«Net neutrality», dibattito aperto sull´arbitrarietà

Bresciaoggi.it, lunedì 03 Dicembre 2012
INTERNET, pagina 16

Net neutrality, dibattito aperto sull´arbitrarietà

Raimondo Bruschi
servizi-internet.eu

La neutralità della rete Internet inizia a essere argomento di discussione non solo nei blog e nelle riviste specializzate ma anche tra i cittadini informati. Sintetizzando, la «net neutrality» è il principio secondo il quale la rete a banda larga dovrebbe essere priva di restrizioni arbitrarie sui dispositivi connessi.

banda larga e dispositivi connessi
Paghi ha diritto al servizio migliore

Non è un crimine che chi paga di più abbia diritto a un servizio migliore. Finché la questione resta chiusa nei limiti della tecnologia (ho una connessione più veloce e quindi navigo più veloce) non sembrano esserci problemi. Se però la connessione è migliore non per limite fisico, ma per scelta commerciale della compagnia di telecomunicazioni, si comincia a storcere il naso.

E i contenuti? Molti paesi restringono la fruibilità di alcuni contenuti, perché considerati illegali. In Cina non si trovano facilmente le notizie dedicate al Dalai Lama o al massacro di Piazza Tien An Men, in Italia vengono periodicamente oscurati siti che forniscono informazioni sulla disponibilità di scaricare film piratati o le dirette streaming delle partite di calcio.

Le leggi repressive nei confronti dei blogger e le restrizioni del web sono decise in ogni angolo del pianeta. Alcuni siti di informazione italiani (tra cui i maggiori quotidiani) sono consultabili on line se ci colleghiamo da casa o dall´ufficio, mentre gli stessi contenuti sono a pagamento se ci colleghiamo dal cellulare.

È in corso la conferenza Wcit delle Nazioni unite, convocato dall´Unione internazionale delle telecomunicazioni. Verrà modificata la Regolazione internazionale delle telecomunicazioni (ITRs) che è in vigore dal 1999: ci sono mille e 300 proposte sul tavolo. Forse esagerando un po´, il gigante del web Google ha lanciato una campagna per evitare che in questa sede possano essere decise nuove censorie.

 

Sistemi chiusi: problemi o risorse per le aziende?

BresciaOggi.it, lunedì 08 ottobre 2012
INTERNET, pagina 60

Sistemi chiusi: problemi o risorse per le aziende?

Raimondo Bruschi
servizi-internet.eu

Un´azienda dovrebbe sempre puntare ad avere il controllo della tecnologia che utilizza. Questo non è sempre possibile. Sicuramente è sconsigliabile, dal punto di vista economico, scegliere un fornitore la cui politica commerciale cozzi con quella di un investimento di medio termine.

Necessario riflettere su scelte Apple considerando vantaggi di soluzioni Android
Scelte alternative tra Apple e Android

A pochi giorni dal lancio dell´ultimo telefono Apple, l´Iphone 5, è necessario riflettere su come Apple abbia fatto la sua fortuna basandosi su un sistema chiuso, una catena completa dalla produzione alla distribuzione: solo determinati prodotti (i suoi) possono comunicare con determinati software e informazioni digitali (il suo negozio on line, le sue applicazioni) e venduti solo nei suoi negozi autorizzati.

Un sistema chiuso è un problema per un´azienda. Se si volesse integrare nei telefoni aziendali un´applicazione a uso esclusivamente interno, si dovrebbe comunque attendere l´approvazione dall´Apple store prima di poterla usare. Se Apple decide di aggiornare tutti i sistemi operativi automaticamente, alcune applicazioni chiave dell´azienda potrebbero non funzionare più.

Diversa la tutela di chi sceglie sistemi aperti. Una maggiore interoperabilità è garantita a chi usa ad esempio Android, ormai presente su milioni di telefoni inclusi quelli della concorrente del momento nel campo della telefonia, Samsung. Un programma può essere scritto e subito caricato sul telefono. Non c´è obbligo di aggiornamento.

Se Samsung fallisse, si può cambiare produttore e tenere lo stesso sistema operativo. Pensiamo alle elezioni statunitensi: quattro anni fa, solo quattro, tutti erano affascinati dal team di Obama che grazie al BlackBerry di Rim era in costante contatto con milioni di elettori. Sono però molte le aziende pentite di aver scelto Rim, che non è riuscita a stare al passo con i tempi.