Alle prese con l’innovazione

Non ci sono più ostacoli tecnologici per migliorare la vita, ma bisogna risolvere una forte rivoluzione sociale per applicarli

L’innovazione per definizione è il “nuovo”, o “futuro”. È una costante di tutti i tempi.  Ha spinto all’evoluzione gli uomini e il mondo delle imprese dalla notte dei tempi. Ha creato opportunità o vantaggi competitivi nelle soluzioni di prodotto o servizio, ma con quali impatti crescenti ?

Molte professionalità, specialmente artigianali italiane, sono state il frutto dell’intento di migliorare lavorazioni o servizi, di prodotto o  erogazione. Hanno determinato un bagaglio d’esperienze e costituito il “valore” dell’azienda o del professionista, titolandone il successo.

Alla base di questi successi c’è sempre stata l’applicazione tecnologica. Nell’uso di materiali, nel trattarli ed elaborarli, per ottenere nuove soluzioni o utilizzi che evolvevano gli esistenti in nuova forma. Fin dalla conoscenza e padronanza del fuoco, il rapporto con l’innovazione è stata una prerogativa dell’uomo.

Con l’evolvere e sovrapporsi delle conoscenze e competenze, il complesso d’attrezzi e tecniche tramandati e coinvolti si è allontanato dall’individualità, diventando un bagaglio di cambiamenti radicali, tesi a produrre meglio, maggiori quantità, a costi inferiori, con accessibilità di mercato, con una velocità che ne faceva crescere il benessere diffuso.

L’aumento dell’occupazione con il coinvolgimento di spettri più ampi di popolazione, durante la rivoluzione industriale, faceva pensare a una illimitata corsa verso nuovi risultati di prodotto, servizi e benefici, di cui tutti avrebbero goduto per ottenere una migliore qualità di vita.

Escludendo le lotte di classe o le guerre di religione, che tendevano a far superare barriere sociali e diffusione della partecipazione, sia che fossero di materiali o meno, per un certo periodo il mondo si è sostenuto sulla disponibilità illimitata ed incontrollata di risorse naturali e tecnologiche, che l’uomo grazie all’innovazione ha trattato, per generare (in fattore di maggiore moltiplicazione) procedendo parallelamente in favore di una diffusione del benessere e della crescita sociale.

Recentemente la tecnologia ha introdotto alcuni processi di lavorazione e produzione/ erogazione, che seguendo regole finanziarie sempre più elaborate e proprie arrivano a creare ricchezze e patrimoni distanti dal mondo reale. Di certo la componente dell’automazione prima meccanica e poi elettronica nei processi produttivi, ha incrementato la velocità del procedere dell’innovazione. I limiti raggiunti traguardano e prospettano un panorama depauperato di sostenibilità ambientale ed economica, quasi ad aver superato i benefici collettivi e sociali che ispirano l’innovazione e accettano il soccombere di alcuni profili professionali o successi aziendali a perdere.

I valori sociali condivisi, che vanno tutelati per l’interesse generale nel modo del lavoro e professioni, con la globalizzazione e la caduta delle barriere del trasporto di cose, persone e informazioni, si pongono a stridere e a elevarsi per essere le nuove barriere da superare per l’innovazione, dove fortemente la tecnologia ha superato lo spazio di tempo necessario per essere accettata e assorbita dal sistema nei processi di disintermediazione e ricollocazione occupazionale che crea.

Se maggiore è il numero di anni trascorsi tra l’avvento del treno e degli automezzi del mondo dei trasporti, sono bastati una manciata di anni in accelerazione progressiva per la trasformazione del supporto di riproduzione e diffusione dell’immagine e del suono, dal disco e pellicola ed i sistemi di distribuzione, passando per cassette e cd alla fruizione telematica televisiva o informatica in tempo reale. Dove anche l’intero mondo della comunicazione vive una disponibilità informativa che pone nuovi paradigmi e modelli sociali bruciati in un messaggio di twitter.

Su questi nuovi canali si formano e  diffondono idee e proposte, spesso affascinanti in termini delle prospettive e ricadute, ma che celano forse maggiori disagi sociali dei benefici che generano.

I livelli raggiunti di tecnologia e diffusione implementano soluzioni e aspettative a un livello di contaminazione d’applicazione che non lascia spazio a dubbi e riflessioni fagocitando insuccessi di scelte (compresa la scelta dell’immobilismo), pena il far scendere la serranda.

Abbiamo vissuto con freddezza personale ed entusiasmo tecnico, l’avvento del CD sulla cassetta audio e video per arrivare a ristretto spazio all’ on demand per il video casalingo.

La digitalizzazione della musica, che ha trasformato il vinile in file, ha costituito anche una presa di posizione vendicativa nei confronti dei costi imposti nel supporto di trasmissione fisico, a favore del download abusivo e selvaggio, quasi a  sfida dei regni dei produttori e diritti d’autore: lo è sentiment di molte delle scelte recenti, che sembrano essere beneficio collettivo, nascondendo nell’uso di tecnologia posti di lavoro persi che stentano a lasciare il tempo di crearne di nuovi.

E’ il caso recente di applicazioni per taxi con autista (come UBER) in mercati protetti e contingentati, o degli odontotecnici e dentisti collegati nel destino del procedere dell’innovazione nei processi di due mercati che sembravano senza possibilità di essere toccati, nella professionalità svolta da categorie predefinite e chiuse per titoli e licenze da maturare o d’investimento.

Innovazione Scanner Impronta Dentale (fonte http://www.lob.it )
Scanner Impronta Dentale – fonte http://www.lob.it 

Innovazione Stampa 3d impianto dentale (fonte http://www.lob.it )
Stampa 3d Impianto Dentale – fonte http://www.lob.it
La foto di destra è uno scanner, che letta l’impronta tradizionale la digitalizza. Potrebbe già esserlo se il dentista usasse una soluzione di rilevazione della dentatura esistente elettronica, ampiamente disponibile. L’odontotecnico elettronicamente disegna i nuovi denti, la cui base viene stampata in 3D al di fuori del laboratorio e potrebbero essere posta e adeguatamente colorata in bocca al paziente con un’esperienza da dècoupage hobbistico

L’odontotecnico potrebbe lavorare dal pc della cameretta di suo figlio, riuscendo a sostenere il minor margine e chiudendo il laboratorio. Eliminando i costi sostenuti per dipendenti e gli investimenti in attrezzature, le norme a cui attenersi in materia di salute e sicurezza, ecc…
Lo studio dentistico diventerà un semplice studio per la cura e preparazione, a meno che non venga inventata anche la pastiglia anticarie. Norme a parte, che consentano o contengano, la de.professionalizzazione odontotecnica è segnata. Ma:

Da questi professionisti si alimentavano lauti guadagni di fornitori, i quali pagavano il conto per le lavorazioni dentali loro e dei propri figli. In pratica se gli odontotecnici e i dentisti mangiavano con la bocca dei pazienti, ora si può temere che pazienti non avranno modo di riempire la propria bocca.

Un analogo caso potrebbe essere di impatto significativo nella gestione dei servizi pubblici, nella volontà di ricercare sostenibilità ambientale e sociale.

Avvicinandosi con il proprio cellulare ad un fermata del bus è facile ottenere l’orario di arrivo del mezzo. Ma simil dato è ottenibile senza dover essere così prossimi alla fermata cittadina, consentendo anche di richiedere il fermarsi del mezzo lungo il percorso (a favore di una maggiore fruibilità). Possibilità (tecnologia abilitante) utilizzabile anche da casa, identificando il solo punto di destinazione.
Si potrebbe così ottenere un’innovazione epocale nella gestione del trasporto pubblico, intercettando le richieste di tutti gli utenti e ottimizzando in tempo reale il percorso di mezzi automaticamente instradati e gestiti.
Indicato il dove voler andare al proprio cellulare, si potrebbe ottenere la risposta calcolata “il mezzo arriva tra 5 minuti”, previo servire altro utente sullo stesso percorso e includendo un tollerabile cambio di percorso per il successivo.

Il tutto è molto simile all’idea di chiamare un taxi in una modalità condivisa, stile car sharing del trasporto pubblico. Ma la domanda da porsi non è il vantaggio della sostenibilità ottenuta senza l’uso di linee di trasporto pubblico predefinito (soddisfacendo la relativa ottimizzazione dei rami secchi, tanto cara agli esami di Economia dei Trasporti) o l’evoluzione del taxi senza autista o a guida monitorata (diminuzione del trasporto unitario su gomma cittadino) o il valido supporto d’inter.trasporto urbano a supporto di linee su rotaia (Ferroviarie o di Metropolitana).

A parte il vantaggio di produrre nel breve nuovo lavoro per startup di programmazione e commesse per imprese nel settore dei mezzi pubblici. Possiamo considerare l’implementarlo a costo d’irrisorie applicazioni da cellulare e la tecnologia consolidata alla portata di mano e tasca di qualsiasi amministrazione.

Resta il grande problema sociale:
Nel che farne di tutti questi lavoratori (guidatori di bus urbani e taxisti) ?

Ma né le stampati e gli scanner 3D o i mezzi elettrici autoguidati contano nulla, oggi potrebbero essere i droni, le app, i google glass ecc.. Siamo di fronte ad innovazioni che sono applicazioni tecnologiche al pari del carbone o altro combustibile sostituito dal gas cittadino o teleriscaldamento per uso domestico. Con l’unica differenza che non sono servite centinaia d’anni, ma solo pochi decenni per passare dal disco in vinile al video on demand di Sky. Pochi anni perchè una stampante auto.costruita scaldando un filo plastico, diventi “ricevere un file per stampare il prodotto acquistato”.

Quanti anni impiegavano le innovazioni ? Un periodo che consentiva di far accettare i cambiamenti e introdurre nuove professionalità, con percorsi di riqualificazione e riposizionamento, permettendo di far crescere le generazioni che seguivano.

Per cui le domande da porsi sono: La tecnologia ha superato la soglia delle sostenibilità sociale ? Saremo in grado di garantire, riconvertire e riassorbire, in accettabili nuove forme e mercati, la terza rivoluzione industriale ?

Dovremo imparare ad innovare i nostri approcci e non solo a subire l’applicazione della tecnologia nell’innovazione.

ne parleremo Venerdi 20 alle ore 9,30 in Camera di Commercio di Nuoro in via Michele Papandrea 8 

il link dell’evento: https://www.facebook.com/events/557248474394301

altri articoli di riferimento : 

Intervista a Nicola Pirina http://trasferimentotec.wordpress.com/2014/06/18/24-sinapsi-dinnovazione-gli-innovation-manager-intervista-a-nicola-pirina-_-innovation-strategist/
Articolo IMSardegna http://www.imsardegna.it/modules.php?name=News&file=article&sid=176
Basilicata Innovazione http://www.basilicatainnovazione.it/news/basilicata-innovazione-al-convegno-a-nuoro-sulle-imprese-hi-tech/
Local Genuis http://www.localgenius.eu/digital-and-startup-nuove-imprese-ad-alta-tecnologia-e-ad-alta-conoscenza-un-convegno-alla-camera-7147.htm
La Barbiagia NET http://www.labarbagia.net/notizie/comunicati-stampa/7650/convegno-le-nuove-imprese-ad-alta-tecnologia-e-ad-alta-conoscenza-digital-and-startup
Cronache nuoresi http://cronachenuoresi.it/2014/06/16/camera-di-commercio-seminario-sullavvio-di-imprese-nel-campo-digitale/ 
Sardegna Reporter http://www.sardegnareporter.it/?p=5117
Eventi Formez http://eventipa.formez.it/node/20867
network
network imsardegna  – http://imsardegna.it

Misuriamo il fermo di WIND LIBERO INFOSTRADA #WindDown

Quando gli assenti si possono misurare

Dall’analisi del traffico in rete si può dedurre il peso di WIND LIBERO e INFOSTRADA
in virtù del down di rete intervenuto nella tarda mattina del 13/Giugno/2014

Questa e’ l’analisi del traffico per 50.000 domini di http://we.are.ancara.net e http://unitedhost.eu con 1 Gb di utilizzo massimo di Hosting Puro. Praticamente nulla !

Taffico ancara.net + unitedhost.eu
Taffico ancara.net + unitedhost.eu -fonte interna

Tratta da Aruba.it a MIX spentasi al fermarsi di WIND – 5Gb al mix, traffico da utenti di Aruba.it che si è immediatamente instradato presso su altro operatore !

aruba.it - 5 Gb
aruba.it – 5 GbFonte: http://network.aruba.it/gwarubaGraph.htm

Questo e’ il grafico che può darci un idea della misura del traffico Italiano al MIX di WIND, LIBERO e INFOSTRADA (dove principalmente molto o quasi tutto il traffico Italiano afferisce per interconnettersi)

Traffico dati Internet al Mix

FONTE: Traffico dati Internet al Mix http://www.mix-it.net/statistics/cgi-bin/14all-Totale_globale.cgi?log=totaltraffic_global

Confrontando i grafici (le due montagne) la prima di ieri e la seconda di oggi , si nota l’erosione dovuta ad off line o down di un importante operatore come WIND – INFOSTRADA – LIBERO

Ogni tacchetta del grafico sono 5 Gb, per cui si può dedurre un erosione di 15 Gb su 150 Gb totali, che sono massimo il 10 % del totale di traffico italiano. Dove, se ho ben letto, i disservizi hanno toccato dal 24% al 40 % della rete dell’operatore coinvolto (ma non abbiamo dati certi) da cui se ne potrebbe dedurre la percentuale di mercato !

Sappiamo dove sei e cosa fai sempre

Leggo presunte fughe di massa da facebook, perchè troppo invasivo della privacy o pieno di publicità. Ma forse c’e’ di peggio, qualcuno conosce dove e quando siamo SEMPRE, senza averlo richiesto ! Unica differenza è che avviene forse in modo meno evidente !

Come puo’ avvenire ?

La mia risposta ed esperienza su facebook è:
“ciò che vedi è ciò che dovresti preferire vedere”
Interventi sciocchi, risultato di tanti click, su amicizie leggere o indirette, preferenze desunte (il sistema analizza le abitudini creando dei collegamenti logici, dovrebbero rappresentare le preferenze dirette o indotte)

Quando scrissi in Facebook, prima di una pausa pranzo, che “avrei mangiato di più dopo aver visto il prosperoso seno della consigliera lombarda alla regione lombardia” per giorni mi propose visite a piacenti femmine. vedi anche EDGERANK, algoritrmo di facebook

Tanti post pubblicitari ? :
A parte quelli ricorrenti di noti giornali, che ripropongo con titoli ad effetto, scandali e sensazionalismi, recentemente la politica di visualizzazione dei post in Facebbok e’ cambiata, forse in favore di peggior forma.
Lo si deduce leggendo un articolo che descrive come cambia attività dei community manager , professionisti del settore. Si comprende come “la disponibilità ad investire”, condizionerà forse in danno della Piccola Media Industria (spesso poco propensa all’innovazione), che ne aspirava in visibità a basso costo, basta leggerlo in facebook ti vedono se acquisti post promozionati e ci stanno pure già gli Spot:

Ma google, il grande aiutante delle rete, con i suoi servizi gratuiti, non forse cosi consapevolmente per l’utente, tratta tutti i nostri spostamenti fisici :

Utilizzare gmail, seppur ricordato e ripetutamente, a differenza di un proprio indirizzo email presso un qualsiasi provider a pochi euro (15 eu anno, per 5 indirizzi email personali ed utilizzabili da tutti i componenti della famiglia o funzionali, con aggiuntivi altri 5 euro si ottiene  il proprio blog o www. Grande consiglio disatteso a scapito della gratuità di utilizzare Gmail ) traccia e censisce tutta la corrispondenza.
In questi giorni si denuncia facebook di farlo nella messaggistica ma da sempre la grande G lo fa !

Pochi vedono e sanno, cosa di peggior accade con Google: 
tutti immaginano che google tracci l’uso dei suoi servizi e le preferenze espresse, con il censimento di tutte le richieste e pagine visitate tramite il suo famoso motore di ricerca conservandone la cronologia. Ma in fondo l’uso gratis e con estrema comodità di un motore di ricerca, non può interessare se profili l’utente, un prezzo da pagare, nulla e’ gratis.

Ma mai avremmo immaginato, senza uso di satelliti ed espressa volontà, che qualcuno potesse sapere dove e cosa facciamo SEMPRE !

Nell’immagine ed il filmato a seguire l’evidenzia nei percorsi e orari.

Non solo in movimento in auto, ma dentro casa propria (questo e’ il mio di stamane) :

come mi sono spostato oggi dentro a casa mia secondo google
come mi sono spostato oggi dentro a casa mia secondo google

Google registra sempre, con dovizia di dettaglio, ogni spostamento significativo, in ogni nostro momento di tutta la giornata. Premi qua per vedere tutti i tuoi spostamenti, conservati fino a 30 giorni precedenti ad oggi (o per tale periodo massimo ne da possibilità di consultazione).

Il grafico posto nella zona inferiore, indica l’incidenza di spostamento media, dandone rappresentazione e traccia geografica nella cartina. (confermo la sera dopo un pò di televisione, dalle 2 alle 4 di notte o lavorato senza spostarmi al PC, alle 4 sono andato a nana al piano sopra, poco prima delle ore 8 sono sceso per proseguire al PC fino alle 10. Ingrandendo si puo’ dedurre dove sia la mia camera, il pc, e pure la stanza con la tv. Il tutto in uno spazio di movimento che è di 30 metri percorribili in vista aerea) Nel mio caso come ben specificato da Google stessa la “Distanza massima dalla località di partenza e’ 0,013 km”

Di seguito riprodotto in filmato registrato, (i tuoi spostamenti live e consultabili on line li trovi premendo qua) si evince chiaramente come Google ad esempio tenga nota esattamente dei miei movimenti effettuati in un centro commerciale. Allargando la cartina riporta pure il nome dei negozi che ho visitato e dal grafico dei tempi di spostamento quanto mi ci sia fermato.

per cui:

Google conosce orario di sveglia, in che stanze ci si sposti. Ma anche quali negozi si visitino, in un centro commerciale, in che ordine, per quanto e con che percorso. Dove si sia andati, come e quanto ci sia spostati in quell’ambiente. Per pur chiuso che sia, senza usare i satelliti da 007 o complesse apparecchiature di sua installazione !

Si può disattivare la funzione (ma chi lo sa che sia attiva) richiamando la pagina che si trova con complesse ricerche. Vero che sono esposti e illustrati i singoli aspetti della privacy a propria tutela ma non richiedendone espressa attivazione  !

Inutile cantar vittoria se non si possieda un telefono Android (sistema operativo per cellulari fatto da google per molti produttori indipendenti). Non essendo difforme per altri produttori di telefoni (APPLE per esempio, con la sua app preinstallata “trovami”) o Microsoft con Windows per tel.cellulari. Oppure con l’uso di programmi su qualsiasi sistema operativo da cellulare  (What’s up per fare un esempio) sempre on line, che posso trasmettere anch’essi la nostra posizione in continuo e ovunque. Ma questi, non danno modo di consultare in modo cosi esplicito e comprensibile, ciò che si potrebbe sapere e verificare di ogni nostro spostamento, anche solo di qualche decina di metri nelle pareti domestiche.

altro articolo in tema

Soccorso al cattivo uso delle tecnologie innovative

Sono contrario per principio che il libero pensiero, lo scambio di opinioni, la cultura in ogni sua forma, per quanto discutibili ed irrazionali, minimamente possano essere regolate da leggi specifiche nuove e diverse da quelle esistenti, già valide per quanto accade nel mondo reale.

Ma come nella realtà debbano essere promosse e scritte, nel modo più semplice e chiaro, inequivocabile ed in ogni nazione, introdotte se il mezzo (la rete ed internet o l’uso di tecnologie innovative) favoriscano il non rispetto di valori largamente condivisi da ogni religione, razza e persona.

In questo senso penso che la pedofilia (per farne solo premessa d’esempio) non sia sindacabile del non essere bandita dalla rete e dall’uso delle innovative tecnologie, senza indugio. Mentre altre, come la droga, le opinioni, la prostituzione, ecc. possano anche (non in me) trovare spazio specifico di vita. Non lo auspico e non è l’oggetto del presente.

Mi riferisco per entrare nel merito, prendendo spunti dalla ricerca in un qualsiasi motore, tipo google o bing, yahoo o altro, a quanto risulta nello scrivere “è vietata la costruzione di armi” (escludendo i costruttori dal vietarlo, fatto discutibile ma opinabile) visto che come risultati appaiono tanti e solo suggerimenti del come costruirle.

Ora, grazie alla tecnologia, questo è solo l’anticamera di un peggior futuro :

http://www.assodigitale.it/2013/11/13/la-prima-pistola-di-metallo-realizzata-negli-stati-uniti-con-una-stampante-3d-e-funzionante-e-mortale/

Questo deve essere bandito a monte da norme e severi divieti e attività di repressione sul territorio, ove tecnologicamente sia favore della rete internet : la produzione di prodotti abberranti

pistola autocostruita
pistola funzionate prodotta con stampate 3d

(mi riferisco al costruir armi, al di fuori del lavoro e norme esistenti, non di certo al mezzo “le stampanti 3d o la rete internet”)

per poter continuare a regolamentarne l’uso (ovviamente con rispetto alle singole posizioni a tutela del possesso difensivo personale che alcuni stati ammettono o per fini di difesa anche militare) Magari incentivando tecnologie come quella della Bresciana Beretta che ne inventa una legata al solo uso dell’arma al legittimo possessore, autorizzandone il funzionamento (impugnazione fisica) a controllo digitale d’impronta. Per portare il positivo innovativo tecnologico, a servizio del bene collettivo e del rispetto dell’offendibilità generica delle armi possano prestarsi, escludendole da cattive mani irresponsabili o incoscienti.

Già in precedenza si era parlato di questo modello autoprodotto: http://www.repubblica.it/tecnologia/2013/05/04/foto/la_pistola_si_stampa_in_3d_ecco_liberator-58038152/#1

vietare la stampa 3d di armi
vietare la stampa 3d di armi

Coniugare SmartCity nella crisi economica con la cultura

La cultura per risolvere la desertificazione di negozi nei centri cittadini

In chiave innovativa http://youtu.be/qXLFhO9qhTg si trova risposta a problemi emergenti quale la chiusura di attività commerciali cittadine #smartcity

grazie a tre ragazze del profondo “Sud Italiano”: Pamela, Lisangela e Valentina che lo insegnarono, con una loro idea ”nuova apertura” proposta in uno StartUp WeekEnd, di un fine settimana in The HUB a Bari.

vedi https://bruschi.com/per-sfamarci-rubiamo-il-mangime-alle-galline-dalle-ova-doro-del-nostro-pollaio/

Sviluppo 2: partenza con il nodo finanziamenti

Bresciaoggi.it, lunedì 17 dicembre 2012
INTERNET, pagina 60

Sviluppo 2: partenza con il nodo finanziamenti

Raimondo Bruschi
servizi-internet.eu

Il decreto Sviluppo 2, contenente le misure a favore delle Startup, è stato convertito in Legge.

Le agevolazioni includono bonus del 35% per le assunzioni qualificate, contratti di lavoro più flessibili ripetendo più volte i contratti a tempo determinato, detrazioni Irpef per gli investimenti in Startup pari al 19%, e una delle cose più chiacchierate: il risparmio per la creazione delle aziende (446 euro in meno tra bollo, segreteria e Cciaa).

decreto sviluppo 2.0
partenza con il nodo finanziamenti

Basterà questo a impedire l´esodo dei giovani innovativi italiani verso altri porti, come Stati uniti, Germania, Asia o Sud America? Ovviamente no. Ma è un passo importante: per la prima volta si parla di innovazione in maniera seria anche dentro le leggi italiane.

Centrale rimane il tema del finanziamento.
Molte sono strade non convenzionali per raccogliere i soldi necessari a realizzare le proprie idee innovative.

Sempre più Startup negli ultimi anni hanno scelto la strada del crowdfounding, ovvero raccogliere soldi (founding) da un folto numero di persone (crowd) che partecipano a vario titolo. I siti a questo scopo pullulano e spopolano. Ci sono il colosso internazionale Kickstarter, dedicato solo a progetti creativi, come l´italiano produzionidalbasso.com che esiste addirittura dal 2005. Alcuni sono solo specializzati in Startup vere e proprie, come growvc.com, altri come Kapipal (a dispetto del nome, italiano pure questo), con il quale raccogliere soldi anche per progetti personali come un matrimonio, e l´ultimo arrivato DeRev che aspira a trasformare le idee in rivoluzioni. Queste sono piattaforme, che danno visibilità ma non molto di più.

 

Come al solito, come in ogni impresa, sta all´imprenditore essere in grado di convincere migliaia di persone a credere in lui e finanziare il suo progetto.

 

«Net neutrality», dibattito aperto sull´arbitrarietà

Bresciaoggi.it, lunedì 03 Dicembre 2012
INTERNET, pagina 16

Net neutrality, dibattito aperto sull´arbitrarietà

Raimondo Bruschi
servizi-internet.eu

La neutralità della rete Internet inizia a essere argomento di discussione non solo nei blog e nelle riviste specializzate ma anche tra i cittadini informati. Sintetizzando, la «net neutrality» è il principio secondo il quale la rete a banda larga dovrebbe essere priva di restrizioni arbitrarie sui dispositivi connessi.

banda larga e dispositivi connessi
Paghi ha diritto al servizio migliore

Non è un crimine che chi paga di più abbia diritto a un servizio migliore. Finché la questione resta chiusa nei limiti della tecnologia (ho una connessione più veloce e quindi navigo più veloce) non sembrano esserci problemi. Se però la connessione è migliore non per limite fisico, ma per scelta commerciale della compagnia di telecomunicazioni, si comincia a storcere il naso.

E i contenuti? Molti paesi restringono la fruibilità di alcuni contenuti, perché considerati illegali. In Cina non si trovano facilmente le notizie dedicate al Dalai Lama o al massacro di Piazza Tien An Men, in Italia vengono periodicamente oscurati siti che forniscono informazioni sulla disponibilità di scaricare film piratati o le dirette streaming delle partite di calcio.

Le leggi repressive nei confronti dei blogger e le restrizioni del web sono decise in ogni angolo del pianeta. Alcuni siti di informazione italiani (tra cui i maggiori quotidiani) sono consultabili on line se ci colleghiamo da casa o dall´ufficio, mentre gli stessi contenuti sono a pagamento se ci colleghiamo dal cellulare.

È in corso la conferenza Wcit delle Nazioni unite, convocato dall´Unione internazionale delle telecomunicazioni. Verrà modificata la Regolazione internazionale delle telecomunicazioni (ITRs) che è in vigore dal 1999: ci sono mille e 300 proposte sul tavolo. Forse esagerando un po´, il gigante del web Google ha lanciato una campagna per evitare che in questa sede possano essere decise nuove censorie.

 

Cloud e futuro: anche la nuvola è fisica

Bresciaoggi.it, lunedì 19 Novembre 2012
INTERNET, pagina 64

Cloud e futuro: anche la nuvola è fisica

Raimondo Bruschi
servizi-internet.eu

Cloud e futuro: anche la nuvola è fisica
Cloud e futuro: anche la nuvola è fisica

Una recente inchiesta del New York Times, accompagnata dal video «Into the cloud», ha fatto il punto su quanto costa in termini energetici ed economici il gigantesco insieme di Data center che sono sparsi nel mondo.

Per molte persone è stata un´ottima occasione per capire che la rete Internet è fisica, reale, così come sono fisici i computer che fungono da server e che permettono ai siti web di essere navigati e alle applicazioni per Iphone di essere funzionanti.
Anche la «nuvola» ha fisicità. Anche i server virtuali sono dei processi su una macchina fisica, hardware, uno di quegli oggetti che come si diceva nella vecchia barzelletta «per distinguere l´hardware dal software ricordati che contro il software che non funziona puoi solo inveire, mentre l´hardware lo puoi anche prendere a calci»

Internet è così fisica che l´uragano Sandy quando ha colpito la costa orientale degli Stati uniti ha «spento» alcuni dei blog più famosi del mondo, ospitati proprio in Data Center di quelle zone. Anche nel mondo contemporaneo, insomma, la forza della natura può avere la meglio su tutto.
Sono cose che gli imprenditori della prima generazione di Internet sanno bene, soprattutto chi ha come core business un data center dove custodire con cura i servizi di migliaia di clienti.

I giovani invece spesso dimenticano la concretezza della «nuvola», del «cloud», di quegli elaboratori che vanno tenuti in ordine e in efficienza per poter essere sempre pronti a rispondere.

Si diffondono sempre di più le connessioni senza fili, ai meno esperti sembra che internet sia nell´aria e che tutto funzioni tramite onde. Non è così e ogni email che inviamo per arrivare al nostro vicino di casa potrebbe fare prima il giro dell´Europa o del mondo. Sì, anche se arriva istantaneamente …

Task force bresciana per pensare il futuro

Panel Esperti Smart City Brescia
task force brescia smart city

Bresciaoggi.it, lunedì 05 Novembre 2012
INTERNET, pagina 7

Task force bresciana per pensare il futuro

Raimondo Bruschi
servizi-internet.eu

Non solo le amministrazioni pubbliche nazionali hanno mostrato negli ultimi mesi interesse verso le nuove imprese innovative, le cosiddette Startup. Molti si ricorderanno che la scorsa estate il Governo ha chiamato a raccolta un gruppo di esperti (la cosiddetta Task Force) per suggerire provvedimenti da adottare per stimolare la nascita e la crescita delle Startup in Italia.

Nelle scorse settimane la stessa cosa è successa anche a Brescia, dove un panel di esperti locali provenienti da diversi settori (informatica, ingegneria, economia in generale, giornalismo) hanno iniziato a riunirsi per discutere di Startup.

Gli esperti hanno dato la disponibilità a titolo gratuito.
Lo scopo del gruppo bresciano è quello di valutare diversi progetti, per ora ne sono stati presentati una ventina, e sceglierne alcuni da aiutare a essere formalizzati per partecipare a un bando del Ministero dell´università e della ricerca (Miur).

Il bando del Miur è destinato a finanziare progetti che offrano soluzioni a problemi delle città odierne. I progetti presentati per ora spaziano dall´interazione tra cittadini e pubblica amministrazione, passando da trasporti e mobilità, turismo, domotica, gestione dei rifiuti, scuola, architettura sostenibile e molto altro. Sono i temi delle Smart cities, ovvero le città intelligenti su cui è necessario confrontarsi per rendere più vivibili i grandi spazi urbani.

Il punto di partenza è molto interessante: un gruppo di esperti a titolo gratuito, giovani e meno giovani che presentano delle idee, l´amministrazione locale che li aiuta a farli diventare un vero e proprio progetto, le istituzioni pubbliche di più ampio respiro dedite alla ricerca e all´innovazione che li finanziano e li sostengono nella seconda fase.

Un´unione tra pubblico e privato con l´obbiettivo di migliorare la vita di tutti.

 

Il sottile confine, tra pensare e realizzare un’azienda

Bresciaoggi.it, lunedì 22 ottobre 2012
INTERNET, pagina 60

Sistemi chiusi: problemi o risorse per le aziende?
copia pubblicata in sezione/articoli continuativi

Raimondo Bruschi
servizi-internet.eu

L’Italia si sta riempiendo di giovani e meno giovani alle prese con la loro idea di impresa innovativa.

A Brescia una serie di soggetti diversi si stanno muovendo per dare spazio, respiro, visibilità e formazione a chi sta provando l’affascinante percorso di fondare la sua azienda. Le università sono piene di giovani che si presentano a eventi come Startup Weekend, con entusiasmo e voglia di fare. Negli eventi dedicati alle startup c’è sempre la distinzione basilare tra coloro che arrivano per presentare solo un’idea, e coloro invece che hanno già compiuto i primi passi, come la realizzazione di un prototipo nel caso di prodotti fisici o di una versione beta test nel caso di software/applicazioni per cellulari.

Il sottile confine, tra pensare e realizzare un´azienda
Exit o Impresa ?

Startup weekend è un evento di quelli dedicati esplicitamente a chi ha solo un’idea, solitamente innovativa; molto spesso nel settore internet o mobile anche se non è necessario. Chi presenta la sua idea è una persona che non deve per forza avere le competenze per realizzarla. Anzi, gli eventi per le Startup servono proprio per trovare «i pezzi mancanti» che abbiano le capacità che mancano al fondatore-ideatore.

A chi ha solo un’idea in testa, possiamo dare un consiglio di poche parole: «Brevettala!».

Per ottenerlo non occorre disporre di un prototipo, ma solo sapere come l’oggetto o il sistema deve essere realizzato ed essere in grado di descriverlo. Le caratteristiche devono essere novità e originalità, oltre alla possibilità di diventare un prodotto industriale (quindi non artigianale) e legale. La procedura burocratica potrebbe sembrare complessa, eppure è un’ottima strada per non solo per difendersi ma anche per guadagnare dalle proprie idee. Un brevetto può aiutare a sentirsi liberi di diffondere le proprie idee senza il timore di vederle scopiazzate senza avere alcun profitto.

La premessa di Startup weekend è quella di passare al gradino successivo: gli innovatori sono coloro che oltre ad avere buone idee, riescono anche a realizzarle. Chi non sa come realizzare la propria idea, ha bisogno di qualcuno che faccia parte della sua squadra, un socio nella sua nuova impresa. Spesso sono le persone di cui si circonda l’innovatore a rendere possibile la riuscita della propria Startup. Non basta una visione, serve il lavoro.
Andare a presentare le proprie a eventi per startupper serve proprio a trovare quegli elementi che ancora mancano. Si parte dall’idea, si costruisce la squadra, si comunica. In queste occasioni si dice chiaramente: «Voglio raggiungere questo obbiettivo, e per farlo ho bisogno di…». Al posto dei punti possono esserci competenze, oppure i soldi necessari per l’avvio. Oppure una struttura, un advisor, qualcuno di esperto che possa aiutare la Startup a diventare davvero un’azienda.

Non necessariamente ci si deve proporre a potenziali investitori che prendano una quota importante della società in cambio dei soldi necessari per l’avvio e pagare le prime spese. Una soluzione potrebbe essere quella di rivolgersi a un’azienda già esistente e iniziare una collaborazione. Il tasso mortalità delle nuove imprese, purtroppo, è altissimo. Gli errori sono comuni: inesperienza, lancio di un prodotto senza aver analizzato il mercato e i potenziali clienti, i primi soldi che se ne vanno per costituire la società e le questioni burocratiche amministrative, le banche che non concedono credito o lo fanno a tassi impossibili per una nuova impresa.

Le Startup nascono ma facilmente anche muoiono e quelle che arrivano agli onori della cronaca in positivo sono una minoranza. Appoggiarsi a un’impresa esistente, farsi “adottare” come abbiamo raccontato nel libro “adotta una Startup” disponibile gratis su internet, è una soluzione che cerca di aggirare gli ostacoli iniziali con l’aiuto di chi ce l’ha già fatta e ha molto da insegnare.

Nomina nel Panel di Esperti per Brescia Smart City

Brescia, 11 ottobre 2012

Ai componenti del

Panel di Esperti Brescia Smart City


Raimondo Bruschi

Egregi Signori,

è con viva soddisfazione che registro il Vostro interesse alle iniziative che il Comune di Brescia, all’interno dei progetti in attivazione per la realizzazione di Brescia Smart City, sta avviando sul territorio.

Nel solco di questo progetto si rende necessario convocare per venerdì 26 ottobre p.v. alle ore 17.30 presso la Sala Giunta di Palazzo Loggia, una prima riunione plenaria del Panel di Esperti che analizzerà le Idee Progettuali di Innovazione Sociale per una pre-analisi critica in vista della presentazione degli stessi al Ministero nell’ambito delle iniziative di sostegno alla nuova impresa giovane attivate dal MIUR con il bando dello scorso 5 luglio.

Il ruolo onorifico che siete chiamati a ricoprire assomma in sé valori che la nostra Smart City vuole promuovere con decisione, quali il sostegno concreto della creatività imprenditoriale, il patto generazionale d’impresa, la trasmissione dei saperi e la valorizzazione di un sistema virtuoso che sul nostro territorio possa trovare massima e completa spinta propulsiva per una crescita ispirata a principi di sostenibilità, benessere, partecipazione.

Nel ringraziare tutti quanti per la gradita adesione, l’occasione mi è propizia per salutarvi con vivissima stima.

Adriano Paroli

Sistemi chiusi: problemi o risorse per le aziende?

BresciaOggi.it, lunedì 08 ottobre 2012
INTERNET, pagina 60

Sistemi chiusi: problemi o risorse per le aziende?

Raimondo Bruschi
servizi-internet.eu

Un´azienda dovrebbe sempre puntare ad avere il controllo della tecnologia che utilizza. Questo non è sempre possibile. Sicuramente è sconsigliabile, dal punto di vista economico, scegliere un fornitore la cui politica commerciale cozzi con quella di un investimento di medio termine.

Necessario riflettere su scelte Apple considerando vantaggi di soluzioni Android
Scelte alternative tra Apple e Android

A pochi giorni dal lancio dell´ultimo telefono Apple, l´Iphone 5, è necessario riflettere su come Apple abbia fatto la sua fortuna basandosi su un sistema chiuso, una catena completa dalla produzione alla distribuzione: solo determinati prodotti (i suoi) possono comunicare con determinati software e informazioni digitali (il suo negozio on line, le sue applicazioni) e venduti solo nei suoi negozi autorizzati.

Un sistema chiuso è un problema per un´azienda. Se si volesse integrare nei telefoni aziendali un´applicazione a uso esclusivamente interno, si dovrebbe comunque attendere l´approvazione dall´Apple store prima di poterla usare. Se Apple decide di aggiornare tutti i sistemi operativi automaticamente, alcune applicazioni chiave dell´azienda potrebbero non funzionare più.

Diversa la tutela di chi sceglie sistemi aperti. Una maggiore interoperabilità è garantita a chi usa ad esempio Android, ormai presente su milioni di telefoni inclusi quelli della concorrente del momento nel campo della telefonia, Samsung. Un programma può essere scritto e subito caricato sul telefono. Non c´è obbligo di aggiornamento.

Se Samsung fallisse, si può cambiare produttore e tenere lo stesso sistema operativo. Pensiamo alle elezioni statunitensi: quattro anni fa, solo quattro, tutti erano affascinati dal team di Obama che grazie al BlackBerry di Rim era in costante contatto con milioni di elettori. Sono però molte le aziende pentite di aver scelto Rim, che non è riuscita a stare al passo con i tempi.