nella gestione del trasporto pubblico, intercettando le richieste di tutti gli utenti e ottimizzando in tempo reale il percorso di mezzi automaticamente instradati e gestiti.
Indicato il dove voler andare al proprio cellulare, si potrebbe ottenere la risposta calcolata “il mezzo arriva tra 5 minuti”, previo servire altro utente sullo stesso percorso e includendo un tollerabile cambio di percorso per il successivo.

Il tutto è molto simile all’idea di chiamare un taxi in una modalità condivisa, stile car sharing del trasporto pubblico. Ma la domanda da porsi non è il vantaggio della sostenibilità ottenuta senza l’uso di linee di trasporto pubblico predefinito (soddisfacendo la relativa ottimizzazione dei rami secchi, tanto cara agli esami di Economia dei Trasporti) o l’evoluzione del taxi senza autista o a guida monitorata (diminuzione del trasporto unitario su gomma cittadino) o il valido supporto d’inter.trasporto urbano a supporto di linee su rotaia (Ferroviarie o di Metropolitana).

A parte il vantaggio di produrre nel breve nuovo lavoro per startup di programmazione e commesse per imprese nel settore dei mezzi pubblici. Possiamo considerare l’implementarlo a costo d’irrisorie applicazioni da cellulare e la tecnologia consolidata alla portata di mano e tasca di qualsiasi amministrazione.

Resta il grande problema sociale:
Nel che farne di tutti questi lavoratori (guidatori di bus urbani e taxisti) ?

Ma né le stampati e gli scanner 3D o i mezzi elettrici autoguidati contano nulla, oggi potrebbero essere i droni, le app, i google glass ecc.. Siamo di fronte ad innovazioni che sono applicazioni tecnologiche al pari del carbone o altro combustibile sostituito dal gas cittadino o teleriscaldamento per uso domestico. Con l’unica differenza che non sono servite centinaia d’anni, ma solo pochi decenni per passare dal disco in vinile al video on demand di Sky. Pochi anni perchè una stampante auto.costruita scaldando un filo plastico, diventi “ricevere un file per stampare il prodotto acquistato”.

Quanti anni impiegavano le innovazioni ? Un periodo che consentiva di far accettare i cambiamenti e introdurre nuove professionalità, con percorsi di riqualificazione e riposizionamento, permettendo di far crescere le generazioni che seguivano.

Per cui le domande da porsi sono: La tecnologia ha superato la soglia delle sostenibilità sociale ? Saremo in grado di garantire, riconvertire e riassorbire, in accettabili nuove forme e mercati, la terza rivoluzione industriale ?

Dovremo imparare ad innovare i nostri approcci e non solo a subire l’applicazione della tecnologia nell’innovazione.

ne parleremo Venerdi 20 alle ore 9,30 in Camera di Commercio di Nuoro in via Michele Papandrea 8 

il link dell’evento: https://www.facebook.com/events/557248474394301

altri articoli di riferimento : 

Intervista a Nicola Pirina http://trasferimentotec.wordpress.com/2014/06/18/24-sinapsi-dinnovazione-gli-innovation-manager-intervista-a-nicola-pirina-_-innovation-strategist/
Articolo IMSardegna http://www.imsardegna.it/modules.php?name=News&file=article&sid=176
Basilicata Innovazione http://www.basilicatainnovazione.it/news/basilicata-innovazione-al-convegno-a-nuoro-sulle-imprese-hi-tech/
Local Genuis http://www.localgenius.eu/digital-and-startup-nuove-imprese-ad-alta-tecnologia-e-ad-alta-conoscenza-un-convegno-alla-camera-7147.htm
La Barbiagia NET http://www.labarbagia.net/notizie/comunicati-stampa/7650/convegno-le-nuove-imprese-ad-alta-tecnologia-e-ad-alta-conoscenza-digital-and-startup
Cronache nuoresi http://cronachenuoresi.it/2014/06/16/camera-di-commercio-seminario-sullavvio-di-imprese-nel-campo-digitale/ 
Sardegna Reporter http://www.sardegnareporter.it/?p=5117
Eventi Formez http://eventipa.formez.it/node/20867

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network imsardegna  – http://imsardegna.it